Calcio femminile: perché è così importante la presenza dei club più importanti
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Il gioco del calcio è da sempre uno dei più amati al mondo. E lo è in maniera trasversale, visto che non conosce distinzioni né di età, né di sesso. La strada per arrivare a questo traguardo, però, non è stata semplice. Fino a qualche anno fa infatti il calcio era uno sport riservato quasi esclusivamente all’universo maschile. La nascita del calcio femminile la si deve in gran parte alle intraprendenti donne che componevano la squadra delle “Signore del Kerr”, che a partire dei primi anni del XX secolo hanno dato un notevole apporto alla crescita del movimento, lasciando un’impronta significativa nella storia di questo sport.
Il periodo è quello della prima guerra mondiale, lo scenario quello di un’Inghilterra in cui, a causa dell’assenza degli uomini impegnati al fronte, molte danno hanno avuto accesso ad una serie di attività da cui erano in precedenza escluse, primo su tutte il lavoro in fabbrica. Fu proprio all’interno di una di queste strutture, la Dick Kerr, fabbrica di munizioni che sorgeva a Preston, che fu istituita la squadra femminile delle “Signore del Kerr”.
Inizialmente queste intraprendenti donne praticavano il calcio nel cortile della Dick Kerr, durante le pause del pranzo e del the; con il passare del tempo qualcuna di loro asserì che erano più brave dei maschi e venne ben presto organizzata una sfida tra le due compagini della fabbrica: del risultato non ci sono notizie ma di certo quella gara sancì la nascita definitiva della prima squadra femminile inglese.
Il fenomeno “calcio femminile” iniziò ad incuriosire le folle e furono organizzate tante gare di beneficenza tra le Signore del Kerr e diverse rappresentative maschili.
Il successo e l’entusiasmo scatenato da queste gare portò alla nascita di altre squadre femminili, anche al di fuori dei confini inglesi, e si narra che nel Natale del lontano 1917 le Signore del Kerr sfidarono una squadra francese dinanzi ad un pubblico di venticinquemila persone incuriosite dall’evento.
Il calcio femminile in Italia
In italia la prima squadra di calcio femminile nasce nel 1930 a Milano dove venne fondato il Gruppo Femminile Calcistico e, stando a quanto riportano le cronache, aveva sede in via Stoppani 12 ed era formata da un gruppo di donne che scendevano in campo con la sottana, al contrario delle colleghe tedesche ed inglesi, nazioni in cui, fra l’altro si giocava già dal 1910.
Col passare degli anni il movimento ha assunto un’importanza sempre più netta. Il primo maggio 1997 per la prima volta dall’entrata nella FIGC le società militanti nei campionati nazionali di serie A e B eleggono il presidente del1a Divisione Calcio Femminile nella persona di Natalina Ceraso Levati in ottemperanza alla nuova normativa che prevede anche un consiglio di presidenza composto da sei persone (3 presidenti di comitato e 3 consiglieri scelti dal presidente di divisione).
Da quel giorno il calcio femminile italiano ha iniziato un percorso di crescita lento ma costante, e la gestione Levati è durata per ben dodici anni, periodo in cui sono stati tanti gli obiettivi raggiunti.
L’importanza del calcio femminile per i grandi club
Sicuramente il 2019 è stato l’anno della svolta radicale per il calcio femminile (nonostante i passi avanti da fare soprattutto nel nostro Paese siano ancora tanti) grazie al grandissimo seguito che hanno avuto i Mondiali in Francia portando appassionati, spettatori e seguito; di conseguenza dove c’è seguito c’è marketing. Proprio i mondiali francesi hanno fatto sì che il movimento calcistico femminile entrasse a tutti gli effetti nel mondo della commercializzazione con la capacità di spostare gli equilibri. Gli investimenti nel calcio sono già delle pedine fondamentali, tanto nel calcio maschile come nel calcio femminile.
La gran parte dei club calcistici europei ha già una squadra femminile o la sta allestendo. E tutto ciò per quale fine? Sicuramente per un fatto di immagine, per far vedere a tutti che sono al passo con i tempi. Ma la motivazione maggioritaria per la quale i club hanno bisogno di una squadra femminile è il Fair play finanziario poiché gli eventuali investimenti fatti per la squadra femminile sono diventati deducibili dai costi conteggiati proprio per il limite finanziario posto dalla UEFA e tutto ciò è conveniente per le società che fanno investimenti onerosi sul mercato. Qui entrano in scena gli sponsor. Avendo due squadre ad alti livelli le società il più delle volte hanno due sponsor, e ciò significa ricavi doppi e maggior denaro liquido da amministrare.
Non occorre dimenticare che il calcio femminile è diventato un palcoscenico importante anche a livello mediatico tanto che sia le tv, Sky e Rai, che i bookmakers più importanti come scommesse e casino NetBet ad ogni giornata di campionato e di coppe riservano uno spazio sempre particolare al calcio femminile.