Betty Vignotto
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Betty Vignotto, la dinamica Presidentessa della Reggiana, ex bomber al momento ineguagliabile del calcio italiano, risponde ad alcune domande poste da Roberto Bonacini per calciodonne.it
Betty Vignotto, una vita per il calcio. Questa affermazione mi fa sentire vecchia, la realtà anagrafica ma forse proprio perchè ho vissuto tanti anni nello sport da atleta prima e da dirigente poi mi sento ancora molto giovane e mi devo trattenere dall'indossare le scarpette da calcio, sforzandomi di ricordare che le mie ginocchia non sono più quelle di una volta! Venti anni da giocatrice e ora supero il decennio da dirigente. Tanto, eppure sembra un soffio?.. Vuoi ricordarci in breve i tuoi trascorsi agonistici? Esordio in serie A con scudetto a 16 anni nel Gomma Gomma di Milano. Erano gli albori del calcio femminile (1° Campionato 1968) allora esistevano due Federazioni che si sono poi unite nel 1973. L'anno dopo 1972 tutta la squadra è passata all'altra federazione (di Torino) chiamandosi Real Juventus e vincemmo lo scudetto. Nell'anno dell'unione mi sono riavvicinata a casa a Padova nel Gamma 3, storica squadra, giocavamo al mitico Appiani con minimo tremila spettatori ogni partita, vincemmo due scudetti consecutivi. Allora erano squadre che avevano breve vita, il Gamma 3 forse è quella che ha durato di più 4/5 anni. Insomma ho sempre girovagato non tanto per scelta ma spesso per forza maggiore. Quindi sono passata al Valdobbiadene per poi ritornare a PD (non più Gamma 3) e di seguito Bologna, Gorgonzola, Piacenza, Roma e Pordenone dove ormai pensavo di terminare ma, una telefonata del Pres. Zambelli mi ha fatto prolungare la carriera e dare una svolta decisiva alla mia vita. Non mi ero mai trasferita per giocare, perchè avevo un futuro programmato, ma mai dire mai; qui è scattata la molla che mi ha fatto ricredere sul mio futuro programmato ed ora eccomi qui a Reggio E., con un'occupazione in un'azienda della famiglia Zambelli e l'eredità della squadra!. Ho vinto, da atleta con le varie squadre, 6 scudetti, 4 Coppa Italia, 5 Classifica marcatori. Ho debuttato in Nazionale nel 1970 e ne sono uscita nel Novembre 1989 con 109 presenze e 107 gol. Ho partecipato a 4 Europei UEFA. Le tue Nazionali, tanti successi, e la Nazionale di oggi?..? La Nazionale di allora in Europa era forse, con la Danimarca, una delle migliori, davamo la paga a molte. Le partite internazionali non erano frequenti come ora e non c'erano ancora tornei sotto l'egida della FIFA o UEFA. Ora, devo ammettere, c'è anche molto più competizione e molte Nazioni si sono attrezzate (e come) rispetto a noi! Mi ricordo che andavamo in Cina e in Giappone a propagandare il nostro sport e adesso loro sono davanti a noi nella classifica FIFA! A parer mio noi vecchie eravamo più tenaci, non mollavamo mai, ora è tutto più facile; ragazze/i danno tutto per scontato, non c'è sacrificio ma solo lamentele, si è persa la misura. Ai miei tempi c'era poco da pretendere non c'erano mezzi! In sostanza, come dico io, poche balle e pedalare?! La Nazionale di oggi: nel complesso Carolina sta facendo un buon lavoro ma, a parer mio, dovrebbe visionare maggiormente anche gli incontri tra squadre di media classifica, ci sono molti giovani interessanti, e migliorare i rapporti con le società da cui trarre poi collaborazione. E' strano inoltre verificare che alla sua importante immagine in TV, e questo è un suo personale successo e gliene va dato atto, non coincida una più forte presenza del nostro movimento sui mass media. Cosa vedi nel futuro di questo sport? Mah!, da sempre abbiamo avuto poco credito dal Palazzo, quel poco che otteniamo è quanto dovuto in base alle normative UEFA e FIFA. Novità di questi giorni è l'emendamento inserito nella nuova finanziaria che elargirà, alle società in regola con i parametri richiesti, contributi in denaro: ben vengano, ma non penso daranno uno slancio al movimento. La mia opinione per incrementare veramente e definitivamente il femminile, e qui senza la convinzione di chi conta (Governo politico e Federale) non se ne farà mai nulla, è di obbligare le squadre maschili, almeno professionistiche e poi magari a ruota le dilettanti, ad avere il settore femminile. Solo così si potrà avere vero e duraturo sviluppo del movimento con giovamento immediato per la Nazionale che potrà pescare in un bacino d'utenza molto ampio alla pari di altre Nazioni che tutt?oggi dominano le varie competizioni europee e mondiali. Quale il futuro per la tua società?? Viviamo quasi alla giornata o meglio anno per anno; ci salva il buon lavoro fatto a livello giovanile, e ogni anno riusciamo a portare in prima squadra giovani promettenti, che abbisognano comunque di essere prese per mano da due/tre vecchie di qualità. Quanto detto vuole essere anche grazie ai nostri sponsor che da alcuni anni collaborano fedelmente con noi. L'ideale come in tutte le attività sarebbe la programmazione, ma nel calcio femminile, a parte alcune società che hanno contributi regionali sicuri, è proprio questo il punto dolente: se non si rimane umili e concreti il rischio è di nascere e sparire rapidamente!. Ho cercato anche una collaborazione con la Reggiana maschile ma ? dura, veramente dura. Per il momento comunque non mollo e se qualcuno vuole farsi partecipe a questa societ? per portarla avanti, con buone intenzioni, se ne pu? parlare. Siamo una bella realt?, provare per credere!!!