Sbardella: "Due test importanti con la Francia per affrontare con fiducia la fase d'Elite"
- Mario Merati
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Ciao Enrico, passate le vacanze, tutte le squadre sono ormai nel pieno della preparazione per il campionato che inizierà dopo la metà di Settembre, mentre le Nazionali A e Under 17 si raduneranno già nella prima settimana del prossimo mese per preparare i loro prossimi e impegnativi impegni.
Per l'Under 17 c'è stato il sorteggio per i prossimi Europei: l'Italia se la dovrà vedere con la Danimarca, Rep. CECA e Portogallo, squadre di una certa caratura, girone non facile, cosa ne pensi?
Quando si arriva a giocare la fase d'elite nessuna gara risulta facile, soprattutto quando si affrontano realtà importanti come Danimarca e Rep.Ceka. Soprattutto quest'ultima è quella che negli anni ci ha messo maggiormente in difficoltà per vigore fisico e tenacia. Sia loro e che la Polonia (neo campionesse europee di categoria) stanno investendo molto nel femminile. Nulla ci vieta di pensare che saranno le squadre dell'est il futuro del femminile, quelle nazioni che per ragioni storiche hanno iniziato tardi questo cammino.
A Norcia il 4 e 6 settembre l'Under 17 disputerà due incontri di preparazione contro la Francia, la "rosa" delle convocate, credo non possa essere molto diversa da quella che ha così ben figurato negli ultimi incontri, oppure, potrebbero esserci delle novità?
Due gare amichevoli di alto livello. Fin dall'inizio della mia esperienza con la U17 (a gennaio saranno 10 anni!) sono stato affascinato dal gioco delle nazionali transalpine. Ho voluto di proposito incontrare la Francia per testare il livello della mia squadra, soprattutto dopo le vittorie in amichevole contro la Norvegia (giocate a maggio) e contro la Svizzera durante la prima fase (giocata in Bulgaria a luglio). La struttura base della squadra è quella che conoscete ma ci saranno come sempre delle novità dettate dalla necessità di visionare nel breve tempo il maggior numero di ragazze. Non avendo sotto la U17 nessun altra squadra di preparazione, spetta a noi questo compito.
La maggior parte di queste ragazze gioca nella squadra Primavera del loro Club, non sarebbe opportuno, per farle fare esperienza e nell'ottica degli impegni della Nazionale , che molte di esse potessero essere già inserite nella Prima squadra, come fanno all'estero?
La crisi si è fatta sentire anche nel calcio femminile italiano e negli ultimi anni molte squadre di A e B stanno dando spazio alle giovani più talentuose. Non è mio compito entrare in sterili polemiche ma potrei dire...benedetta crisi che ha aperto le porte a queste giovani calciatrici nei campionati nazionali, sinceramente l'esperienza che possono fare giocando un campionato primavera è veramente poca e insufficiente per affrontare competizioni internazionali. Negli ultimi due anni circa il 60% delle ragazze convocate in Nazionale sono aggregate alle prime squadre e la loro performance è indiscutibilmente migliorata.
Il Calcio femminile Italiano arranca sempre per diventare GRANDE , ma nonostante tutto la nostra Nazionale A è arrivata nelle prime otto Nazioni EUROPEE e anche le Nazionali Under 19 e 17 promettono bene, ma il GAP è ancora evidente, il professionismo invocato da molti è ancora lontano, c'è tanta passione questo sì, ma non basta, quali altre strade potrebbero essere percorse per arrivare al TOP?
Le Nazionali sono lo specchio della realtà calcistica italiana fatta di talento e fantasia, utile dove la prestazione atletica non arriva. Questo permette di tenerci a galla nelle sfide internazionali ma alla lunga, nei tornei come gli Europei dove si giocano 3 gare settimanali, siamo sempre in deficit. Considero il professionismo l'unica strada percorribile, in alternativa c'è lo sviluppo collegiale delle Nazionali ma questo sistema (utilizzato da Francia, Svizzera ecc) da buoni risultati nelle giovanili ma se poi non viene supportato da un campionato d'elite over 18, svanisce nel nulla.
Sara Gama, Raffaella Manieri e Ilaria Mauro sono andate a giocare all'estero in Francia e in Germania, cosa ne pensi di queste scelte giunte un po' a sorpresa?
Scelta giusta e personalmente condivisibile. Conosco Sara e Ilaria da 10 anni avendo fatto parte delle nostre prime selezioni e non mi meraviglio della scelta che hanno fatto anzi, hanno aspettato fin troppo tempo. Sportivamente sono nel pieno della maturità, non possono che affinare il loro talento. Queste esperienze non possono essere paragonate a quelle stagionali che molte ragazze fanno negli Stati Uniti, queste in Francia e Germania sono esperienze annuali di ottimo livello che potranno tornare utili anche e soprattutto alla causa Azzurra.
Ti ringrazio per la tua disponibilità e ti auguro un buon lavoro con un arrivederci a Norcia per le partite con la Francia.
Mario Merati
Calciodonne.it