Auditel - Vicedirettore RaiSport: “ 571.000 spettatori sintonizzati sulla differita Brescia-Juventus”
- Lucia Pirola
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È stato un week end burrascoso quello appena passato, per il calcio femminile italiano e soprattutto per tutto il movimento che lo sostiene giorno dopo giorno, dopo ogni vittoria e soprattutto dopo ogni sconfitta: così è stata accolta la vicenda che ha coinvolto la presunta diretta della partita Brescia-Juventus, prevista per sabato alle ore 12.30 (orario anticipato rispetto al calendario, proprio per esigenze televisive), come una sconfitta, o forse -ancora peggio- come una beffa.
Il fattaccio che ha creato scalpore e forti ondate di critiche alla Rai consiste nel netto ritardo con cui è stata trasmessa la partita, che di fatto non è andata in onda prima delle 12.50, facendo sì che quella presunta diretta diventasse così una differita, senza tane spiegazioni alle migliaia di persone sintonizzate sul canale Rai che si sono trovate davanti la Coppa del mondo di sci di fondo ben oltre l’orario di termine del programma.
A distanza di pochi giorni dall’accaduto arrivano sul sito “IO DONNA – CORRIERE DELLA SERA” le parole di Maurizio Losa, vicedirettore di Rai Sport con delega ai palinsesti, - intervistato da Cristina Piotti - che porta la necessaria chiarezza sulla questione: «Ci è dispiaciuto molto. La diretta di sci di fondo si è allungata di un quarto d’ora, così ho parlato con la Federazione e abbiamo deciso per una differita di venti minuti. La partita è iniziata alla 12.30 mentre noi abbiamo trasmesso dalle 12.50». Aggiunge: «Avremmo fatto la stessa cosa per qualunque altra partita di campionato, maschile o femminile, trasmessa sul nostro canale. Anzi, la stessa cosa sabato è successa con altre due dirette, una di basket e una di pallavolo. Quando ci sono due dirette consecutive può succedere, perché non possiamo troncare gli ultimi minuti di un evento che si sta per concludere. Sarebbe come tagliare gli ultimi dieci minuti di un film».
Questo intoppo all’inizio del percorso non deve però indurre a pensare che l’accordo tra Federazione e Rai per la trasmissione delle partite non verrà rispettato, o che la televisione di Stato non abbia interessi nell’investire sul calcio femminile:«Abbiamo chiuso un accordo con la Federazione per trasmettere le restanti partite della serie A e crediamo fortemente che il calcio femminile abbia pari dignità non solo del calcio maschile, ma degli altri sport che trasmettiamo. Ovviamente ci dispiace avere iniziato con questa “finta diretta” ma siamo fiduciosi per le prossime partite, perché da programmazione non dovrebbero esserci più due dirette “forti” ravvicinate».
La differita e le critiche al canale di Rai Sport non hanno comunque fermato le migliaia di tifosi e appassionati che hanno seguito la partita di sabato all’ora di pranzo: i dati Auditel riportano comunque lo strabiliante numero di 571.000 spettatori sintonizzati sulla partita, numeri che non lasciano certo indifferenti.
Sulla questione è stato intervistato da “IO DONNA – CORRIERE DELLA SERA” anche l’editore di calciodonne.it, Walter Pettinati, che analizza l’accaduto partendo da circostanze ben più ampie, coinvolgendo anche la partita della nazionale italiana femminile, disputata pochi giorni prima: «Se contiamo che la mancata diretta della partita contro il Portogallo, per la qualificazione ai Mondiali di calcio femminile, si è tradotta su Facebook in poco più di 3 mila visualizzazioni, è ovvio che il passaggio alla televisione è comunque un dato positivo » (i numeri lo confermano) ndr. E sull’evoluzione del mondo del calcio femminile precisa: «Certo, molto è dovuto all’entrata in campo dei grandi club, come la Juventus. Ma qualcosa di importante si sta muovendo in questo ambito e ne siamo felici, perché insieme all’Associazione Nazionale Atlete Assist da molto ci battiamo per le storture del mondo dello sport al femminile».
Ma l’accaduto non lascia indifferenti, meno che mai chi nel calcio femminile esercita e si adopera da molti anni: «Il calcio femminile di sogni infranti ne ha contati troppi e da troppo tempo -aggiunge Walter Pettinati-. Capisco Rai Sport e comprendo che tagliare lo sci di fondo non era pensabile. Ma visto che l’orario federale avrebbe dovuto essere le 14.30 del sabato, e che quindi comunque la partita era stata fissata alle 12.30 apposta per la diretta, forse si poteva scegliere di far giocare le atlete ad un orario più sicuro. Certamente, però, è stato un importante passo avanti».
Dunque vero è che sabato non sarebbe stato possibile trasmettere un evento senza ledere i diritti dell’altro, e probabilmente proprio chi è solito navigare nelle delicate e complesse acque del calcio femminile deve saper comprendere l’importanza di rispettare i diritti di tutte le parti in causa, e che non esiste una scala gerarchica degli sport che avrebbe potuto influenzare la particolare situazione venutasi a creare. Ma altrettanto vero è che il mondo del calcio femminile subisce ancora troppe ingiustizie ogni giorno, e le aspettative con cui è stato accolto questo interessamento da parte della Rai hanno reso ancora più eclatante lo smacco subito da migliaia di appassionati speranzosi.
Ora la verità su cui soffermarsi è che la collaborazione tra Federazione e Rai è solo all’inizio, e l’emittente televisiva avrà ancora numerose occasioni per dimostrare l’interesse espresso a parole nei confronti del calcio femminile: prossimo appuntamento è venerdì 8 dicembre, ore 20.30, per la diretta di Juventus-Fiorentina, altro match dalla forte rilevanza. Sperando di poter godersi la partita live e che l’accaduto di sabato scorso rimanga solo uno spiacevole strike one.
Lucia Pirola