Psicologa Roberta Cappelluti (Calciodonne): "cartellino rosso alla violenza"
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È stato presentato alla stampa, il giorno 22 settembre, il tavolo tecnico denominato "amori impossibili" organizzato dall'istituto Europeo Pegaso Onlus. Il convegno svoltosi a Roma ha avuto come tema principale quello della sensibilizzazione, prevenzione e contrasto alla violenza di genere.
Il progetto, nato con lo scopo di dare voce alle vittime di violenza, e nello stesso tempo, creare una serie di progettualità e iniziative, coordinate con le Istituzioni, prende il nome dal titolo del libro “la stanza di Beatrice” di Anna Verlezza_ed. Pegaso, vincitore 1° classificato al prestigioso premio letterario ed. XIII “Città di Mesagne”, un viaggio a ritroso nel tempo, della vita di Beatrice, violentata da piccola dal compagno della mamma.
Tra i relatori le Onorevoli della Camera dei Deputati, Celeste Costantino, membro commissione affari costituzionali proponente e firmataria dell’importantissimo progetto “un’ora d’amore”, l’educazione sentimentale nelle scuole, e Paola Pinna, membro commissione affari esteri e comunitari, che sempre si è occupata e battuta per leggi inerenti il sociale. Fondamentale anche la presenza delle Istituzioni; i Carabinieri e la Polizia di Stato.
Tra le varie voci ha figurato anche la nostra psicologa Roberta Cappelluti che, in rappresentanza di Calciodonne.it e con il suo intervento "cartellino rosso alla violenza: l'ascolto delle vittime e dei carnefici", ha voluto evidenziare con degli esempi come sia importante ascoltare sia le vittime di violenza ma anche coloro che la eseguono perché per eliminare un problema bisogna partire dalle sue radici. La dottoressa ha anche sensibilizzato gli ospiti rispetto la nostra petizione che portiamo avanti con tutto il nostro cuore per fare in modo che un 1% dei diritti televisivi (cifra stabilita dalla legge “Melandri-Gentiloni”) della cifra incassata dalla Lega Serie A venga decurtata al calcio femminile.
Grazie al suo intervento siamo ancora saliti di numero di firme. Sperando di arrivare nel minor tempo possibile a 15.000 vogliamo sensibilizzare chiunque non l'abbia ancora fatto a firmare perché le donne sono parte di un sistema che vanta si essere democratico e vuol insegnare il rispetto di genere alle altre culture.