UEFA, APPROVATO IL PASSAPORTO BIOLOGICO ATLETA
- Walter Pettinati
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Grazie all'introduzione del profilo steroideo nei programmi di controllo, la UEFA avrà una maggiore capacità di rilevare e scoraggiare il doping nel calcio.
Al recente meeting di Nyon, il Comitato Esecutivo UEFA ha seguito una raccomandazione del Comitato Medico UEFA e ha approvato l'introduzione del cosiddetto Passaporto Biologico dell'Atleta (ABP) nel programma antidoping ufficiale.
Questa tecnica di analisi certificata aiuterà la UEFA a rafforzare le normali procedure di controllo e sarà applicata per la prima volta in UEFA Champions League dalla stagione 2015/16.
I normali controlli antidoping si basano sul rilevamento diretto delle sostanze. Pur rimanendo efficaci, il Comitato medico li ha ritenuti limitati qualora i giocatori utilizzino sostanze in modo intermittente o a basse dosi, eludendo i controlli in gara e fuori gara.
Con il passaporto biologico, il doping non rilevato con le analisi dirette può essere evidenziato dalle variazioni del profilo biologico del giocatore.
Il metodo ABP è approvato dall'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA), che ne ha dimostrato l'affidabilità in casi recenti. Inoltre, l'ABP consente ai calciatori di dimostrare una condizione fisiologica inalterata, liberandosi da ogni sospetto di doping.
Il passaporto biologico dell'atleta è considerato un mezzo per salvaguardare la reputazione dei giocatori 'puliti'. La sua introduzione nel calcio europeo sarà un efficace deterrente al doping nel calcio e aumenterà la credibilità della campagna di lotta.
"L'introduzione del passaporto biologico dell'atleta in UEFA Champions League dimostra che la UEFA è in prima linea nella lotta al doping - commenta Michel D'Hooghe, presidente del Comitato medico UEFA -. Il programma di controllo della UEFA è già uno dei migliori al mondo negli sport di squadra, ma ora entrerà in una nuova dimensione".
"Il modulo steroideo del passaporto biologico rende molto più efficaci gli esami delle urine, dunque è un forte deterrente - spiega D'Hooghe -. Siamo contenti, perché questa innovazione libererà il calcio europeo dalla piaga del doping".