UEFA e Panini insieme per il calcio femminile
- franzbaresi
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Quella del 2017 sarà un’estate da ricordare per il calcio femminile italiano. Non tanto per la partecipazione della nostra nazionale agli Europei d’Olanda, sempre che le nostre azzurre non ci regalino un risultato insperato, ma diciamo per un motivo più chic. Faccio una dovuta premessa: ho tre passioni alle quali non so rinunciare, ossia il calcio, la musica e Tex Willer. Quest’ultima è il motivo che mi spinge spesso e volentieri a recarmi in edicola.
Succede quindi che alcuni giorni fa, sbirciavo tra gli scaffali del mio giornalaio di fiducia, quando il mio sguardo è catturato da qualcosa di strano. Sopra la mensola dei fumetti c’è quella degli album di figurine e noto una copertina che ritrae alcune calciatrici che esultano immortalate da dietro. Sulle prime penso ad uno scherzo, oppure che sto perdendo delle diottrie. Allungo il braccio e mi ritrovo tra le mani l’album Panini dell’Europeo femminile d’Olanda, con 334 spazi dove collocare le figurine delle protagoniste del torneo, contenuti con curiosità e albi d’oro della manifestazione. Ovviamente lo porto alla cassa e me ne esco con cartonato e 5 pacchetti di figurine.
Mi sono sentito tornare indietro nel tempo, a quando si giocava tra ragazzi a “questa ce l’ho, questa manca…” solo che Platini, Hateley e Maradona oggi lasciano il posto a Karen Carney, Lotta Shelin e Melania Gabbiadini. Panini ce l’ha fatta ancora a sorprendermi. L’azienda modenese per prima creò la collezione di figurine del campionato di calcio italiano nel lontano ’65 e nel 2002 per la prima volta inserì nella raccolta alcune immagini sul calcio femminile. Si trattava in pratica della figurina della squadra al completo e del logo delle 12 società di serie A, ma fu l’occasione grazie alla quale molti di noi poterono scoprire un mondo sconosciuto.
Qualche anno dopo mi sarei avvicinato a questo meraviglioso sport, ma per rendermi conto da subito che immagine e comunicazione spesso lo trascuravano e la federazione non è che facesse molto per invertire la rotta. Negli ultimi tempi, dopo l’elezione a capo della FIGC di Carlo Tavecchio, qualche piccolo barlume di luce si è intravisto, per poi ricadere però in angosciose situazioni al limite del ridicolo, alle quali siamo purtroppo abituati, come la designazione del campo della finale di coppa Italia, materia di questi giorni. Potete capire quindi la sorpresa che ho avuto nello scoprire che qualcuno crede davvero che anche il calcio femminile possa raccogliere consensi.
La Panini già da qualche tempo si è rivolta anche ai mercati di nicchia. Proprio nei mesi scorsi è uscito in edicola l’album delle figurine del Giro d’Italia ad esempio, mentre per quanto riguarda il calcio in rosa, già erano stati prodotte raccolte ad hoc, ma rivolte ai mercati di altri paesi. Se la lungimiranza di un’azienda, nata come gruppo familiare e diventata un marchio internazionale, capace di raccogliere un fatturato di otre 600 milioni di euro all’anno, fa sì che si davvero pensare di investire nel nostro mondo, cosa manca allora perché anche gli altri attori se ne rendano conto?
Rudy Trolli