Elisabetta Cortani querela Tavecchio: mi ha molestata, chiedo giustizia
- Lucia Pirola
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Dopo che tutto il mondo è venuto a conoscenza del nome di Carlo Tavecchio, più per le sue uscite omofobe, razziste e sessiste che per gli anni di presidenza di LND e poi FICG, il curriculum del presidente dimissionario originario di Ponte Lambro si arricchisce di un’altra accusa: quella di molestie sessuali.
Si tratta di Elisabetta Cortani, presidentessa della S.S. Lazio calcio femminile, e parte lesa nel merito di questa storia di reiterate molestie sessuali: il 24 novembre 2017, dopo mesi di riflessione e ripensamenti, si decide a presentare querela per molestie -avvenute nel 2014 e 2015 - alla Procura della Repubblica contro l'ex presidente Tavecchio. L’accusa viene depositata in Procura insieme a prove concrete che attestano le molestie subite, per ultima la registrazione audio/video dell'incontro istituzione avvenuto nell'ufficio FIGC di Tavecchio.
Mentre sul fronte della stampa italiana tutto tace, a riportare tutti i dettagli dell’indagine in primis è il "The Guardian" -sulla base di informazioni ottenute direttamente dalla procura di Roma-, seguito da "The New York Times" e da giornali e quotidiani online di tutta Europa e non solo, perché in questi giorni di giugno la vicenda ha assunto un volto decisamente agghiacciante.
La Dott.ssa Francesca Passaniti richiede infatti l'archiviazione con la seguente motivazione: "Tutto ciò premesso e considerato, si impone la richiesta di archiviazione ritenendo l'azione improcedibile per tardività della querela (in Italia le molestie si possono querelare solo entro i 6 mesi) e non rivestendo l'indagato la qualità di pubblico ufficiale in occasione degli incontri con la persona offesa”.
Questo è un punto importantissimo: Infatti Cortani, nella querela, cita Tavecchio come pubblico ufficiale, mentre il Sostituto Procuratore non ravvede nell'incontro ufficiale in FIGC questa veste.
Una sentenza della cassazione (n.38562 del 176/2015) recita che "le federazioni affiliate al CONI ritraggono da esso natura pubblicistica per tutte le attività che si concretano nell'esercizio della pratica sportiva mentre, pur essendo organi del CONI conservano la natura di soggetti privati in relazione allo svolgimento di quelle numerosissime attività che, in quanto non si concretano nella pratica sportiva non tendono direttamente allo scopo la cui attuazione ha determinato il loro inserimento nella struttura pubblica del CONI”.
Di tutt'altro avviso è l'Avvocato Mariani che promette giustizia ed, di comune accordo con Elisabetta Cortani, è deciso ad andare avanti perchè ogni dettaglio della vicenda venga esaminato con attenzione e rispetto.
Ci teniamo a riportare le dichiarazioni di Cortani pubblicate sul Corriere della Sera:
Sempre nel Novembre 2017, la presidente laziale rilascò un'intervista documentata aò Corriere della Sera che pubblicò:
“Ero entrata nel suo ufficio per parlare di calcio, di lavoro. Lui mi ha fatto entrare, mi ha fatta sedere alla sua scrivania, nella sede della Figc, a Roma. Non ho fatto nemmeno in tempo a dire ‘Presidente, come sta?’ che lui, guardandomi dritta negli occhi, mi ha risposto: ‘Ti trovo in forma, si vede che scopi tanto’. E poi: ‘Fammi toccare le tette, vieni, dai‘. Ero in imbarazzo. Ho provato a dirgli di smettere. Lui per tutta risposta ha chiuso le tende dello studio, per non correre il rischio di essere visto. L’ho respinto, sono riuscita a divincolarmi. Ed è solo un episodio. Gliene potrei raccontare molti altri. Le molestie che sono stata costretta a subire da Carlo Tavecchio sono accadute in tempi recenti. Si tratta di violenze anche morali, psicologiche.
Episodi recenti, mica riferiti a vent’anni fa, come è successo per certi attori di Hollywood. Non è più pensabile che una donna che vuole lavorare, che vuole parlare di calcio, sia costretta a subire violenze di questo tipo. Molte ragazze in passato hanno provato a denunciare, a raccontare. Ma senza prove non vengono credute. Io invece quelle prove ce le ho, audio e video, e ieri le ho consegnate al mio avvocato, dandogli il mandato di presentare denuncia alla Procura della Repubblica. Quando ho saputo che l’intenzione di Tavecchio sarebbe quella di riciclarsi in un’altra posizione, magari con i Dilettanti, non ho più avuto dubbi che fosse arrivato il momento di parlare. Questo palazzo, il palazzo della Figc, va rifondato e ricostruito partendo dalle fondamenta. Bisogna azzerare il sessismo che c’è qui dentro. E spero che la mia testimonianza possa servire ad altre donne che hanno subito violenze di questo tipo a farsi avanti. Bisogna trovare il coraggio e parlare”.
Non è ammissibile che il presidente della Federcalcio si possa permettere certi comportamenti. Questa coraggiosa denuncia dovrebbe essere presa per dare un esempio a tutte quelle persone che ricoprono cariche istituzioni, di cui all'Art. 54 della Costituzione, alle quali vengono a meno per i poteri acquisiti.
Speriamo che l'inchiesta vada avanti e che tutte le prove a disposizione vengano ascoltate e analizzate proprio per mettere uno stop a chi infrange, da una parte e dall'altra, le leggi morali, civili e penali del nostro ordinamento.
Il Governo "Giallo-verde", con questa brutta vicenda, ha la possibilità di rendere giustizia a tutte le donne molestate, spero che non se la lasci scappare.
Lucia Pirola & Walter Pettinati