Calcio femminile: la svolta del professionismo apre le porte ai procuratori
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Si è concluso positivamente un altro scontro per la conquista dei pari diritti da parte delle donne. Finalmente è stato assaltato anche l’ultimo baluardo del maschilismo, che da anni si annidava nelle gare agonistiche, costringendo le atlete di gran parte degli sport a riconoscimenti, compensi e servizi minori rispetto a quelli degli uomini.
Il teatro dello scontro è stato il campo da calcio che, con i mondiali di calcio femminile 2019, tenutisi in Francia, ha convinto anche i più scettici sulla genuinità, sulle abilità e sull’impegno delle calciatrici dei vari paesi del mondo.
Differenze tra procuratori del calcio maschile e femminile
La figura del procuratore nel calcio maschile è fondamentale, visto che tutte le transazioni e le trattative tra i club e i giocatori ormai vengono svolte tramite la figura del procuratore: è L’Insider a rivelarci la frenetica attività cui è costretto un procuratore di calcio maschile, tanto che esiste il detto: «meglio una vita da calciatore che una settimana da procuratore sportivo».
Per il calcio femminile, invece, al momento la cosa è diversa: i club preferiscono ancora trattare direttamente con le calciatrici, e la figura del procuratore svolge prevalentemente il ruolo di garante degli accordi, assicurando alle calciatrici di non star concludendo accordi a loro sfavorevoli e allo stesso tempo fare loro da tramite nelle prime fasi del dialogo con altri club.
Si tratta, di conseguenza, di un ruolo ancora marginale ma che, con la crescita dello sport, sarà destinata ad una sempre maggior importanza, fino, si spera, ad arrivare a svolgere le medesime funzioni che svolgono nel campionato maschile.
L’Italia rischiava di restare indietro
Fino a poco tempo fa il calcio femminile era rilegato al ruolo di sport dilettantistico: anche le calciatrici di Serie A non si vedevano riconosciuti quasi nessuno dei diritti di cui godevano i corrispettivi maschili e, anzi, piuttosto che uno stipendio, percepivano un semplice rimborso spese, assolutamente insufficiente.
La gigantesca mancanza di prospettive che si parava dinanzi alle calciatrici italiane fino a poco fa era alla base della emorragia verso gli altri paesi, come Francia, Germania, Inghilterra o Paesi Scandinavi, in cui il calcio femminile è riconosciuto come professionistico.
La prospettiva, tuttavia, è mutata profondamente nel corso del 2019: rivendicazioni, denunce e infine il mondiale hanno portato a riconoscere anche in Italia il calcio femminile come sport professionistico. Questo importante riconoscimento non solo apre le porte alla possibilità di stipendi decenti alle calciatrici, ma anche a tutta quella serie di servizi e figure professionali che già da tempo caratterizzano la controparte maschile.
I procuratori del calcio femminile
I procuratori sportivi sono i protagonisti del calcio-mercato e delle notizie shock che infervorano gli animi dei tifosi in attesa della stagione sportiva successiva. Essi sono le figure chiave nelle trattative tra club e giocatore e tra club e club per un preciso giocatore: le loro scelte determinano la carriera e la fama degli atleti che gestiscono.
Fino al riconoscimento del calcio femminile come sport professionistico, in Italia mancava completamente un procuratore che si interessasse a questo mondo, costringendo le calciatrici a rivolgersi a professionisti e a manager stranieri per riuscire a pianificare la propria carriera nel migliore dei modi.
«Il calcio femminile è un mondo agli albori, ma ho notato che c’è interesse, c’è spazio per muoversi e siamo ricercati dalle ragazze- afferma Thomas Algeri, uno dei maggiori procuratori sportivi di calcio femminile - Le società cercano di fare anche gli interessi delle calciatrici, ma le atlete stesse vogliono effettuare una verifica su ciò che viene loro proposto e noi siamo a disposizione. Direi che ci siamo inseriti nel momento giusto, il movimento è in continua ascesa»
L’attenzione dei procuratori sportivi per il calcio femminile è essenziale per il processo di crescita di questo sport e, specialmente, per il riconoscimento alle calciatrici di diritti pari a quelli dei calciatori di serie equivalenti.
LorT