Intervista pre-derby a due giocatrici e due dirigenti delle squadre veronesi Verona - Valpolicella
- Redazione
- Stagione 2013-2014
- Serie A news 2013-14
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Domenica 3 Novembre nello Stadio Comunale "Agsm Olivieri" di via Sogare a Verona si disputerà il derby tra Agsm Verona e la neo promossa Fimauto Valpolicella (diretta Tv alle ore 17 su skyblu 815). Qui di seguito quattro interviste, due speculari per due giocatrici che si scontreranno Domenica e le altre due: a un dirigente con molta esperienza dell'Agsm Verona e a una giovane dirigente del Filmauto Valpolicella.
1) Quanti anni hai e da quanto giochi a calcio?
Squizzato: Ho 27 anni e gioco a calcio da quando ne avevo 8, anche se nel 2006 mi sono presa una pausa di due anni.
Zaccaria: Ho 24 anni...I miei primi calci ad un pallone risalgono all'anno '95, avevo 6 anni.
2) Hai mai fatto altri sport? Come mai hai iniziato a giocare a calcio?
Squizzato: Da piccolina per pochi mesi ho fatto pattinaggio e karatè, ma una sera assieme alla mia famiglia abbiamo accompagnato mio fratello alla cena di inizio anno della sua squadra di pallone, finita la pizza sono uscita con tutti i bimbi e ci siamo messi a giocare a calcio con una lattina, in quella serata la società del mio paese mi ha chiesto se volevo andare a provare ad allenarmi con loro...e così è stato!
Zaccaria: Non ho mai praticato seriamente altri sport, nemmeno a livello scolastico, perchè pure lì giocavo sempre a pallone con i maschietti della mia classe... Quindi solo calcio. Il calcio è una passione di famiglia: giocava mio padre, gioca una delle due mie sorelle e gioco io. Fin da piccola il momento più atteso era la Domenica pomeriggio, quando tutta la famiglia si ritrovava e appena finivamo di mangiare, iniziavo a stressare mio papà e mia sorella per uscire a giocare a pallone in giardino. Dopo pranzo perché al mattino mio padre allenava una squadra maschile del paese, aveva le partite e proprio grazie a Lui iniziai a giocare con i maschietti nella sua società...
3) Da quanti anni sei nella squadra Fimauto Valpolicella/Agsm Verona? Precedentemente in quali squadre hai giocato? Hai mai fatto parte di squadre maschili?
Squizzato: La mia avventura in un campo di calcio è quindi cominciata a 8 anni con la squadra maschile del mio paese, ci sono rimasta fino ai 12 e poi sono andata a Barcon, che proprio in quell'anno aveva creato una squadra femminile, mi sono divertita molto e assieme alle mie compagne siamo riuscite ad arrivare in serie A2 in soli 4 stagioni! Nel 2005/06 sono andata a Venezia, è stata un'annata un po' particolare, nella quale sono stata convocata in nazionale maggiore, ma proprio alla fine di quell'anno ho deciso di prendermi uno stop dal calcio per due anni. Ho ripreso poi sempre a Venezia per altri 3 anni e infine l'anno scorso mi sono trasferita qui a Verona!
Zaccaria: Ho giocato con i maschi dai 6 a 13 anni. L'estate in cui ho compiuto 13 anni mi hanno chiamata a fare un torneo con una squadra femminile e fu da lì che ad Agosto iniziai a giocare con le ragazze del Vicenza Calcio femminile... Quanti ricordi e quante emozioni... Ho giocato per quasi 8 anni nella squadra della mia città, fino a tre anni fa, quando ho deciso di cambiare e di iniziare una nuova avventura al Fimauto Valpolicella. Questo è il terzo anno che gioco qui anche se mi sembra sia passato molto più tempo..
4) In che ruolo giochi? Hai sempre giocato in questo ruolo?
Squizzato: Qui a Verona gioco terzino sinistro, ma in passato ho giocato anche come centrale di difesa.
Zaccaria: Dall'anno scorso gioco nel ruolo di centrale difensivo. Non ho sempre giocato in questo ruolo... prima ero centrocampista... però va bene così. Quando si gioca a pallone, a mio parere, è fondamentale saper adattarsi alle esigenze della squadra ed essere a disposizione delle scelte dell'allenatore.
5) Quanti allenamenti fate? Vi allenate il pomeriggio o la sera?
Squizzato: Quest'anno faccio 4 allenamenti in campo di pomeriggio e uno in palestra il mercoledì mattina.
Zaccaria: Quest'anno facciamo tre allenamenti alla settimana, di sera logicamente...perché per tutte noi il calcio è passione, non professione. Per questo motivo gli allenamenti iniziano alle ore 20.00.
6) Avete un campo riservato a voi dove allenarvi e dove disputare le partite?
Squizzato: Il nostro campo è quello di via Sogare, gestito dalla società femminile in cui si allenano anche le giovanili del Chievo.
Zaccaria: Quest'anno, grazie alla collaborazione con la società maschile CHIEVO VERONA, ci alleniamo in uno dei loro campi d'allenamento: un centro sportivo a mio parere ben attrezzato ed organizzato. La Domenica, invece, giochiamo in un altro campo, sintetico, in cui giocano anche squadre maschili.
7) Di dove sei originaria? Hai mai avuto nostalgia di casa?
Squizzato: Io sono nata a Bassano del Grappa ma ho sempre vissuto a Resana, un paesino in provincia di Treviso!
Ho spesso nostalgia di casa, della mia famiglia e delle mie amicizie, sono stata 25 anni li e non è facile per me cambiare le mie abitudini, non essere circondata da persone che conosco e alle quali voglio bene, anche se quì non mi posso lamentare ed ho costruito legami forti e veri, non possono di certo sostituire quelli che "ho lasciato a casa"!
Zaccaria: Sono originaria di Caldogno, un paese che si trova vicino a Vicenza, da alcuni conosciuto perché è anche il paese del grande "Codino" Roby Baggio.... Nostalgia? No.. anche perché quando sento il bisogno di tornare in meno di un'ora sono a casa.
8) Quali studi hai fatto? Oltre a essere calciatrice fai qualche altro lavoro? Come riesci a fare tutto?
Squizzato: Nella mia vita ho sempre prima lavorato e poi giocato a calcio, ma da quando sono a Verona il calcio è diventato il mio primo lavoro. In passato la mia unica esperienza lavorativa è stata alla Dese Elettronica, Azienda italiana specializzata nella realizzazione di soluzioni a led.
Zaccaria: Mi sono laureata l'anno scorso in Economia, ma durante gli studi ho sempre lavorato. Oramai sono 4 anni che lavoro per un'azienda che opera a livello internazionale e spesso mi capita di fare viaggi all'estero. Riuscire a fare tutto non è per niente semplice...soprattutto dopo che hai lavorato otto, nove, dieci ore...tornare a casa, preparare la borsa ed andare ad allenamento. Ma la passione è troppo forte per rinunciare a questo sport...
9) Quali hobby hai?
Squizzato: Nel mio tempo libero mi piace andare al cinema, ma quando posso corro a casa dai miei nipotini.. :) loro sono il mio passatempo migliore!
Zaccaria: Mi piace leggere, quando ho tempo, oppure ascoltare musica... Però in verità, quando ho un po' di tempo libero adoro tornare a casa dai miei e vivere alcuni momenti fra le cose e gli affetti in cui sono cresciuta.
10) Come vedi il tuo futuro? Un domani quando non giocherai più ti piacerebbe rimanere nel mondo del calcio e a che livello?
Squizzato: Sinceramente anche se ormai sono "vecchia" non so ancora come sarà il mio futuro, di questi tempi preferisco vivere giorno per giorno.
Zaccaria: Domanda complicata, a cui non so rispondere per ora...sicuramente però, quando smetterò di giocare, mi piacerebbe allenare i bambini.
11) Diventare calciatrice e giocare in serie A è sempre stato un tuo sogno? Chi ti ha incoraggiata ad andare avanti e chi ti ha aiutato ad arrivare a questi livelli?
Squizzato: Più che il mio sogno il calcio è sempre stata la mia passione, il mio unico obiettivo è dare sempre il massimo e fare sempre bene in campo, se ci si impegna e si ha la possibilità, poi si può anche arrivare a certi livelli, la mia famiglia su questo mi ha sempre appoggiato.
Zaccaria: Giocare in serie A.... Sì, è sempre stato uno dei miei sogni. Incoraggiamenti non molti... credo sia stata una mia forza e soprattutto volontà di provarci.
Un ringraziamento però va al Fimauto Valpolicella, perché è con loro che sto avendo la possibilità di vivere questa esperienza.
12) Ti senti una professionista o una dilettante?
Squizzato: Sinceramente? L'impegno che ci metto, che ci mettiamo è da professioniste, come veniamo considerate direi l'opposto!
Zaccaria: Dipende da quale punto di vista devo rispondere... Giocare a calcio per me è passione, impegno, divertimento, volontà, sacrificio....
13) Come sta andando il campionato e quali obiettivi si prefigge la tua squadra?
Squizzato: Il campionato non è iniziato nei migliori dei modi, siamo attualmente quarte in classifica, ma la strada è ancora lunga! Speriamo di riuscir ad arrivare tra i primi due posti per rivivere il prossimo anno l'emozione della Champion ...
Zaccaria: Questo è il primo anno che il Fimauto Valpolicella milita in serie A. E' un campionato molto duro e impegnativo. A mio parere, abbiamo iniziato abbastanza bene, soprattutto valutando il fatto che, la nostra, è una squadra neopromossa e per la maggior parte delle ragazze è la prima esperienza in serie A.
In queste 5 partite abbiamo già affrontato grandi squadre, dalle quali ci sono tantissime cose da imparare, a livello calcistico e di mentalità. Abbiamo tutto il tempo per crescere, insieme come squadra, per poter raggiungere il nostro primario obbiettivo e cioè la salvezza.
1) Da quanti anni sei dirigente della tua?
Perina: Sono all'Agsm Verona ( prima Bardolino Verona) da 17 anni, ovvero da quando la società è stata promossa nella massima serie.
Cassani: Ho iniziato proprio quest'estate, in previsione di questa prima impegnativa stagione in serie A.
2) Hai iniziato in questa società o prima hai fatto esperienza altrove?
Perina: Prima sono stato dirigente di quello che allora era il Verona Femminile, o Gunther Verona l'anno dello scudetto con Carolina Morace.
Cassani: Come dirigente è la mia prima esperienza. Da calciatrice invece ho giocato i primi 5 anni a Bardolino poi mi sono trasferita in Valpolicella, sia per motivi di lavoro che per poter giocare con continuità In questi 11 anni di Valpo ho avuto anche una breve parentesi di un anno nel Mestre in serie B.
3) Cosa vuol dire essere dirigente di una società di calcio femminile?
Perina: Vuol dire per prima cosa tanta passione, perché se non c'è questo elemento fondamentale non può durare un dirigente nel calcio femminile.
Cassani: Per me è veramente una nuova esperienza, ma per lavoro sono già operativa in un ufficio amministrazione oltre che organizzatrice, quindi per certi versi posso dire di essere abituata a questo tipo di ruolo. Ma l'esperienza di quest'anno mi servirà per imparare ancora di più cosa significa portare avanti una società assieme ad uno staff. Difficoltà maggiore essendo uno sport ancora di seconda categoria in Italia è trovare gli sponsor per sostenere tutte le spese.
4) Cosa fa concretamente un dirigente?
Perina: Mi verrebbe di dire tutto! Ovviamente con l'evoluzione delle società sportive ogni dirigente deve avere dei compiti precisi e delimitati. Io mi occupo principalmente della segreteria e dell'area comunicazione.
Cassani: Come in tutte le società ci si trova ad inizio stagione con lo staff per stabilire ruoli e compiti di ciascuno: dal presidente, alla segretaria, al cassiere, al direttore sportivo, ai vari consiglieri. In base alle varie scadenza/necessità ci si incontra durante la stagione in riunione per discutere e trovare soluzioni. Poi ovviamente si è in contatto quotidiano con tutti gli altri dirigenti attraverso chiamate/mail/messaggi per aggiornarci sull'andamento della squadra.
5) E' facile trovare gli sponsor ed è uno dei tuoi compiti?
Perina: Sponsor e mercato sono forse le uniche due aree di cui non mi occupo. 'E un momento difficile per l'economia ed i settori più deboli dello sport sono quelli che ne subiscono le maggiori conseguenze negative.
Cassani: Credo sia la difficoltà maggiore, considerando il periodo storico in cui ci troviamo in cui molte aziende sono in difficoltà e in cui molte cercano di spendere il meno possibile investendo davvero poco nello sport, soprattutto uno sport come il nostro che in Italia è ancora di seconda fascia. Posso tranquillamente dire che la ricerca di nuovi sponsor adesso è più impegnativa che mai ed è il compito comune a tutto lo staff!!
6) Come si fa a diventare dirigente e quali caratteristiche secondo te dovrebbe avere un buon dirigente?
Perina: A volte si diventa dirigente per caso, magari per aiutare qualche amico e perché viene chiesto di dare una mano. Poi la passione per questo sport ti prende e vieni coinvolto maggiormente. Un buon dirigente deve soprattutto essere riflessivo, contare sempre fino a tre prima di agire. In secondo luogo non si deve mai pensare di sapere tutto. Bisogna sempre tenersi aggiornati perché anche il calcio si evolve e i ruoli dirigenziali di dieci anni fa non sono più interpretabili nello stesso modo...
Cassani: Per diventarlo secondo me bisogna avere un'esperienza di qualche anno nel calcio femminile, questo per capire i bisogni della squadra, saper collaborare con lo staff e soprattutto occorre avere tanta passione per questo sport, spesso è solo quella che ti fa trovare le risposte nelle indecisioni e ti fa andare avanti. Nel caso della nostra società l'elemento fondamentale è il sentirsi parte di un gruppo unito che va nella stessa direzione, quasi come una famiglia, ma in cui nello stesso tempo ognuno è responsabile di tutto quello che succede.
7) E' da anni che siete in serie A, come il calcio femminile può venir valorizzato di più in Italia?
Perina: Il discorso sarebbe molto lungo. Abbiamo presentato una relazione alla Commissione Federale per lo Sviluppo del calcio femminile con molte proposte ed esempi esteri da seguire soprattutto nell'ambito della comunicazione. In tutto il resto del mondo hanno capito che il calcio femminile può rappresentare un settore di straordinario sviluppo ed uno strumento per arrivare a nuove fette di mercato sia in termini economici che mediatici. E' incredibile la miopia italiana!
Non dobbiamo nasconderci dietro la presunta mentalità italiana. Ad avere una mentalità arretrata non sono gli italiani ma i dirigenti del nostro grande calcio e della comunicazione che guardano solamente al proprio orticello e non si aprono alle novità.
7) E' il primo anno che siete entrati nella serie più alta, che differenze hai riscontrato finora e quali difficoltà vi sono a scontrarsi con società più "potenti" di voi dal punto di vista finanziario e squadre che sono in serie A da anni?
Cassani: Le differenze in primis sono rappresentate dalle trasferte, ancora più impegnative soprattutto a livello economico e di tempo degli anni precedenti trattandosi di un unico girone nazionale. Sia noi dirigenti che le giocatrici lavoriamo a tempo pieno e spesso non tutti possiamo essere presenti alle partite stesse. Ovviamente doversi misurare con società e giocatrici semiprofessioniste e talvolta professioniste non è facile. Ma per noi affrontarle rappresenta una sfida e un'esperienza per imparare sempre di più!!
8) Avete fatto acquisti di giocatrici che vengono anche da altre nazioni, come mai questa politica e quali vantaggi può portare?
Perina: I vantaggi possono essere di due tipi. Uno tecnico. Le giocatrici provenienti da altre culture calcistiche portano mentalità professionale e cultura del lavoro. Ma un altro aspetto importante è quello mediatico. Indubbiamente avere in squadra giocatrici provenienti da altri paesi porta maggiore interesse da parte di stampa ed emittenti televisive. Proprio in questi giorni la nostra calciatrice svedese Maria Karlsson è stata ingaggiata dall'emittente regionale Telearena come opinionista fissa di una trasmissione sportiva in onda ogni Lunedì.
8) Avete fatto acquisti di giocatrici che vengono da altre zone o per lo più nella vostra rosa ci sono ragazze originarie della Valpolicella o dintorni?
Cassani: Negli ultimi anni ci siamo guardati intorno specialmente nelle province limitrofe per valutare ragazze con esperienza e che condividessero il nostro progetto, cosa non sempre facile, ma abbiamo anche una decina di ragazze della Valpolicella e dintorni che ci hanno accompagnato in questi anni e che hanno reso possibile il sogno di essere in massima serie quest'anno. E poi siamo orgogliosi di aver riportato a Verona un talento come Valentina Boni!!
9) Che obiettivi vi prefiggete per quest'anno e con quale spirito avete iniziato il campionato?
Perina: Gli obiettivi sono quelli di rimanere tra le principali realtà italiane e provare gradualmente ad aprire un nuovo ciclo con particolare attenzione alle giovani. Il periodo non è dei più facili per il calcio femminile e a volte è difficile coniugare desideri e realtà.
Cassani: L'obiettivo è ovviamente la salvezza, sarebbe un traguardo enorme viste le 6 retrocessioni di quest'anno. Ma vogliamo viverlo senza ansia e con lo spirito che ci ha sempre tenuto unite in tutti questi anni. Siamo certi che questo campionato ci servirà come esperienza e sarà una bella vetrina per tutte le nostre ragazze.
Si ringraziano dirigenti, atlete e società per la disponibilità e ... un grosso in bocca al lupo a entrambe le compagini!
Laura Pressi