A seguito di un'intervista rilasciata dalla sindacalista Katia Serra (AIC), ho pensato di esporre la mia personale considerazione sul progetto "Settore Calcio femminile" messo a punto dall'AIC con il supporto e collaborazione del consiglio del Dipartimento.

Il progetto, che potete scaricare cliccando su: download, nasce con l'intento primario di coordinare, organizzare, indirizzare, promuovere e sviluppare la pratica del calcio femminile a tutti i livelli ed in tutte le fasce d’età, ponendosi, a mio avviso, come alternativa, ma con poteri decisionali, alla "commissione federale di sviluppo e promozione del calcio femminile".
Dopo un attenta lettura della bozza, ritengo giusto esprimere i miei complimenti al contenuto del progetto che, se approvato dal presidente Tavecchio, può dare una spinta all'evoluzione del nostro movimento, chiuso dalle imposizioni del Dipartimento.

Premesso che le società di calcio femminile hanno perso ogni diritto decisionale (lo sappiamo tutti) con il passaggio forzato e imposto al Dipartimento, il progetto apre la possibilità al consiglio del dipartimento di partecipare con 1 voto, insieme alle altre componenti, alle decisioni da prendere per l'organizzazione dei campionati, la presentazione dei progetti e finanziamenti alla UEFA e FIFA e riacquisire l'autonomia perduta con la fine della Divisione calcio femminile.
Rimane da capire se il Settore avrà la condivisione delle componenti Federali per presentare anche progetti esclusivi per il calcio femminile finanziati con i fondi a disposizione della "Fondazione Melandri".

Io spero che il progetto venga approvato da Tavecchio in modo che le società avranno almeno 1 voto da esprimere per decidere il loro presente e futuro e guardare avanti con più ottimismo, mentre si attende l'evolversi dell'apparentamento con il calcio professionistico.

Considerato inoltre che i presidenti di calcio femminile sono da sempre divisi, senza intesa di costituire una Lega Femminile che darebbe pieni diritti alle società, la scelta di rimanere sotto il Dipartimento, forzata dal discretico di Tavecchio che ha ignorato le 40 firme delle società richiedenti l'uscita dalla LND, il progetto "Settore calcio femminile" mi sembra un ottimo aiuto ad una situazione incresciosa che si è creata con il passaggio obbligato al Dipartimento.

Come collaboratore di alcune società, sono deluso dal comportamento adottato dal consiglio del Dipartimento e dalla Coordinatrice per non aver informato le società della stesura (by AIC) del progetto, ignorando così le opinioni dei presidenti.
Non sarebbe cambiato niente, perchè non credo che sarebbero stati assegnati più diritti alle società, ma sarebbe stato un gesto gradito e una forma di rispetto e considerazione dovuta.

Detto questo, ci tengo a ribadire l'impotenza delle società di calcio femminile di
fronte a questa incresciosa realtà, abilitate solo a pagare le iscrizioni imposte (tutte in unica soluzione e con aumenti) e portare avanti la vita della società mentre tutte le altre componenti (AIC, AIAC, LND etc etc) gestiscono la loro vita con i loro soldi senza tirar fuori un becco di quattrino.

Oltretutto, come annunciato da un'intervista rilasciata da Katia Serra (AIC), se Tavecchio non approverà il progetto l'AIC minaccia scioperi e addirittura il blocco dei campionati, con il risultato che a rimetterci saranno solo le società che prenderanno multe e deferimenti.
Ancora una volta si gioca sulla testa e sul cuore delle inermi società di calcio femminile che si spera non dovranno, forzatamente, farsi carico delle spese di gestione del "Settore Calcio femminile".

Ritengo altresì inconcepibile che la sindacalista Katia Serra, che minaccia di bloccare i campionati, possa continuare a opinare le partite di calcio femminile trasmesse su RAI SPORT.

Walter Pettinati