L'accredito stampa?: "se mi fa sesso orale"
- Walter Pettinati
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Tra le tante (troppe) storie di molestie sulle donne c'è quella di una giornalista sportiva che mi ha particolarmente colpito e che voglio raccontarvi per aprire una finestra su quello che le donne devono ancora subire nel 2018 in Italia.
Veniamo al fatto
Lei, evito di fare nomi e cognomi per ovvie ragioni, è una giornalista-pubblicista che si vede ripetutamente negare l'accredito alla tribuna stampa dello Stadio dal responsabile dell'ufficio stampa di una nota società professionistica di serie A.
"Mi ricordo ancora la partita dove mi fu negato l’accredito… - racconta la giornalista - era "xxxxxxxxxxx", di due anni fa, il sig. "Biipppp BI Biipppp" aveva deciso che non me lo meritavo!
Lo chiamai e mi disse testuali parole: ”La gente se mi chiede perchè ti ho accreditata (io ho il tesserino da giornalista pubblicista) cosa gli devo rispondere? io e te non scopiamo… e questo è un dato di fatto no?”.
Io risposi: ”E neanche scoperemo mai… anche questo è un dato di fatto”.
Da quel giorno è iniziata una lunga serie di rifiuti. Ho provato a chiamarlo ma senza avere mai una risposta. L’anno scorso decisi di riprovare facendomi accreditare da xxxx xxxxxx, tramite la sua testata giornalistica. La prima volta mi accreditò, ma poi già dalla seconda richiesta mi negò l’accredito. XXXX mi scrisse su fb che XXXXXXXX gli aveva rifiutato il mio accredito, cosi nacque una conversazione aperta su fb con scambio di battute.
Io risposi: ”Non ho parole” e il direttore del sito: ”Io solo parolacce”; io aggiunsi: ”Andrò all’ODG per sapere se davvero lui ha l’autorità per negarmi l’accredito”.
Il 28 Novembre invio una mail al Consiglio Disciplinare dell’ODG e all’ODG del mio territorio, con un esposto per frasi sessiste contro il Sig. Responsabile stampa della società. Il giorno stesso ricevo la telefonata del suddetto, che mi minaccia verbalmente dicendo: ”Questa è casa mia, riferendosi allo stadio, e faccio come cazzo mi pare. Non so neanche chi cazzo sia il direttore del giornale, mi telefonasse pure non me ne frega niente. Poi stai attenta perchè so chi sei, dove abiti e cosa fai per vivere”. Io pensavo che avesse saputo della mia mail, invece gli avevano solo riportato la nostra conversazione su facebook.
Sono stata all’ODG dei giornalisti a dicembre e non ho ricevuto nessuna risposta, mi dicono solo che ci vuole tempo. Ho inviato un’altra mail al vicepresidente dell'Ordine regionale dei giornalisti il 23/04/2018 il quale mi ha detto di aspettare le decisioni del Consiglio di disciplina territoriale. Ho chiamato il Presidente del Club a dicembre, il quale mi ha risposto che il suo responsabile era all’estero!!!! Ho chiamato ripetutamente il responsabile della comunicazione della società che ha detto che ci avrebbe parlato e mi avrebbe richiamata. Ad oggi il mio telefonato non ha ancora mai squillato!
Si sente talmente forte che durante una conferenza stampa ha confidato ad un collega conoscente: se vuole l'accredito stampa deve farmi sesso orale.
Ovviamente questa persona non confermerebbe mai di aver sentito quella frase.
La signora vorrebbe denunciare il fatto ma non ha nessuna prova a sostegno di ciò che ha subito. In Italia non è come negli Stati Uniti dove la donna molestata viene supportata fino alla sentenza del caso: basta ricordarsi della vicenda Asia Argento vs Weinstein
In Italia le donne che hanno subito violenza hanno 6 mesi di tempo per trovare la forza di denunciare e molte, visto come si evolvono le indagini e le sentenze, decidono di non farlo.
Intanto nell'ambiente circolano voci che questo giornalista, responsabile stampa del club, non è nuovo a questi comportamenti.
Adesso saresti matura per fare almeno un esposto?
certo che si, ho preso forza (dopo le minacce) e ho raggiunto la convinzione che questi fatti vadano denunciati. Non l'ho fatto perchè ho avuto paura e perchè non ho la prove da dimostrare ma solo la mia parola.
Purtroppo di scritto non c'è niente ed è per questo che non ho osato intraprendere una querela.
Prove non ce ne sono ma le registrazioni delle telefonate si!
L'opinione dell'avvocato
Ho contattato un legale sensibile allo sport femminile e sempre disponibile e le ho esposto il caso chiedendogli esplicitamente se la giornalista o le forze dell'ordine potessero richiedere la registrazione della telefonata incriminata e lui mi ha risposto:
"solo le autorità possono acquisire la chiamata ma non il privato cittadino che può solo fare la denuncia o esposto alla Procura della Repubblica e chiedere loro di acquisire la telefonata per accertare il reato. Se il fatto è successo a novembre i termini per la denuncia sono scaduti."
Come è possibile che una civiltà democratica come la nostra permetta a questi individui di comportarsi in questo modo? come può la Giustizia ignorare questi fatti e non avviare un'indagibe d'ufficio per arrivare ad una verità?
Mi rivolgo al nuovo Governo e in particolare all'Avvocato Ministro Giulia Bongiorno perchè si prenda a cuore di questa incresciosa vicenda che va a discapito della categoria dei giornalisti, di tutti gli uomini e umilia la professionalità di una donna giornalista che vuol fare il proprio lavoro e che ha dimostrato di non cedere alla avances anche aggressive di un povero uomo senza dignità che cerca di usare la sua posizione per interessi che violano la nostra etica e costituzione.
Walter Pettinati