Ali Riley: “Essere parte di questo movimento, fare da pioniere – sarà il più grande successo della mia carriera calcistica”
- Elena Intra
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Women Soccer United ha intervistato il capitano della nazionale neozelandese, Ali Riley, parlando di quella che è stata una settimana storica per il calcio femminile nel paese, e non solo. Una settimana fa si è scritta la storia del calcio femminile quando la New Zealand Football e l'associazione di giocatori professionisti della Nuova Zelanda (NZPFA) hanno raggiunto un importante accordo sull'uguaglianza e la parità per le loro squadre nazionali maschili e femminili.
La notizia è stata accolta positivamente in tutto il mondo, l'annuncio rappresenta infatti un altro enorme passo avanti per il calcio femminile grazie all'aiuto delle giocatrici della Nuova Zelanda che hanno combattuto per questo cambiamento.
Ali Riley è una delle più grandi personalità sul palcoscenico mondiale del calcio femminile, il suo sorriso e l'amore per questo sport è evidente e contagioso, l'ex allenatore della nazionale neozelandese, Tony Readings, una volta ha descritto Ali come "il cuore e l'anima della nostra squadra".
La passione di Riley per questo sport è ben evidente anche in campo dove dà il 100% in ogni partita, rappresentando una risorsa fondamentale per la sua squadra con la sua solida difesa e il suo ritmo capace di dare l'impulso per iniziare attacchi in avanti.
In questa esclusiva intervista Ali, terzino della nazionale e del FC Rosengård, parla di come si sono svolti i negoziati di questo accordo storico e del ruolo che lei stessa e altre giocatrici hanno svolto, dei suoi pensieri su questo passo e su quale sarà l'impatto che avrà sullo sport in generale.
Tu e le tue compagne di squadra eravate a conoscenza del fatto che c'erano dei negoziati in corso che avrebbero potuto portare a un passo così significativo per il calcio femminile nel vostro paese?
Sì, ci siamo battute per questo accordo fin da quando sono iniziati i negoziati intorno a novembre dello scorso anno. Sia i giocatori che le giocatrici hanno espresso la loro voce nel sollecitare la NZF e la PFA a raggiungere questo accordo.
Come ti è stato detto dell’annuncio?
L'Associazione dei calciatori professionisti (PFA) ci ha tenuto aggiornati durante l'intero processo. Eravamo ansiosamente in attesa del risultato, perché si trattava di un risultato storico. All'inizio di febbraio sapevamo che era stato raggiunto un accordo e abbiamo avuto la possibilità di esaminare le nuove condizioni durante il nostro tour in Spagna. È un'emozione che ora sia ufficiale e possiamo annunciarlo al mondo!
Quale è stata la tua prima reazione quando hai sentito la notizia?
E' un accordo fondamentale. Mentre l'unica grande differenza nella pratica è la stessa organizzazione dei viaggi, il simbolismo di avere un contratto completamente uguale è una dichiarazione molto importante. Siamo stati ispirati dagli sforzi compiuti dalle squadre statunitensi, danesi, svedesi e norvegesi, per citarne alcune, e spero che i nostri risultati continueranno e accelereranno il movimento per le atlete di tutto il mondo.
Secondo te, quale impatto avrà questo storico accordo sullo sport in generale?
Ogni volta che il calcio femminile viene menzionato positivamente nei media, facciamo un passo avanti. Ora le bambine in Nuova Zelanda possono crescere sapendo che se rappresenteranno il loro paese nel calcio, saranno trattate con uguaglianza dalla loro federazione. Questo è un messaggio che dovremmo diffondere in tutti gli aspetti della società, non solo nel calcio e nello sport.
Quando hai iniziato a giocare a calcio, ti eri mai immaginata cosa avresti ottenuto a livello personale nella tua carriera e quanto il gioco si sarebbe sviluppato e migliorato?
Quando ero piccola non pensavo nemmeno che avrei giocato per la nazionale, figuriamoci diventare capitano e giocare la Coppa del Mondo e le Olimpiadi. Quando ho iniziato a giocare professionalmente e a livello internazionale, ho sognato medaglie e trofei, e lo faccio ancora, ma ho anche riflettuto su quale tipo di eredità voglio lasciare come persona e come giocatrice. Essere parte di questo movimento, fare da pioniere, sarà il più grande successo della mia carriera calcistica. Non sto dicendo che abbiamo finito, perché c'è ancora molto per cui combattere, ma posso dire che abbiamo già portato il calcio femminile in un posto dove non era mai stato prima.
Il prossimo mese la vostra nazionale giocherà in Giappone una partita amichevole internazionale. Quanto sono importanti questi incontri competitivi per aiutarvi a prepararvi alle qualificazioni per la Coppa del Mondo 2019?
E' una grande occasione non solo per giocare contro una squadra importante, ma anche per celebrare questo accordo. Siamo ancora nelle fasi iniziali della nostra preparazione per la Francia, ci stiamo abituando a un nuovo allenatore e a un nuovo stile di gioco. Le difficoltà continueranno sicuramente nel prossimo anno, ma giocare a giugno contro una squadra del calibro giapponese ci preparerà sicuramente per le qualificazioni a novembre. Non abbiamo tante possibilità di giocare contro altre squadre, quindi dobbiamo sfruttare al massimo ogni opportunità.
Grazie mille ad Ali Riley per aver trovato il tempo di rispondere alle nostre domande.
Intervista originale http://www.womenssoccerunited.com/ali-riley-interview/
Traduzione di Elena Intra