Orgoglio, dedizione e appeal bianconero: presentata ufficialmente la Juventus Femminile
- Lucia Pirola
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"Sono fiera ed orgogliosa di far parte di questo nuovo progetto, di una società che potrà dare visibilità e lustro al calcio femminile, perché è una società che crede fortemente nel movimento" - Così esordisce Rita Guarino, allenatrice della Juventus Femminile, alla presentazione ufficiale della squadra di oggi, 10 agosto, a Vinovo. La conferenza stampa della nuova era tutta al femminile della Juventus ha inizio così, con un inorgoglito Beppe Marotta in prima fila e con e con Rita Guarino al timone, spalleggiata da Stefano Braghin - Head of Academy and woman football -.
È lo stesso Braghin a dare il via alla presentazione, spiegando il progetto bianconero dalle basi: "questo è un passo importante che nasce da un' intuizione del nostro comitato: il calcio femminile sta diventando e diventerà sempre di più un'attività cruciale nel panorama del calcio mondiale, sia a livello istituzionale che federale, sia a livello di attenzione di media e del pubblico; è uscito dalla nicchia nella quale è rimasto per troppo tempo, ed è diventata un'attività assolutamente pari per diritti e per esposizioni a quella maschile, e come tale Juventus non si è fatta trovare impreparata".
Il primo passo di questo ambizioso progetto è stata la scelta dell'allenatore, dove la discriminante non è mai stata se far ricadere la scelta su un uomo o su una donna; ed è stata proprio Rita Guarino la prima chiamata dei bianconeri - convocazione andata a buon fine. "L'appeal della nostra squadra è molto alto -aggiunge Braghin, rispondendo alle domande dei giornalisti-, la serietà del progetto lo è altrettanto. Il calcio femminile è ancora alla ricerca di strutture e di possibilità di allenarsi in un certo modo e qui l'ha trovato, sia in termini di strutture che di competenze e di mezzi".
A riempire la sala è poi l'orgoglio che trapela dalle parole del tecnico Guarino, l'allenatrice che vuole dare spettacolo con un calcio veloce, tecnico e votato all'attacco. Il credo calcistico della leader bianconera? "Per me il principio numero uno è il lavoro, -risponde alla nostra domanda-: nel raggiungere i propri obiettivi a qualsiasi livello è richiesto lavoro, sacrificio, determinazione e durezza mentale. Questi sono i principi su cui ho sempre basato la mia carriera, prima da calciatrice poi da allenatrice: quello di non mollare mai, nemmeno davanti alle difficoltà che sembrano più ardue, essere caparbi nell'andare avanti e nel lavorare. Mai piangersi addosso, perché nel calcio femminile purtroppo ci si è sempre pianti un po' addosso sperando che cambiasse qualcosa all'improvviso, ma senza mai tentare veramente di fare le cose in maniera determinata. Io ho sempre percorso il mio cammino con la determinazione e con la passione che ho, quindi credo che il lavoro sia il valore più importante."
Gli obiettivi di questa nuova Juventus? Puntare ai vertici, con la consapevolezza di disporre di mezzi e risorse non di secondo piano, ma al contempo la tranquillità di non ambire necessariamente ad un successo massimo immediato: il progetto è a lungo termine. E infine, perché no, provare a diventare un modello per il futuro, per la crescita del movimento: "è importante che anche da parte delle società professionistiche si riesca a fare sistema e riuscire a portare avanti le istanze insieme" ha dichiarato Braghin, in pieno spirito di dedizione alla causa.
Lucia Pirola