Giovedì, 21 Novembre 2024
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Presidente Padovan, dai un calcio al femminile!

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Riporto per intero un articolo uscito questo lunedì sulla prima pagina del settimanale SPRINT & SPORT. L'articolo è molto pungente ma allo stesso tempo ironico e con eleganza mette in risalto una situazione che dovrebbe far riflettere TUTTI! - Buona lettura!

 

sprintsport

 
"Se in ballo non ci fossero i denari dei club ci sarebbe da sorridere. Ma poiché tutti gli anni la Lega Nazionale dilettanti deve ripianare i debiti della Divisione Calcio Femminile la musica cambia.Quando si fa parte della stessa famiglia la solidarietà di coloro che vengono considerati "ricchi" verso chi faticaa fare un certo tipo di attività non è doveroso ma obbligatorio.Con un'unica pregiudiziale: chi beneficia dei denari altrui ne faccia buon uso, come un buon padre di famiglia. Ma quali sono gli episodi che ci portano a prendere una posizione così netta? Sostanzialmente tre. Il primo riguarda la Lazio che, dopo aver raggiunto le semifinali di Coppa Italia, ha deciso di ritirarsi. Sorvoliamo sulle motivazioni futili e illogiche ma non sugli 8mila di euro inflitti dal Giudice Sportivo. Sono pochi. E il presidente Padovan, se vuole salvare quel poco che resta di questo Calcio Femminile massacrato dalle stesse società, doveva impugnare la sentenza e pretendere un conto ben più salato. Il secondo caso riguarda il Torino del presidente Roberto Salerno. La società granata ha avuto il privilegio di ricevere le telecamere di Rai-Sport per la gara interna con la Roma ma, secondo lasocietà granata, la Rai avrebbe «mancato il benché minimo approccio e accreditamento formale verso la Società » e poi «hanno ritenuto di non interpellare minimamente la società su chi l'avesse dovuta rappresentare nelle consuete interviste di intervallo procedendo arbitrariamente...». In pratica il Toro pretendeva che la Rai chiedesse a loro chi intervistare e per questo hanno chiesto di essere esclusi dalle dirette! Proprio così. Questi di finire sulle reti nazionali non hanno bisogno. Il terzo punto riguarda l'Assemblea che si è tenuta il 31 gennaio. Nel corso dell'assise la presidentessa della Lazio chiese di mettere ai voti la rendicontazione finanziaria della Divisione (in realtà una sorta di voto di fiducia su Padovan) ma il presidente dell'assemblea (Luigi Repace) non diede seguito alla richiesta. La Corte di Giustizia Federale però la scorsa settimana ha dato ragione alla Lazio e si dovrà rifare una nuova Assemblea che avràcome unico scopo una bella alzata di mani. Fino a qui tutto bene ma la domanda è: chi paga? Risposta: le società di calcio maschile. Sì perché le società di calcio femminile intanto pagano mediamente circa 5mila euro in meno di iscrizione rispetto alla Serie D, pur essendo quasi la metà rispetto alle maschili, e a livello di marketing e pubblicità non cavano un ragno dal buco. E potrebbe essere diverso? No. Difficile trovare sponsorizzazioni se le stesse società denigrano il loro "prodotto" ritirandosi dalle manifestazioni o sbarrando la porta ai mezzi di comunicazione perché per avere ritorni economici gli sponsor hanno bisogno di visibilità. La speranza, per il Calcio Femminile, è che si concluda il processo di riorganizzazione interna che sta portando avanti il presidente della Lnd Carlo Tavecchio, trasformando la Divisione in Dipartimento. Le società conteranno niente ma se i dirigenti sono questi..."

 

A cura di Claudio Verretto

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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