L'Italia supera l'esame Russia
- franzbaresi
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Treviso - L'Italia di Pietro Ghedin vince e convince, peraltro senza faticare troppo contro una Russia che alla vigilia aveva destato qualche preoccupazione e che invece non ha mai seriamente impensierito la retroguardia azzurra. Certo farà discutere ancora la mancata espulsione di Picarelli sul fallo di mano fuori area commesso al 20' del secondo tempo sull'unico vero spunto ospite, episodio che avrebbe potuto riaprire la gara. Ma considerando che il nostro portiere è stato praticamente chiamato in causa solo in questa circostanza ed in una uscita a smanacciare su un corner nel primo tempo, si spiega perchè le avversarie hanno comunque poco da recriminare con la direzione di gara e certamente di più con un atteggiamento in campo troppo velleitario.
Come in Macedonia al centro dell'attacco azzurro c'è Daniela Sabatino, mentre tra i pali torna Anna Maria Picarelli, mentre Marchitelli febbricitante non è neppure in panchina. L'Italia mostra subito di non aver nessuna intenzione di subire il gioco ospite. In soli due minuti prima Tona e poi Gama vanno vicinissime al goal. Al 9' la gara si sblocca. Camporese va nello stretto e viene trattenuta ingenuamente da Tsybutovich. Il direttore di gara lascia inizialmente correre, salvo poi indicare il dischetto sulla perentoria segnalazione della prima assistente. Pamela Conti va dagli undici metri e spiazza Todua. Le azzurre vogliono concretizzare il vantaggio ulteriormente e continuano a premere. Ancora Conti al 16' con un bolide da fuori area obbliga Todua a lanciarsi e mostrare il meglio del proprio repertorio per salvare la propria porta. Due minuti dopo è Gabbiadini ad andare vicinissima al goal sull'assist di Camporese, ma il piattone a botta sicura è smorzato provvidenzialmente da un difensore. Il raddoppio è nell'aria e arriva attorno alla mezzora, quando ancora Conti taglia dal vertice sinistro dell'area un tiro cross, sul quale la non impeccabile difesa russa va in confusione e Todua si ritrova con la sfera che termina mesta alle sue spalle. Le ospiti non riescono a trovare il bandolo della matassa, mentre l'Italia domina in lungo e in largo. Le russe si risvegliano però al 37' con Petrova che riesce a trovare il fondo e a mettere in mezzo per Shlyapina, botta sicura da pochi passi, ma intervento provvidenziale in angolo di Neboli in scivolata.
Farid Benstiti cerca di mescolare le carte nella ripresa cambiando totalmente l'attacco: fuori Harchenko e Shlapina e dentro Savchenkova e Sochneva. Per le azzurre fuori Sabatino e spazio per Pirone. Le ex sovietiche osano di più, ma senza arrivare mai dalle parti di Picarelli, fino al 20' quando Petrova riesce ad eludere la guardia azzurra e a presentarsi davanti al nostro estremo difensore che per non farsi saltare arpiona la sfera con il gancio destro fuori dall'area. La norvegese Christina Pedersen non se la sente di espellere Picarelli e grazia le azzurre. La susseguente punizione di Sochneva termina completamente fuori bersaglio. Scampato il pericolo l'Italia torna in partita con le sue giocatrici più in forma: Gabbiadini e Conti. Dopo soli due minuti la bergamasca, disturbata al momento del tiro, impegna Todua in una parata a terra, mentre poco dopo Pamela va in pressing, ruba palla a Tsybutovich, ma calcia a lato un po' precipitosamente. Alla mezzora la premiata ditta Conti-Gabbiadini si ripete: tocco filtrante della prima per la seconda che a tu per tu con Todua preferisce il cross rasoterra alla conclusione personale, favorendo il recupero dei difensori ospiti. Nei restanti minuti non accade più nulla di importante sino al triplice fischio del direttore di gara. Tre punti davvero preziosi, contro la squadra che più avrebbe dovuto darci filo da torcere nel nostro girone. Anche se Mister Ghedin non lo ammetterà a fine gara, ma un risultato di tale importanza mette la nostra nazionale con un piede in Svezia.