Alia Guagni vola in Spagna: nuove emozioni e confronti internazionali attendono la bandiera viola
- Walter Pettinati
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La notizia ufficiale, emanata dalla Fiorentina in sintonia con la calciatrice (in lacrime), ha lasciato molta tristezza, sia nei tifosi viola sia nel movimento del calcio femminile.
Alia Guagni è la bandiera viola nata e cresciuta nel Firenze di papà Andrea dove ha colto tante soddisfazioni e vittorie. Una "WonderWoman" made in Firenze un po anomala. Alia è una ragazza riservata e mite (a differenza di noi fiorentini polemici), educata e rispettosa. Sfodera tutta la sua potenza e classe solo quando è in campo, dove risulta essere inarrestabile, per qualsiasi avversaria.
Atleticamente, sin da piccola, è una forza della natura. Tecnicamente è migliorata negli anni fino a diventare una protagonista inamovibile per la Nazionale di Bertolini. In Spagna se ne erano accorti lo scorso anno, il Real Madrid. Ci fu la chiamata, infierettata da un ottimo ingaggio, che la bandiera viola rinunciò per amor di bandiera. Voleva rimanere a Firenze. Voleva vincere con la sua Fiorentina. L'arrivo, nella Città de' Medici, di Rocco Comisso aveva fatto sperare nel grande sogno: creare una grande squadra per portare la Fiorentina a giocarsi una finale Europea sotto l'ammirazione del Mondo del calcio. E invece no!
Alia Guagni è stata "costretta" ad emigrare all'Atletico Madrid (oggi l'ufficialità sul sito dell'Atletico), dove ritrova l'amica d'infanzia Elena Linari, altra fiorentina doc costretta a scegliere Madrid per soddisfare i suoi sogni di gloria. Per come la vedo io, la scelta di Alia, non annuncia niente di buono per il calcio fiorentino.
Comisso aveva la possibilità, con qualche dollaro in più, di poter competere in Champions League, cosa che non può fare con la squadra maschile, e di portare Firenze al centro dell'Europa, oltre che contrastare la rivale di sempre: la Juventus.
Parte Mauro, parte Guagni, entrano brave calciatrici per il torneo Italiano ma non all'altezza delle uscite. Vedremo, come si muoverà la dirigenza viola e come si muoverà la dirigenza bianconera in vista della competizione UEFA. Il pensiero di Martina Angelini, emerso nell'intervista di ieri sera, è positivo anche se occorrerà pazienza prima di vedere il professionismo in Italia. "Cresceremo gradualmente e nel tempo". "Grazie al ricambio delle nostre giovani che però vanno fatte giocare e non tenute in panchina tra qualche anno saremo in grado di competere con le rivali".
Io credo invece che si ci voglia tempo ma solo per misurare se il calcio femminile sia in grado, Nazionale a parte, di generare ritorni economici ai quali i grandi Club professionistici aspirano.
La situazione di crisi economica incide a discapito delle donne invece, magari, di ridurre qualche compenso oneroso ai tanti panchinari stranieri per sostenere il lancio del calcio delle donne che deve fare attività di alto livello per sperare nei risultati della Nazionale. Mi sembra però che non si voglia cavalcare questa onda rosa di speranza.
Tornando alla scelta di Alia, che io condivido al 100% e che avrebbe dovuto fare prima invece di dare fiducia alle false promesse, c'è da dire che grazie ai coefficiente dei club e alla nuova formula della Champions, l'Atletico Madrid parteciperà alla prossima edizione della Champions League con buone aspettative, visto che anche in questa stagione dovrà giocarsi gli ottavi contro la rivale Barcellona. Grandi emozioni e confronti internazionali aspettano la "nostra" Alia alla quale auguriamo di raccogliere tutto ciò che è riuscita a seminare in tutti questi anni e raccogliere solo in piccola parte.
Non me ne vogliamo gli amici del fans club "Passione Fiorentina Women's" ma questa partenza non auspica niente di buono, non solo per Firenza ma anche per tutto il nostro movimento. Spero di sbagliarmi.
Walter Pettinati