L'imolese lancia il suo progetto di marketing & comunicazione. Silvia Casacci: "iniziamo a comunicare"
- Walter Pettinati
- Rubriche
- Spazio Società
- Posted On
- Visite: 1878
L’Imolese femminile, dopo il girone d’andata, è quarta in classifica nel girone C del campionato di serie A2. Un risultato di tutto rispetto a cui va dato il giusto risalto. Così come alle imprese dell’under 19, prima in graduatoria, a quelle delle “scricccioline”. Da qualche tempo la società del presidente Milena Gandolfi sta costruendo una struttura dove alla comunicazione e all’immagine viene dato il giusto peso. Ecco che entra in scena Silvia Casacci, conosciuta come giocatrice alle dipendenze di Loris Poggi ma che, in realtà, si occupa proprio di questo aspetto.
Quali sono le strategie di marketing adottate per dare visibilità all'Imolese femminile?
“Non ci sono strategie particolari per ora. Siamo partiti dalle basi del marketing e soprattutto della comunicazione per economizzare al meglio le poche risorse a disposizione e ottenere dei buoni risultati. La frase chiave è “iniziare a comunicare”. L’Imolese calcio femminile non lo ha mai fatto se non con piccole e sporadiche attività che non le hanno dato visibilità, come del resto fanno molte piccole medie imprese italiane. Comunicare a molti sembra futile e ad altri dall'esterno può sembrare narcisismo in alcuni casi. In realtà non solo bisogna iniziare ma non bisogna smettere mai”.
Elenchiamo le iniziative fatte sinora e diamo un'anteprima, se possibile, delle prossime.
“Tra le iniziative la più visibile è certamente l’ultima arrivata: il cartellone di sei metri per tre vicino alla piscina comunale, che ritrae tre delle nostre giocatrici con un segnale chiaro rivolto al cittadino imolese, della serie "ti stiamo aspettando". Sembra poco, e in parte è vero, ma è una novità vedere in un’affissione comunale una squadra di calcio femminile e l’effetto di stupore è assicurato.
Abbiamo realizzato inoltre una serie di foto in studio (tre sono quelle del cartellone) a tutte le ragazze della squadra che useremo in varie iniziative future. Alcune applicazioni saranno visibile sicuramente all'interno del nostro nuovo sito web (www.imoleseacf.it), una di queste permetterà di conoscere più a fondo le ragazze ma di più non vorrei dire. In generale, stiamo cercando di dare una chiara identificazione di immagine e di grafica alla squadra, per farci conoscere e per non essere confuse con altre realtà. E’ un progetto partito da pochi mesi e che ha un obbiettivo a lungo termine”.
Chi vuoi ringraziare per il contributo offerto nella realizzazione di queste idee?
“I ringraziamenti sono tanti perché, in questi pochi mesi, ho, da subito, incontrato gente di cuore con cui ho stretto delle collaborazioni che spero dureranno a lungo, a partire dai fotografi Gian Luca Vidotto e Maurizio Magnani del Circolo Fotografico Imolese che immediatamente hanno accettato questa sfida con entusiasmo. Da evidenziare poi il sostegno preziosissimo dell'amico Andrea Zucchini, il nostro web master Walter Pettinati e la Reclame di Faenza con cui abbiamo realizzato il cartellone. Mi fermo qui , ma ne avrei ancora”.
Come è nato il tuo impegno in questo ruolo?
“Sono una calciatrice ma questo ruolo è nato perché vivo in prima linea la realtà del calcio femminile e della mia squadra, ho notato che quando mi chiedevano che sport praticavo e dove giocavo si verificano due cose: o la gente non sapeva dell’esistenza del calcio femminile a Imola o confondeva la nostra società con altre realtà. L’ultima cosa che si verifica puntualmente è lo stupore per i risultati strepitosi in così pochi anni ottenuti e per la serie A2 in cui milita. Ho visto un grosso potenziale nella mia squadra e ho sentito l’esigenza di cercare di invertire questa tendenza per avvicinare più amici, più tifosi, più collaboratori e più sponsor, per fare capire che a Imola ci siamo anche noi. Ho pensato dentro di me: “Non ti lamentare del fatto che nessuno sa chi sei, se non fai niente per farlo sapere”. Così da un’idea, ne è nata un’altra e un’altra ancora. Il presidente Milena Gandolfi mi ha dato carta bianca e siamo partite con una serie di iniziative in cantiere, altre sono già nella mia testa”.
I tuoi studi quanto ti servono per questo?
“Sono laureata in economia e marketing e sto frequentando la magistrale in strategia e comunicazione di impresa. Direi che servono in questo ambito, mi hanno dato una base e una strada da seguire, dato che mi piacerebbe lavorare proprio in ambito pubblicitario. Però le idee, la creatività e l’impegno bisogna metterle di proprio pugno, il cosidetto “sbuzzo”, come diciamo qua in Romagna”.
Mirko Melandri
(Ufficio Stampa Imolese femminile acfd)