8 MARZO, C'E' POCO DA FESTEGGIARE!
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Ma quale festa della donna?! C'è poco da festeggiare: violenze, stupri, omicidi, discriminazioni e (im)pari opportunità; Crimini troppo spesso impuniti. Questa è la realtà in cui stagna la nostra società, moderna, tecnologica, intellettuale e politica... dalle tante belle parole senza concrete soluzioni. Tutti gli uomini dovrebbero prendere per mano le donne e, insieme, manifestare, ogni giorno, per tutto l'anno contro questi comportamenti ripetuti, ingiustificati e inaccettabili. In confronto a quanto descritto, la dignità violentata delle donne calciatrici è niente ma anch'essa, non è più, sopportabile.
Festa della donna o festa alla donna? Ognuno faccia le proprie riflessioni, nel frattempo vi ricordo che...
Da wikipedia: Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al lontano 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finchè l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia. Questo triste accadimento, ha dato il via negli anni immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che i primi tempi erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo della orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica. Successivamente, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagonistele rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell'8 marzo assunse un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto. Ai giorni nostri la festa della donna è molto attesa , le associazioni femminili organizzano manifestazioni e convegni sull'argomento, cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi che pesano ancora oggi sulla condizione femminile, ma è attesa anche dai fiorai che in quel giorno vendono una grande quantità di mazzettini di mimose, divenute il simbolo di questa giornata, a prezzi esorbitanti, e dai ristoratori che vedranno i loro locali affollati, magari non sanno cosa è accaduto l'8 marzo del 1908, ma sanno benissimo che il loro volume di affari trarrà innegabile vantaggio dai festeggiamenti della ricorrenza. Nel corso degli anni, quindi, sebbene non si manchi di festeggiare queste data, è andato in massima parte perduto il vero significato di questa ricorrenza, perchè la grande maggioranza delle donne approfitta di questa giornata per uscire da sola con le amiche per concedersi una serata diversa, magari all'insegna della "trasgressione", che può assumere la forma di uno spettacolo di spogliarello maschile, come possiamo leggere sui giornali, che danno grande rilevanza alla cosa, riproponendo per una volta i ruoli invertiti.
Ad oggi, 8 marzo 2018, tutte le donne Italiane dello sport sono discriminate grazie alla legge 91 del 23 marzo 1981 che "detiene" le nostre sportive al dilettantismo. Nessuna manifestazione per l'equaglianza?
Walter Pettinati
CHE FINE HA FATTO IL DDL AS 1996 PER L’EQUILIBRIO DI GENERE NELLO SPORT (LEGGE SUL PROFESSIONISMO)