Il Settore Giovanile del Sassuolo, le sua organizzazione, le sue atlete e i suoi obiettivi!
- Mario Merati
- Rubriche
- Spazio Società
- Posted On
- Visite: 3598
I settori giovanili di CALCIO sia maschili che femminili, sono di fondamentale importanza per tutte le Società che credono nel loro FUTURO sportivo e soprattutto in quello riservato alla crescita fisica, tecnica e comportamentale dei loro tesserati e tesserate. Il Calcio femminile italiano si sta avvicinando, anche se a piccoli passi, verso un’evoluzione positiva, ad un professionismo già presente in molte altre realtà a livello Europeo. Una Società che è in prima fila su questo innovativo percorso è il Sassuolo ed ho quindi fatto alcune domande al Direttore dello Sviluppo e Crescita della Società emiliana, Alessandro Terzi, per conoscere meglio la loro organizzazione e i loro obiettivi.
Come è organizzato il vostro settore giovanile e quante ragazze sono tesserate per ogni categoria?
Il nostro Settore Giovanile femminile comprende 130 tesserate, suddivise in 7 squadre, dalla formazione Primavera sino alle nostre più piccole Pulcine nate nel 2008: 45 ragazze militano nelle nostre due squadre Primavera, 20 ragazze nella formazione Under 15, le restanti nelle squadre dell’Attività di Base. Queste ultime disputano i tornei locali giocando prevalentemente contro squadre di soli maschi. Le ragazzine più grandi invece disputano Campionati regionali destinati alla attività femminile, quali il Campionato Giovanissime e il Campionato Primavera. Crediamo siano numeri di tutto rispetto per una realtà non metropolitana come la nostra. È importante sempre ricordare inoltre che il nostro progetto è sviluppato in parallelo sia a Sassuolo che a Reggio Emilia.
Quali sono i principali criteri che voi mettete in atto per accettare le ragazze che vogliono praticare da voi questo sport?
Il Sassuolo si propone nel panorama del calcio femminile con un intento promozionale: le ragazze e le bambine che si avvicinano alla nostra Società vengono accolte indipendentemente dalle capacità tecniche che già possiedono; il concetto di “selezione” non si addice oggi ad una progetto di sviluppo di calcio femminile giovanile. Il nostro obiettivo primario è avvicinarsi alle famiglie e alle bambine, insegnando loro le competenze specifiche. In futuro, quando i numeri e le competenze saranno più rilevanti, allora potremo parlare di criteri di selezione; adesso, nel momento in cui una bambine sceglie di praticare calcio con Sassuolo, chiediamo impegno e rispetto delle regole, imprescindibili per praticare sport.
Durante l’intera stagione le ragazze devono affrontare un doppio impegno: scolastico e sportivo, so che alcune Società seguono attentamente anche l’andamento scolastico delle giocatrici, voi come vi comportate relativamente a questo tema?
Il tema del rapporto tra Scuola e Sport è dibattuto da sempre, non solamente nel calcio femminile. L’organizzazione scolastica in Italia rende impegnativa la vita di chi vuole praticare uno sport in maniera costante, ne siamo consapevoli. L’esperienza ci mostra però che la via è praticabile, tante ragazzi e tante ragazze riescono a conciliare entrambi gli impegni con risultati egregi in ambedue, è ovvio che è richiesto sacrificio. La pratica del calcio è divertimento per una atleta, non può diventare un alibi per uno scarso rendimento scolastico. Sassuolo Calcio da sempre lavora affinchè le atlete e gli atleti si applichino nello studio, così come è loro richiesto nel calcio. Siamo stata una delle prime Società, forse la prima, a richiedere al MIUR l’inserimento delle calciatrici nel programma riservato agli studenti-atleti di alto livello, affinchè anche ad esse sia riservata la possibilità di rientrare in questo protocollo sperimentale e di accedere alla piattaforma web per studiare anche durante le assenze per motivi sportivi. Crediamo che in poco tempo si arriverà anche a questo.
Avete dei contatti con le scuole di Sassuolo o di altre città della Regione per propagandare lo sport in generale e il Calcio in particolare? Come sono le reazioni dei Presidi e Docenti?
I nostri rapporti con gli Istituti Scolastici e Comprensivi sono ottimi sia a Sassuolo, che nei Capoluoghi di Modena e Reggio Emilia. I docenti sono aperti e disponibili a creare nuove sinergie affinchè i percorsi didattici siano sempre più integrati con la pratica sportiva e la Società. Il nostro “Progetto Scuola Nero verde” punta al coinvolgimento delle Scuole nell’attività del Club, prevede un ciclo di formazione non-tradizionale per gli studenti con seminari su tematiche etiche ed organizzative, e testimonia come le relazioni tra le Società di calcio e il mondo scolastico possano andare oltre all’alternanza scuola-lavoro.
Quali sono i VALORI principali che ritenete più importanti da imprimere nella mente delle ragazzine più giovani che praticano uno sport di squadra?
Divertimento, rispetto, applicazione e sacrificio: lo sport richiederà questo, è necessario iniziare da piccole e trasmettere questi valori alle bambine e alle famiglie.
Nella vostra Società curate anche l’aspetto psicologico delle ragazze, tramite delle riunioni a livello di gruppo, coinvolgendo a volte anche i genitori?
Per il calcio femminile è determinante la sfera psicologica ed emozionale delle ragazze, ancor più che nel calcio maschile. Nel processo di crescita delle competenze emotive delle ragazze i genitori hanno il ruolo primario, pare tanto ovvio, anche se spesso si tende a sottovalutare il rapporto genitore-figlia, demandando l’insegnamento e il consolidamento psicologico di determinati valori e certezze ad altri contesti di apprendimento, quali la scuola o la società sportiva. Noi crediamo che con le ragazze e le famiglie si possano condividere i valori, gli obiettivi e le metodologie: comunicando e spiegando il nostro progetto educativo possiamo far si che i soggetti coinvolti lo condividano, ne sposino le finalità e si arrivi all’obiettivo. Si prenda ad esempio, ed è chiaramente sotto gli occhi di tutti, come il tema del gioco corretto possa passare dal campo, ma anche dagli spalti, e quanto il comportamento nel tifo dei genitori in tribuna possa condizionare la sfera emotiva di una ragazza in campo. Nella visione della nostra Società le famiglie sono una risorsa fondamentale per lo sviluppo del nostro modo di vedere il calcio femminile.
Come stanno andando nei vari campionati e tornei le vostre squadre giovanili?
Siamo contenti di come si stanno comportando sportivamente le nostre squadre giovanili, anche se tra gli obietti non abbiamo mai messo il risultato sportivo. Siamo orgogliosi del livello tecnico raggiunto in poco tempo e riteniamo che in prospettiva ci siano buoni margini affinchè tante ragazzine possano arrivare domani a giocare nelle massime categorie.
La prima squadra, nonostante l’inserimento di alcune brave ed esperte giocatrici sta trovando delle difficoltà in Campionato, ultimo in classifica con tre punti, mi sa dare delle motivazioni per una situazione così negativa che ha sorpreso un po’ tutti gli addetti ai lavori?
Il salto di categoria dalla Serie B alla Serie A è stato complicato: la Serie A richiede un alto ritmo di gioco e la differenza con la Serie B è davvero tanta. La nostra Squadra si sta abituando al livello del massimo Campionato, siamo certi che i valori tecnici ci siano e che con tanto lavoro durante la settimana si possa porre rimedio a questo avvio non felice in termini di risultati. Nelle ultime partite abbiamo avuto dei segnali che la strada è quella giusta e siamo fiduciosi che la situazione possa migliorare in breve tempo.
Grazie Direttore, sono sicuro che il vostro impegno sarà ripagato con successo nel prossimo futuro. Le sue risposte danno un’immagine più che positiva della sua Società e di tutte le sue componenti a livello tecnico ed organizzativo, questo è certamente importante e accresce moltissimo la FIDUCIA delle famiglie che vi affidano le loro bambine per un sicuro percorso sportivo ed educativo.
MARIO MERATI
Calciodonne.it