NAPOLI C.F., COMUNICATO UFFICIALE
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In merito a quanto accaduto sabato scorso in occasione della partita Napoli - Pordenone, tenutasi allo stadio Collana, la società partenopea comunica quanto segue:
Nei giorni successivi alla gara, alcuni giornali hanno riportato notizie false, non riscontrate, che hanno alimentato polemiche e dibattuti, soprattutto sul web.
Alcuni battibecchi, anche accesi, sugli spalti tra alcuni nostri pseudo-tifosi, avvicinatisi da poco al calcio femminile (individuati, solo dopo aver riscontrato attentamente i fatti, e verso i quali la società ha già preso dei seri provvedimenti), sono stati spacciati per CAOS a Napoli, mentre le consuete abitudini nell’indicare la strada alla squadra ospite per SCORTE all’autostrada. E’ prassi per la Polizia del Vomero indicare come raggiungere l’autostrada visto che il campo è nel cuore della Città e per anni è stato lo Stadio dove giocava il Napoli Maschile.
In merito ai cori che si sentono sugli spalti, conduciamo da tempo un battaglia “formativa” con la nostra tifoseria per sottolineare le differenze tra il calcio femminile e quello maschile. “Fair Play” ed educazione sportiva fanno parte del nostro DNA. Dedichiamo tempo, facciamo sacrifici economici e pratici, per sviluppare questa disciplina, avvicinando, come abbiamo fatto, in pochi anni, diverse ragazze al calcio femminile. Tutto questo battendoci contro luoghi comuni e discriminazioni. Non abbiamo alcuna intenzione di vedere vanificati i nostri sforzi per colpa di pochi. Essendo l’unica squadra del Sud, paghiamo dazio non solo per i tanti chilometri da affrontare in ogni trasferta, ma anche per il clima “razzista” nei confronti dei napoletani spesso presente su diversi campi.
Proprio a Pordenone, lo scorso anno, subimmo questo clima, la società fu anche multata di ben 500 € dal giudice Sportivo. Clima che però non è Mai alimentato, sottolineiamo mai alimentato dalle società del calcio femminile, ma retaggio di quella cultura calcistica sportiva e sociale tutta da rifondare nel nostro paese. Prova ne sono le chiusure delle curve in numerosi stadi di serie A, e per quello che ci riguarda, l’increscioso episodio di Verona, il mese scorso, dove, addirittura l’arbitro, colui che dovrebbe essere rappresentare la legalità, si è reso protagonista di atteggiamenti razzisti e discriminatori nei confronti della nostra dirigenza e delle nostre ragazze. Ma mentre per questo episodio stiamo procedendo per tutte le vie sportive e legali, affinchè questo signore sia, singolarmente, emarginato dal mondo del calcio, per tutto quello che avviene intorno a noi dobbiamo solo vigilare, fare sistema tra addetti ai lavori e tesserati senza alimentare polemiche e dichiarazioni solo nocive. E’ ciò che noi auspiciamo.
Pertanto, dopo aver accertato bene tutti i fatti, adesso, potremo sentire la società Pordenone, che avrebbe potuto contattarci immediatamente a fine partita e che, forse, contattata il giorno prima (cosa che facciamo abitualmente) se avesse segnalato la presenza di qualche persona al seguito ci avrebbe agevolato nel nostro compito di monitoraggio e prevenzione. Al presidente chiederemo, comunque, scusa, umilmente, con la speranza di poter in futuro, insieme, percorrere una strada di crescita sportiva nello sport che abbiamo scelto di condividere.
Napoli Calcio Femminile