Calcio femminile, cultura e società
- Walter Pettinati
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Come giocatrice avevo partecipato al sondaggio " sogni infranti" di calciodonne sui motivi che rendono il calcio femminile italiano in ritardo rispetto ad altri paesi e i continui e falliti tentativi di far passare una legge sul professionismo, facendo alcune riflessioni di ordine culturale e sociale, prima che sportivo. Partendo da quelle stesse riflessioni, mi propongo ora come studiosa di sociologia, oltre che come giocatrice, di affrontare periodicamente alcune tematiche "calde" relative al mondo del calcio femminile, darne una mia opinione e interpretazione stimolando il dibattito con giocatrici, ex giocatrici, esperti e tecnici del settore sportivo e chiunque voglia dire la sua.
Alcuni temi potranno prendere spunto da notizie d'interesse pubblico su cui sollecitare la discussione, lettere di persone interessate a raccontare una storia o una difficoltà personale vissuta negli ambienti femminili di calcio, soprattutto, ma anche di altri sport.
Riterrò di particolare interesse soprattutto quelle questioni di cui si parla poco volentieri, che rimangono nell'ombra, come fantasmi da tenere lontani, ma che hanno contribuito a veicolare e sedimentare nell'immaginario comune un'idea di giocatrice di calcio femminile stereotipata e intrisa di quei pregiudizi che, lungi dall'essere solo becere manifestazioni di ignoranza, affondano le loro basi su motivi storici e culturali caratteristici della società italiana. Questi motivi andrebbero, a mio avviso, approfonditi, discussi e compresi essendo la strada della comprensione l'unica possibile per quella "trasformazione radicale"che oggi invochiamo a gran voce nel panorama del calcio femminile e in tutti gli ambiti della società dove la questione della parità dei generi diventa preponderante. Lo scopo di questa rubrica vuol essere dunque prima di tutto un avvicinamento ai temi di cui sopra e la possibilità di proporre delle riflessioni sugli stessi da giocatrice e appassionata di sociologia al contempo.
Silvia Paio