Libertas Giovanissime, Filippo De Carlo: “Vorrei trasmettere i valori che mi hanno insegnato quando giocavo”
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Da qualche settimana è entrato a far parte del mondo Libertas femminile, rivestendo la carica di allenatore del team Giovanissime.
Studente di Medicina, responsabile marketing della “De Carlo Odontoiatria”, Filippo De Carlo si racconta e ci racconta il suo presente e le sue ambizioni future.
Ciao Filippo, come e quando è nata la tua passione per il calcio?
La mia passione nasce dalla mia famiglia: siamo tutti appassionati di calcio, in special modo da mio nonno grande tifoso della Lucchese e dell’Inter e dal mio papà, che già da piccolo mi portava in curva ovest a vedere la Lucchese. All’età di 6 anni inizio il mio percorso all’Atletico Lucca ed è lì che ho avuto modo di scoprire veramente il calcio, tirando i primi calci.
Come e quando è invece nata la tua passione per allenare?
La mia passione di allenare è nata dopo l’ennesimo infortunio. Lì ho capito che dovevo smettere e che avrei voluto trasmettere tutto quello che ho imparato nel corso di tutta la mia carriera, sia professionistica che nella scuola calcio.
Da poche settimane sei entrato nel mondo Libertas, quali sono le prime sensazioni?
Per me avere l’opportunità di collaborare per la mia squadra del cuore è incredibile. Nel corso della mia carriera ho sempre avuto la Lucchese come avversaria. Quindi capirai bene cosa intendo per incredibile. Per me è un ritorno a casa.
Quali credi che siano i lati positivi e negativi di allenare un gruppo di ragazze adolescenti?
Secondo me uno delle cose più stimolanti è quella di contribuire ad aumentare la qualità di gioco in modo da ridurre sempre il divario col maschile ed aumentare la visibilità del calcio femminile perché è una bella realtà. Per contro ho trovato molto diverso il modo di gestire un gruppo di ragazze rispetto ai maschi: la gestione penso sia uno degli aspetti più critici.
Cosa pensi di poter insegnare a queste ragazze oltre che la tecnica e la tattica calcistica?
Voglio trasmettere lo stile, come ci si comporta dentro e fuori il campo e cioè da professionisti. Siamo la Lucchese e come hanno insegnato a me quando ero nelle giovanili professionisti, dobbiamo fare nostri certi valori.
Un tuo pensiero su Elena Bruno e in generale sui tuoi collaboratori
Non sarei qui se non fosse per Elena. È una ragazza carismatica e molto professionale: da lei posso solo imparare. Ha creato un team di lavoro molto preparato e ambizioso che porterà ancora più in alto questa società.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri nel mondo del calcio?
Ho avuto degli allenatori che mi hanno insegnato tanto a cui devo molto. Seguendo il loro esempio e con la passione che mi distingue voglio trasmettere tutta la mia esperienza alle generazioni future.