Sig.ri Presidenti e Dirigenti delle Società di calcio femminile della serie A e della serie A2. Da dirigente di lungo corso nel calcio femminile ai massimi livelli nazionali con esperienza maturata anche in campo internazionale con la squadra di club, oltre che come ex collaboratore esterno della Divisione Calcio Femminile sia nella gestione Levati, sia in quella Padovan, nonché come operatore nel campo dell'informazione, ho deciso di rivolgermi personalmente a voi in relazione al Questionario inviato alle società dalla D.C.F. Nonostante il chiaro orientamento delle società emerso nell'Assemblea del 17 c.m. inequivocabilmente a favore del mantenimento del Campionato Nazionale di Serie A a girone unico, con stupore ho appreso che è stata nuovamente posta la questione nel questionario inviato alle società disputanti i campionati nazionali. Premesso che ritengo incredibile il solo fatto che si possa mettere in discussione, dopo quarant'anni, l'esistenza di un unico Campionato Nazionale di serie A, pongo alla Vostra attenzione il fatto che in nessuno sport nazionale che si rispetti, e in nessuna nazione sportivamente evoluta, è pensabile un doppio girone di un massimo campionato.

Non comprendo quali considerazioni possano portare a pensare che un doppio girone di serie A possa essere utile allo sviluppo del nostro movimento.
Anche la considerazione di un eventuale risparmio relativamente alle trasferte non trova fondamento alcuno in quanto se si considera che l'attuale distribuzione delle squadre partecipanti al massimo campionato è concentrata al nord del paese, la formazione dei due gironi dovrebbe necessariamente vedere un mescolamento delle formazioni attualmente partecipanti alla serie A con quelle promosse dai gironi del centro-sud con impossibilità di rispetto di criteri di vicinorietà. Diversamente si creerebbe un girone di super serie A al nord ed uno di caratura inferiore al centro-sud. Senza contare che la successiva disputa di play-off e play-out tra i due gironi comporterebbe comunque un notevole esborso economico per le trasferte.

Solamente un girone unico di serie A di "elite"potrà permettere uno sviluppo del vertice con miglioramento del tasso tecnico, partite con contenuti tecnici equilibrati e quindi maggiormente appetibili per i mass-media ed in particolare per la creazione di un prodotto televisivo. Questa è la direzione univoca presa da tutte le principali nazioni europee dove la nostra disciplina sportiva si è sviluppata enormemente negli ultimi anni.
Diversamente con la creazione di due gironi e la conseguente impossibilità di allestire venti formazioni competitive, scadrebbe inevitabilmente il livello tecnico del massimo campionato, i risultati tennistici ( e più) sarebbero all'ordine del giorno creando così un prodotto inaccettabile per i media e gli sponsor. Le stesse rappresentative nazionali verrebbero danneggiate da questa soluzione poiché le atlete italiane sarebbero ulteriormente disabituate alla disputa di gare di alto contenuto tecnico-agonistico.

Per quanto sopra descritto faccio appello a tutte le società di serie A affinché chiedano compatte il mantenimento a girone unico del massimo campionato, unico ed imprescindibile elemento che potrà permettere in futuro una maggiore valorizzazione del nostro prodotto.
Mi appello soprattutto alle società di serie A2 affinché non cadano nella tentazione allettante di poter ottenere qualche posto in più in una falsa massima categoria e rigettino l'assurda ipotesi dei due gironi di serie A per il bene dell'intero nostro movimento.

Nella speranza di potervi incontrare sui campi da calcio della nostra Italia, Vi saluto cordialmente.

Daniele Perina