Avv. Matteo Sperduti: le dichiarazione della Sig.ra Daniela Simonetti (ChangeTheGame) non dimostrate e prive di fondamento
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Di seguito vi riporto il comunicato inviatoci in data 5/12/2020 dall'Avvocato Matteo Sperduti
Leggiamo con stupore le dichiarazioni rilasciate dalla Presidente dell'associazione ChangeTheGame sig.ra Daniela Simonetti sull'argomento riguardante le motivazioni della sentenza sull'allenatore Fossati, prevalentemente nella parte riferite all'incolpazione di "stalking e molestie" addebitate allo stesso Fossati. Si continua imperterriti a richiamare questioni non dimostrate e prive di fondamento che sono state ampiamente smontate in sede di giudizio (e questo indipendentemente dalle questioni di procedura penali che con il caso di specie nulla hanno a che fare).
Senza conoscere assolutamente le carte del giudizio e, si ribadisce, senza che nessuno abbia mai depositato denuncia penale e sportiva da parte delle ragazze e delle loro famiglie verso il Fossati, si continua ad accusare il medesimo di ipotesi di "reati" forti su fatti mai accaduti e senza alcun elemento di prova. Invito chi vuole a richiedere anche allo scrivente gli atti del giudizio, per comprendere che molte delle cose dichiarate non sono state assolutamente confermate ne in sede di audizione con elementi e riscontri obiettivi ne in sede di giudizio (forte è la parte della motivazione nella quale la Commissione specifica che non sono state depositati assolutamente elementi di prova "richiamati solo a voce" - foto, immagini, messaggi - ne dalla ragazza ne dalla Procura Federale).
Gli esempi riportati dalla stessa sig.ra Simonetti (anche richiamando giurisprudenza), riguardano circostanze di procedimenti penali che nulla hanno a che fare con il caso di specie e che non ritroviamo nel giudizio sportivo (basterebbe conoscere gli atti per evitare di richiamare questioni irrilevanti nel caso di specie, tenuto conto che non sono mai stati contestati atti di violenza sessuale). In primis, si può parlare di "persone offese" solo se queste denunciano e non vi sono denunce esplicite nel caso di specie, se non quella del Fossati presentata a seguito di questi fatti alla Procura della Repubblica di Alessandria o comunque per episodi avvenuti sotto la sua abitazione nel recente periodo in fase oggi di indagine.
Si accusa il Fossati di reati di "abusi e violenze" solo sui giornali e sui social e non sottoscrivendo e depositando, però, denunce esplicite agli organi competenti e questo rappresenta un grave fatto, molto più "pubblicitario" che altro.
Basterebbe inoltre leggere la sentenza della Commissione per comprendere come sull'argomento la Procura Federale non ha depositato nessun elemento di prova e che, ancor peggio, le dichiarazioni siano prive di riscontro ed anche contraddittorie. Sui fatti specifici non vogliamo richiamare, per ora, alcun nostro elemento probatorio portato all'attenzione della Commissione di primo grado in quanto, come anticipato, presenteremo ricorso in appello(sarà nostro onere informare tutti all'esito del giudizio con sentenza definitiva, depositando NOI i messaggi, foto, stati social, audio dei diretti interessati).
Ma ci piacerebbe anche che non si continuasse con questa gogna mediatica verso il sig. Fossati anche quando un organismo giudiziario si è già espresso in maniera autorevole disconoscendo determinate accuse che sono assolutamente prive di prova ed anche le stesse dichiarazioni, che la sig.ra Simonetti (e come lei anche altri) vogliono far passare "per buone" ai fini di una condanna, non sono supportate perchè non effettuate come istituto giuridico di "denuncia" e sono anche contraddette da diverse condotte, tenute nel tempo, dalla stessa parte dichiarante (ed anche da altre).
Sarebbe stato adeguato parlare, eventualmente, dei fatti per cui il sig. Fossati è stato condannato, avendo anche un confronto e tralasciando quegli episodi che invece sono stati totalmente smontati dalla Commissione giudicante in maniera inappellabile.
Non è corretto, per la crescita del sistema e della tutela della donna stessa non solo nello sport, ritenere che una sentenza sia giusta solo quando condanna l'incolpato perchè cosi si rende meno garantista ed autorevole il sistema giudiziario e processuale (sportivo e non) anche in caso di condanna per fatti reali e concreti (che non sono questi in esame).
Era doveroso questa precisazione viste le continue accuse "forti" rivolte a Fossati su argomenti ormai giudizialmente superati.