Intervista a Nazzarena Grilli
- franzbaresi
- Stagione 2010/2011
- Interviste
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E' appena terminato il derby tra Mozzanica e Brescia, una sfida sentita, alla quale ha partecipato un pubblico caloroso e numeroso, come in pochi campi del femminile siamo abituati a vedere. Il Brescia ne è uscito vincitore con fatica, giocando in inferiorità numerica per 80 minuti e dimostrando un carattere da grande squadra. Avviciniamo Nazzarena Grilli, allenatrice delle rondinelle che non nasconde la grande soddisfazione per il risultato ottenuto.
Mister, una partita non facile, condizionata dall'espulsione di Schiavi dopo solo 15 minuti. E' emerso il carattere del Brescia anche in dieci contro undici.
Si, sono contenta, perché era già una partita difficile in undici contro undici. Poi secondo me, su un fallo dubbio... (poteva starci sia il fallo dell'attaccante che il fallo del difensore, di solito in questi casi si predilige fischiare il fallo dell'attaccante) però l'arbitro ha deciso così, lo abbiamo accettato e meno male che eravamo già in vantaggio. Da lì in avanti le ragazze sono state veramente brave perché hanno fatto una partita attenta, accorta, di grande spessore e carattere. Io credo che anche in dieci il Brescia ha cercato di giocare a calcio e questa è la cosa bella, che mi è piaciuta delle ragazze.
Valentina Boni ha dovuto arretrare la sua posizione e fare una partita di grande sacrificio per la squadra.
Si, io vedo una Boni strepitosa, auguro a Vale che ritorni in nazionale perché è una ragazza che veramente se lo merita, una professionista seria. E' sempre la prima ad arrivare agli allenamenti e l'ultima ad andarsene. Sta lavorando alla grande, sta giocando benissimo. Anche oggi ha preso una traversa, gli è mancato il goal, però ha fatto una partita veramente di sacrificio, facendo 80 metri di campo non so quante volte. Sono veramente contenta per lei perché oggi ha capito che probabilmente le sue doti sarebbero state offuscate da questa necessità. Però devo dire che è stata bravissima a dare una mano alle compagne per portare a casa questa vittoria che per noi è importantissima.
Continua la rincorsa al Tavagnacco. E' soddisfatta del cammino del Brescia fino ad oggi o si aspettava e si aspetta qualcosa di più?
No, io sono contentissima di quello che stiamo facendo nel girone di ritorno, perché se vogliamo vedere abbiamo gli stessi punti della Torres e del Tavagnacco nel solo ritorno. Chiaro che nel girone d'andata avevamo una squadra nuova che si è dovuta un po' plasmare, un po' conoscere. Si poteva fare meglio, ma si poteva fare anche peggio, quindi sono contentissima. Io dico sempre che le altre squadre sono quattro o cinque anni che giocano insieme, noi da sei mesi e in questi sei mesi si sono visti dei passi da gigante, quindi sono molto contenta per le ragazze.
Quanto è importante per un allenatore avere alle spalle una società come il Brescia?
E' fondamentale. Io sono orgogliosa di far parte di questa società, di essere stata scelta dal presidente, perché è veramente una persona straordinaria, che non ci fa mancare niente sotto tutti i punti di vista, sempre presente anche quando non c'è fisicamente. Penso che sia la nostra forza e quindi vogliamo ripagarlo dandogli una grande soddisfazione se ci riusciamo. Comunque penso che oggi sarà contento perché il derby per il Brescia è sempre stata una cosa importante. Sono felicissima di far parte di questa società.
Senta Mister, oggi gli spalti erano gremiti con un tifo da squadre di serie A maschile. Cosa manca al calcio femminile per fare il salto mediatico?
Secondo me per fare il salto mediatico (e lo ho detto anche quando mi hanno intervistato per la RAI) credo che manchi la qualità. Quando vuoi vendere un prodotto ci vuole qualità. Credo che oggi sia stata una partita di qualità e di quantità, ma quante partite si vedono così? Io ne vedo poche, anche quando ci sono le dirette di RAI sport. Ci sono poche squadre che veramente giocano a calcio e si muovono da squadra. Credo che il femminile abbia bisogno di tanti tecnici preparati che diano proprio qualità al gioco di queste ragazze, perché le giocatrici ci sono. Credo che poi alla fine serva un approccio e una mentalità da portare nel femminile per produrre una qualità che ti permetta di vedere una partita di calcio femminile e non annoiarti.
In ultima, come risponderebbe ad una eventuale proposta di allenare la nazionale?
No. In Nazionale ci devono andare altri, a me piace lavorare durante la settimana, portare la mia esperienza e vivere emotivamente lo spogliatoio. Comunque mi auguro che in nazionale ci vada una donna, questo si. Penso che sia ora di mettere la gente giusta al posto giusto, come fanno d'altronde in tutte le altre nazioni: Germania, Canada ecc. Credo che le ex calciatrici possono portare veramente quella ventata di passione che ci possa far tornare ad essere una delle nazionali più forti del mondo, perché le giocatrici ci sono secondo me.