Forze nuove in casa Agliana: Silvia Carraro
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Buona o cattiva che sia stata anche l?Agliana per Natale si ? fatta un regalo. E l?ha scartato pure in anticipo. 18 Dicembre 2006, minuto 47? del match contro la Torres, scocca l?ora della sorpresa. Ecco Silvia Carraro, diciottenne dalle caratteristiche prettamente offensive e con un passato di rilievo alle spalle. Scudetto e Supercoppa con il Foroni, promozione in serie A nelle file del Portomantovano, azzurrina dell?under 19. Un curriculum che porter? fortuna anche in casa Agliana? Nel frattempo leggetevi le sue prime parole da "neroverde"...
Presentati.. Innanzitutto salve a tutti ,in particolare ovviamente, a tutto l? ambiente toscano che per i prossimi mesi dovr? sopportare la piccola veronese scesa dalle colline. Piacere, sono Silvia Carraro ho diciotto anni e sono un ariete d.o.c Hai qualche soprannome? Due nomignoli mi accompagnano ormai da qualche anno: Carra ovvero il mio cognome tagliato quanto basta per essere chiamata in un batter di ciglia e Dormolo, coniato su misura per me da Agnese Ricco in under 19 e che definisce perfettamente una delle mie peculiarit?: quella di perdermi frequentemente tra i miei pensieri. Istruzioni per l?uso, come ti collocheresti in campo? Credo che il ruolo che pi? si addice alle mie caratteristiche sia quello dell?esterno di centrocampo molto offensivo, una sorta di terzo attaccante che parte pi? largo degli altri. Silvia e il calcio, com?? partita la storia? A dir la verit? tutto ? nato quasi per caso. Una sera decisi di accompagnare i miei amici agli allenamenti e visto che erano in pochi mi lasciai coinvolgere ed ebbi il primo contatto con l?amico ?pallone?. Avevo otto anni e la societ? si chiamava Ajace Calcio. Sono rimasta con i ragazzi fino a dodici anni e poi sono passata nelle giovanili del Foroni. E di conseguenza qualche anno pi? tardi ? arrivato il debutto nel calcio dei ?grandi?? Avevo quattordici anni e all?esordio; in coppa Italia contro il Torino, mi permisi addirittura di segnare. Che faccia tosta ?? Dalla stagione 2003-2004 entrai in pianta stabile nella rosa della prima squadra e credo che su quel campionato vinto ci sia anche la mia piccolissima firma. Altra tappa importante ? stata la prima convocazione nella nazionale under 19 di Betty Bavagnoli, nel novembre 2003. Negli ultimi dodici mesi cos?hai combinato? Ho conquistato una stupenda promozione dalla A2 alla A con il Portomantovano, squadra con la quale ho iniziato anche il 2006/2007. Da qualche settimana ? iniziata la tua avventura ad Agliana. Conoscevi gi? qualche ragazza della rosa? Come prevedi l?ambientamento? In nazionale avevo gi? conosciuto Carolina Pini, le due Arianne, D?Agostino e Marchesi e Priscilla Del Prete. Tutte le ragazze comunque sono persone davvero squisite, non mi mettono in difficolt? ma anzi sono sempre pronte a sostenermi e soprattutto ad ascoltarmi. Ti ispiri a qualcuno in particolare?C?? una giocatrice dalla quale senti di aver imparato tanto? Il mio mito ? sempre stato e sempre sar? Maddalena Gozzi; in lei ho visto la passione pi? pura e disinteressata per questo sport, l?umilt? e il sacrificio che stanno dietro alle partite, il dolore e la sofferenza uniti alla voglia di non mollare mai e di andare avanti, nonostante tutto. Da Maddalena ho visto il bel calcio,fantasioso e concreto allo stesso tempo. Geniale in poche parole. Anche fuori dal campo era davvero fantastica e mi permetto di cogliere l?occasione per dirle: Grazie folletto. Che numero di maglia hai scelto? C?? un motivo particolare dietro? Ho scelto il 17 per due motivi: ? stato il mio primo numero in nazionale e quindi diversi ricordi gli sono legati e perch? lo portava Silvia Tagliacarne al Foroni,un?altra grande persona dalla quale ho appreso tanto sia a livello calcistico che umano. Cosa fai nella vita di tutti i giorni? Questo trasferimento lontano da casa implicher? qualche cambiamento? Come lo vivi? Il mio lavoro,dovere,mestiere o come dir si voglia ? lo studio.Sono iscritta all?ultimo anno di Liceo Scientifico,scuola che terminer? molto probabilmente a Prato. Il fatto di vivere lontana da casa ancora mi confonde, l?entusiasmo del nuovo si lega al rimpianto del vecchio e le emozioni sono contrastanti tra loro. Il trasferimento porter? nuove e notevoli sfaccettature alla mia vita,dalla quasi totale autosufficienza in ogni momento del quotidiano al prendere il treno la mattina per andare a scuola passando per lo stirare le magliette per evitare ?l?effetto mani nei capelli?. Mi divertir?.