Convegno a Latina: "Prevenire la violenza sulle donne attraverso lo sport"
- roberta cappelluti
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Il 17 dicembre, a Latina, presso l'aula magna del liceo scientifico "Gb Grassi", si è svolto il convegno "Prevenire la violenza sulle donne attraverso lo sport" al quale ha partecipato anche il presidente ASI Nazionale Claudio Barbaro.
Un segnale importante, in cui tutti i partecipanti si sono uniti per gridare in coro "no alla violenza sulle donne attraverso lo sport". Hanno presenziato oltre ai relatori e agli ospiti di eccezione, le atlete del Latina Calcio femminile, le associazioni sportive Linea sport, a.s d. Taekwondo Borgo Hermada, la Federazione Krav Maga Italia, Power's center, l'Atletica lepina, L' a.s.d. Effetto Danza, a.s.d.shalom relax e tante altre ancora.
Durante il mio intervento ho voluto ribadire le difficoltà concrete che lo sport deve superare per diventare uno dei principali strumenti di sostegno alle donne nella nostra società. Purtroppo, infatti, questo non è sempre possibile. Dal punto di vista legislativo ci sono diversi ostacoli che devono essere superati e che ho citato durante il convegno: primo fra tutti quello della Legge 23 marzo 1981 numero 91 che regola le Norme in materia di rapporti tra società e sportivi professionisti, valido solo per gli atleti di sesso maschile. In secondo luogo ho introdotto la tematica delle difficoltà psicologiche incontrate da donne in età adolescenziale e post-adolescienzale impegnate in attività sportive prettamente “maschili”. Infatti, studi longitudinali hanno dimostrato che ragazze e donne con un fisico più androgino, riescono ad ottenere maggiori risultati in questa tipologia di sport: boxe, pugilato, calcio o basket.
Crescendo, per evitare che lo sviluppo corporeo possa compromettere i loro risultati sportivi, queste ragazze assumono comportamenti alimentari bulimici e anoressici per ritardare le modifiche del proprio corpo e la crescita per mantenere un corpo adolescenziale. E’ necessario cercare di combattere questo tipo di comportamenti nocivi seguendo queste ragazze durante tutto il loro percorso e fornendo loro un supporto istituzionale e psicologico.
Infine, introdotto da Anna Silvia Angelini, non può non essere ricordato il toccante intervento della scrittrice Barbara Balestrieri, che nel suo libro “La bambina che non vedeva il suo arcobaleno“ e durante l’evento, ha raccontato la vita di Ginevra, una donna la cui vita è stata segnata da abusi sia a livello fisico che psicologico, che la hanno portata dalla rabbia e lacrime, ad un tunnel di anoressia senza fine.
Contro tutto questo il mondo dello sport deve rimanere unito e far sentire la propria presenza, per diventare un punto di riferimento per le giovani atlete che sono l’orgoglio del nostro Paese e io continuerò a lavorare in questa direzione.
Roberta Cappelluti
calciodonne.it