Remi rosa e azzurri a CAMBRIDGE ma…!
- Mario Merati
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Otto vogatori...e un timoniere, otto vogatrici e una timoniera…Il medesimo percorso di gara, la stessa fatica, MA i primi, i maschietti…, vengono ospitati in uno splendido RESORT a 5 *****, le RAGAZZE in un ostello della gioventù dove non si vedono neppure le stelle in cielo! Una regata importante quella che ogni anno si svolge nella famosa località Inglese, sede di una tra le più importanti Università del Mondo, ma...
anche nella CULTURALMENTE avanzata nazione Inglese (così almeno è il concetto comune…) esistono delle DISCRIMINAZIONI inaccettabili, un trattamento ILLECITO per le ragazze che hanno deciso, con grande DETERMINAZIONE ed ORGOGLIO, di rifiutarsi di partecipare a questo storico evento sportivo.
Io dico: “Perché non fare il contrario?”. Una RIBELLIONE è lecita quando si tratta di ristabilire la PARITA’ di trattamento tra i due sessi, tanto INVOCATA a PAROLE, ma poi trascurata nei FATTI, non solo nello sport, ma anche nella vita di tutti i giorni…nel lavoro in particolare dove esistono le differenze più marcate!
“Martin Luther King ha affermato: “Una RIVOLTA è in fondo il LINGUAGGIO di chi non viene ascoltato.” Ora, parlando di casa nostra, noi che scriviamo di Calcio femminile…di Sport femminile, abbiamo sempre e dovunque denunciato questa differenza di trattamento, DILETTANTISMO permanente e discriminante anche a livello OLIMPICO…! Così non si può e non si deve continuare e mi rivolgo in questo momento ai politici…di là dalle idee di ognuno di loro, INVITO i nuovi governanti che in questi mesi hanno citato il CAMBIAMENTO…ad intervenire con proposte legislative concrete anche su questo PROBLEMA del quale si discute da anni, ma che rimane chiuso nel cassetto di qualche scrivania in Parlamento e che nessuno ha il “coraggio” di mettere sul tavolo per aprire una concreta discussione…e poi arrivare ad una DEFINITIVA SOLUZONE”.
Il mio invito è rivolto in special modo alle DONNE parlamentari, a quelle che in Tv e sui giornali fanno spesso dichiarazioni contro il trattamento discriminatorio che le donne subiscono in ogni campo della vita sociale, ma che sino ad ora hanno fatto poco o nulla per arrivare a cambiare la mentalità colma di pregiudizi e soprattutto la CULTURA dei loro colleghi parlamentari maschi che sono la stragrande maggioranza.
Questa “ribellione” delle atlete di canottaggio di CAMBRIDGE sia anche d’insegnamento ed esempio alle nostre atlete appartenenti ad ogni disciplina sportiva, alle nostre calciatrici…Per troppi anni abbiamo dato “fiducia” a chi AVREBBE dovuto cambiare le cose…forse sarebbe ora, invece, da parte delle nostre atlete, di cambiare atteggiamento, non rassegnarsi passivamente a certe decisioni, ma bensì uscire da quella “zona grigia” che alcune delle nostre Istituzioni sportive e non… vogliono far rimanere lo SPORT in ROSA!
Mario Merati
Fonte: Corriere della Sera