Roby D’Adda… passato... presente e futuro!
- Mario Merati
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Una carriera molto lunga quella dell’attuale difensore del Sassuolo, una carriera che presenta un curriculum di rilievo con 4 scudetti vinti: Fiammamonza, Bardolino e due con il Brescia, 5 Super coppe italiane con Fiammamonza, Bardolino e Brescia (3) e 4 Coppe Italia, una con il Bardolino e tre con il Brescia.
Roby D’Adda per molti anni è stata anche una colonna difensiva della Nazionale Italiana nella quale ha giocato ben 90 partite.
Ho voluto sentire Roberta in questi giorni per farmi raccontare le emozioni che hanno contraddistinto questi suoi anni di attività sportiva, il suo PASSATO colmo di tante soddisfazioni, il suo PRESENTE come giocatrice del Sassuolo e sentire come sta “impostando” il suo FUTURO.
Roby cominciamo dal tuo passato, suppongo che tu abbia cominciato molto presto a giocare con un pallone, ci vuoi raccontare quei primi anni calcistici?
“Per la disperazione dei miei genitori ho tirato i primi calci ad un pallone in casa sfidando mio fratello con le conseguenze che potete ben immaginare…, più grandicella con i bambini all’Oratorio di Porto D’Adda e successivamente, per 5 anni, a Verderio nella mia prima squadra esclusivamente femminile, successivamente sono approdata alla Fiammamonza.”
All’inizio di un percorso sportivo ci sono sempre degli allenatori che ti spronano e ti consigliano, vuoi citarne qualcuno in particolare?
“A Verderio un allenatore che ricordo sempre molto volentieri è Lorenzo Ligato che mi ha insegnato molto sia da un punto di vista tecnico che umano, poi certamente a Monza Nazzarena Grilli e a Brescia Milena Bertolini: con loro ho fatto veramente un salto di qualità e grazie anche all’apporto di fantastiche compagne di squadra ho ottenuto grandi soddisfazioni personali e di squadra.”
Roby hai scelto tu di giocare in difesa? E quali sono le caratteristiche principali che deve avere un difensore?
“A Verderio ho iniziato da trequartista, poi centrocampista, alla fine, anche a volte per necessità tattiche, ho ricoperto diversi ruoli come il centrale di difesa ed il terzino di fascia. Le caratteristiche fondamentali che un difensore deve avere sono prima di tutto il senso della posizione, saper leggere le mosse dell’attaccante e quindi l’anticipo e la velocità…non ultimo, ma questo vale anche per tutti gli altri ruoli, la massima concentrazione.”
Tu hai vinto tanto nella tua carriera, ma quale è quello che ti ha emozionato di più e perché?
“Il “primo scudetto non si scorda mai” quindi Fiammamonza, perché non pronosticato da nessuno e ottenuto da un gruppo fantastico con un’allenatrice caparbia come Nazzarena Grilli e poi quello vinto con il Brescia, il primo anche per loro, lì mi sono rimessa in gioco, ho creduto nel progetto del Presidente Cesari e per merito di tutti, giocatrici e staff tecnico, abbiamo ottenuto ottimi risultati e grandi soddisfazioni anche negli anni successivi.”
Non è sempre facile “vivere” lo spogliatoio e relazionarsi con le compagne di squadra, ma ci sono sempre nello Sport dei valori di base che uniscono un GRUPPO, per te quali sono quelli fondamentali?
“Metto in primo piano il rispetto tra le giocatrici, Mister e dirigenti. “Saper stare” nel gruppo sempre, parlare, discutere, confrontarsi. Mettere davanti all’ IO...il NOI!”
Da difensore…parlami delle attaccanti. Quali sono state in questi anni le giocatrici che temevi di più incontrare o anche che hai avute come compagne di squadra?
“L’elenco sarebbe lungo, inizio da Chiara Gazzoli che, fortunatamente, ho avuto solo come compagna di squadra e non come avversaria, scaltra, furba, forte fisicamente.” “Poi certamente Patrizia Panico, sempre imprevedibile, attaccava la profondità come nessun altra. Delle attuali citerei Bonansea, Mauro e Sabatino. Qui a Sassuolo sto notando anche alcune giovani attaccanti che hanno molte possibilità di far bene, e qui, con degli ottimi tecnici che le seguono, sono sicura arriveranno da loro delle ottime soddisfazioni. Voglio citare infine anche un’attaccante straniera che ho affrontato, molto forte, veloce, imprevedibile: l’attaccante svedese, ex Lione: Schelin.”
Roby, ha sorpreso un po’ la tua partenza da Brescia per andare al Sassuolo, quale sono state le motivazioni per questa scelta?
“Mi è molto spiaciuto lasciare Brescia, prima di farlo ho parlato con il presidente Cesari spiegandogli che a 36 anni non mi sentivo più di garantire alla squadra il mio apporto al 100% in tutte le competizioni: campionato, Champions e Coppa Italia, dopo anti anni la stanchezza comincia a farsi sentire a livello fisico e mentale e lì si deve sempre dare giustamente il massimo a tutti i livelli!” “Poi sarebbe stato difficile poter conciliare l’impegno calcistico con lo studio, attualmente frequento un corso di Osteopatia. Ho scelto Sassuolo, perché c’è un bel progetto e mi piaceva l’idea di lavorare con una Mister brava come D’Astolfo. Abbiamo avuto un inizio di stagione molto difficile per molte ragioni, infortuni in primis, come quello di Iannella, e problemi fisici per Eusebio, poi anche alcune difficoltà di adattamento di alcune giocatrici giovani al clima della serie A, ora però siamo sicuri che, con un po’ di pazienza, soprattutto con il lavoro, e anche un pizzico di fortuna in più, che è mancata in questa prima parte di campionato, le cose cambieranno in meglio.”
Come vedi il futuro della nostra Nazionale e cosa mi dici di Mister Bertolini tua ex Mister nel Brescia ora alla guida delle azzurre?
“Sono ottimista per questa nostra Nazionale, sono certa che arriverà ai mondiali, ci sono ragazze forti, a livello tecnico e concentrate sull’obiettivo. Arrivano quasi tutte da squadre ambiziose e abituate a lottare sul campo con la necessaria determinazione; poi Milena Bertolini, da sempre nel calcio femminile, conoscendo le qualità tecniche delle giocatrici, sta facendo le giuste scelte per ottenere da loro il meglio e di conseguenza arrivare a raggiungere gli obiettivi previsi dalla Federazione.”
Ormai l’età avanza…e la fatica si farà sempre più sentire…come stai COSTRUENDO ora il tuo futuro?
“Come ti ho detto, sto frequentando un corso di Osteopatia che con la laurea in Scienze motorie completerà la mia preparazione per poi trovare un lavoro nel settore medico-sportivo. Ho 36 anni e devo guardare avanti, anche se la voglia di andare avanti a giocare ci sarà sempre...occorre essere realisti, la stanchezza si fa sempre più sentire e il recupero fisico è sempre più lento con l’andar degli anni!”
Oltre al calcio avrai certamente qualche altro HOBBY: letture, musica, film, Tv…cosa ti piace fare nel tempo libero?
“Mario, come avrai capito di tempo libero ne rimane poco. Quando posso mi piace uscire con gli amici, leggere qualche romanzo (Volo, Coelho ), sentire le canzoni del mio cantante preferito Ligabue, poca tv e pochi film. Poi certamente è bellissimo trovare il tempo da trascorre in famiglia!”
Papà e mamma ti seguono sempre sugli spalti e sono i tuoi primi tifosi e quindi nel prossimo mese di ottobre, quando sarà il tuo compleanno, ti regaleranno (così mi hanno detto…) due soggiorni di una settimana: uno per una località italiana ed uno in un paese straniero, dove vorresti andare?
“Ah ah…speriamo…, con la Nazionale sono stata in Australia un Paese bellissimo, particolare, affascinante, ci tornerei volentieri…anche per un mese…! In Italia una località dove c’è il mare: la Sardegna, la Sicilia…mi dicono che Lampedusa è stupenda…!”
Grazie Roby, complimenti per il tuo passato, per il tuo presente ed un grande in bocca al lupo per il tuo futuro!
Mario Merati
Calciodonne.it