Ambrogio Italo Quintini un dirigente d’altri tempi!
- Mario Merati
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Tantissimi anni da Dirigente nel Calcio femminile, un dirigente, come lui si definisce, “d’altri tempi” ma per questo, Ambrogio Italo Quintini, ha tante cose da ricordare tenute “nel cassetto”, un cassetto, che oggi ha voluto aprire con me, rilasciandomi questa breve, ma INTENSA intervista!
“Mi sono avvicinato al calcio femminile “per colpa” di mia nipote Mara che voleva, sin da piccola, giocare a calcio, dovevo trovarle una squadra e, dopo un’attenta ricerca, sono riuscito a contattare il Sig. Ciceri, Presidente dell’Ambrosiana: era il 1970 e da lì ho iniziato la mia “carriera” come dirigente di calcio che sarebbe durata sino al 2004.”
“Sono diventato dirigente con “il coeur in man”, come si dice qui a Milano, ma anche con il portafoglio…e tanta passione e, come tutte le persone che seguono e amano lo sport, questi sono tre aspetti fondamentali che deve avere un dirigente per far funzionare al meglio una Società, una squadra, un gruppo di persone che hanno degli obiettivi comuni da raggiungere”
“L’Ambrosiana, dopo alcuni anni si è trasformata in Milan e, a tal proposito, mi piace ricordare in quegli anni la tournée in Senegal, un grande successo a livello sportivo e mediatico, tutti i giornali sportivi hanno riportato allora le cronache degli incontri, foto e interviste. “Altro ricordo importante è stato l’accordo tra Milan e Alaska Lecce, quando molte nostre giocatrici del Milan, dopo una settimana di allenamenti qui a Milano, si portavano nel fine settimana a Lecce per disputare, con alcune giocatrici locali, le partite di campionato con le maglie del Lecce: i giornali dell’epoca le definivano “le pendolari del pallone” e io le seguivo come dirigente accompagnatore, poi la domenica tornavamo tutti a Milano, dove avevo il compito di seguire anche le giovani ragazze del Milan; doppio impegno, ma anche doppie soddisfazioni!”
“Dopo questa “faticosa, ma bellissima esperienza”, ricca di successi anche a livello nazionale, scudetti e coppe, ho ripreso per qualche anno la mia attività al Milan occupandomi ancora delle giovani leve rossonere. Uscito dal Milan, sempre a Milano, ho fondato la Triestina di Milano femminile dove ho fatto il Presidente per circa cinque anni.”
“Un’altra importante esperienza che voglio qui ricordare è quella che ho vissuto nel Fiammamonza, con Fabrizio Levati e sua moglie Natalina, anni che ricordo con grande affetto e nostalgia” “Tornato al Milan ho seguito ancora il loro settore giovanile sino al 2004…ultima mia esperienza da Dirigente calcistico!”
Grazie Ambrogio per avermi raccontato questi tuoi anni d’impegno sportivo, di emozioni, di amicizie, di successi e delusioni, perché lo SPORT è tutto questo! Proseguo questa bella chiacchierata con alcune domande per conoscere altri aspetti di questa tua grande passione sportiva nel calcio femminile.
Lunga carriera da dirigente e quindi tante sono le giocatrici che hai conosciuto e seguito, so che non è sempre facile fare dei nomi, ma me ne citi almeno quattro che hai stimato in modo particolare per le loro caratteristiche tecniche e caratteriali?
“Certo non è facile per me…, l’elenco sarebbe lunghissimo, però me ne chiedi solo 4 e quindi lo sforzo è maggiore…” “Ti premetto che sono tutte quattro attaccanti, anche se in tanti anni ho conosciuto molti difensori, centrocampiste e portieri di alto livello.” “Al primo posto metto Elisabetta Vignotto: ala, centravanti, atleta completa, Nazionale fissa, qualità e forza! Poi a seguire: Carolina Morace, grande punta e ottima realizzatrice con il fiuto del goal. Rita Guarino, veloce, opportunista sotto porta, infine Antonella Carta, punta di pregio, forte e tenace, mai doma!”
Quali sono stati i principali VALORI sportivi che hanno caratterizzato quegli anni e quali di quei valori sono presenti ancor oggi nell’attuale calcio femminile?
“Impegno straordinario da parte delle ragazze, passione tanta e sacrificio (lavoro, studio e sport), ma anche divertimento, amicizia…Il denaro allora aveva pochissima importanza, qualche raro rimborso spesa e certamente alcuni premi in caso di qualche successo, scudetto, coppa!” “Sono lontano da qualche anno dall’attuale mondo calcistico, ma credo che molti di questi valori siano un po’ “sfumati” e altri interessi siano preponderanti. Forse la passione è rimasta intatta specialmente nelle giovani leve, ma il mondo è cambiato e anche lo sport in generale viene visto giustamente sotto altri aspetti…”
Come vedi l’attuale situazione del Calcio femminile in Italia?
“Positivamente, dopo tanti anni di tentennamenti, ora le cose sono cambiate e “l’entrata in gioco” delle Società maschili, che hanno inserito nel loro organico il femminile, la vedo come un progresso per arrivare a traguardi importanti anche a livello internazionale sia per le Società che per le squadre Nazionali.”
Segui il campionato Italiano? Cosa ne pensi delle giocatrici straniere nel nostro campionato?
“Per la verità lo seguo poco, leggo gli articoli e i commenti che voi mettete, seguo le partite in televisione. Ultimamente ho visto le due partite trasmesse da Sky, mi sono piaciute moltissimo, bel gioco, ci si diverte, ci sono ottime squadre con giocatrici di qualità italiane e straniere. Io sono favorevole al fatto che alcune giocatrici straniere vengano in Italia a giocare nel nostro campionato, l’importante però che siano brave e di valore, se fosse così anche le nostre ragazze potrebbero apprendere ed imparare le loro specifiche qualità tecniche e caratteriali, spesso differenti dalle nostre. Io in passato ne ho conosciute di molto brave che militavano nel nostro campionato e anche le nostre giocatrici, hanno tratto solo vantaggi giocando insieme a loro.”
Per finire parlami della nostra Nazionale che andrà ai prossimi mondiali in Francia dopo 20 anni di assenza.
“Che ti devo dire Mario, grande soddisfazione da parte di noi appassionati! Risultati ottimi, brave giocatrici e una grande allenatrice al comando, quella Milena Bertolini che io ho seguito sin da piccola, brava giocatrice e allenatrice di valore, non lo dico io…ma i risultati ottenuti sono frutto del suo ottimo lavoro e dei suoi insegnamenti tecnico-tattici. Credo che ai mondiali ci faremo valere!”
Grazie Ambrogio, spero di vederti presto in tribuna in una delle prossime partite per ringraziarti personalmente…in fondo se c’è una cosa che ci accomuna è la passione, una qualità che ha sempre unito…e vinto su ogni campo di calcio e nello SPORT in generale!
Mario Merati