PRIMO TEMPO - Squadra che ripropone lo stesso modulo tattico messo in campo contro la Finlandia con l'eccezione di Iannella al posto di Camporese (a parer mio insieme a Manieri, D'Adda e Gabbiadini tra le migliori contro la Finlandia dove forse è mancata in precisione sui cross), staffetta già proposta sul finire di gara con la Finlandia.
Un'italia concentrata, a giudicare dai volti, ed unita nel cantare l'Inno insieme alla panchina e spettatori sugli spalti ed in televisione (con l'eccezione di Capitan Panico, unica a non cantare l'Inno).
Danimarca che scende anch'essa con un 4-3-3 molto offensivo con al centro del trio d'attacco la pericolosa numero dieci Harder, giocatrice abile anche a tornare a centrocampo e svariare di posizione e, l'azione più pericolosa è propria sua all'ottavo.
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Russia che spinge nei primi due minuti di gioco ottenendo subito un calcio d'angolo che poi si rileverà forse l'occasione più nitida per la Russia in tutto l'arco del primo tempo.
La Francia sfrutta la migliore tecnica gudagnando calci da fermo ed andando più volte alla conclusione specie con la n. 18 Delie che trafigge al 21esimo il portiere russo e più volte cerca la doppietta personale che, puntualmente arriva al 32esimo sfruttando un passaggio filtrante in area trafiggendo il portiere russo per la seconda volta.
La tecnica ed il gioco corale transalpino sono anche belli a vedersi.
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PRIMO TEMPO - Questo "derby" viene arricchito dal nostro arbitro Silvia Tea Spinelli e dalla propria terna italiana.
Due squadre che si affrontano tatticamente con lo stesso modulo, a specchio, un 4-2-3-1 che di certo crea maggiori occasioni in avanti ma le due davanti alla difesa devono garantire un buon equilibrio tra i reparti. Una Germania che sin dai primi minuti ha premuto sull'acceleratore alla ricerca del gol dimostrando ancora una volta di essere una delle migliori nazioni del panorama calcistico femminile mondiale (la Champions League guarda caso quest'anno è stata vinta dal Wolfsburg).
Due cartellini per le teutoiche Maier e Kessler ma per falli normali di gioco, non per cattiveria.
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di: Antonio Genovese - PRIMO TEMPO - Norvegia che si schiera con un'offensivo 4-3-3 contro un 4-4-2 con le ali più propense alla spinta che alla fase di copertura per la compagine islandese.
Un'Islanda che dimostra una buona disposizione tattica con inizialmente una maggiore attenzione alla fase di copertura più che offensiva, un gioco veloce e piacevole da vedere.
La Norbegiaa però ha dalla sua un maggiore tasso tecnico e riesce a procurarsi più occasioni anche da fermo. Le numerose triangolazioni islandesi però sono fini a se stesse con poche difficoltà per la difesa norvegese. Da sottolineare per la Norvegia la tecnica della n. 21 Hegerberg che mette a sedere la propria avversaria con tre ottime finte che lasciano sul posto la malcapitata avversaria.
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Le danesi bloccano sull'1 a 1 l'esordio delle padrone di casa negando la meritata vittoria. Pedersen eroe di giornata con due rigori parati a Schelin e Assiani.
La Svezia, come previsto, parte forte con l'intento di sbloccare subito il risultato ma sono le danesi a portarsi in vantaggio con Knudsen al 25', lesta a conquistare palla a centrocampo e infilare la retroguardia avversaria. Lo svantaggio non influisce sul morale delle svedesi che reagiscono e nel giro di 10 minuti giungono al meritato pareggio con un colpo di testa di Fisher, brava a concretizza una punizione pennellata da Thunebro. Una bella partita, giocata a ritmi sostenuti con le svedesi in attacco e le danesi che si chiudono e ripartono, sulle fasce, senza timore.
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Diciamocela tutta, è rimasto un po' di amaro in bocca e di rabbia al fischio finale della partita, le giocatrici azzurre avrebbero meritato di più...: l'Italia avrebbe meritato i tre punti. Dietro questo 0 a 0 bugiardo ritroviamo una buona Nazionale, che ha condotto il gioco per quasi tutti i 90 minuti, concedendo alle giocatrici Finlandesi solo un tiro alto al 42' del primo tempo ed un paio di contropiedi nel secondo. Le ragazze di Cabrini hanno avuto una netta supremazia in tutte le zone del campo e le attaccanti hanno mancato almeno cinque nitide occasioni da rete, spingendo anche con il centrocampo quando è parsa evidente la "scarsa propensione" offensiva della Finlandia.
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