[Intervista] A tutto Silvia Fuselli...
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Silvia Fuselli, uno dei ‘colpi di mercato’ del Fimauto Valpolicella 2017-2018 sta, giorno dopo giorno, integrandosi al meglio in un gruppo che da anni lavora insieme. Allenamento dopo allenamento cresce la sintonia con le compagne e, di conseguenza, anche il gioco migliora notevolmente.
Domenica scorsa, nel derby di ritorno di Coppa Italia contro la Pro Sanbonifacese, le ragazze allenate da mister Zuccher non hanno disputato una delle migliori prestazioni ma, alla fine, hanno vinto e superato il turno. Per ora può bastare.
Ci sono però ancora molti margini di miglioramento da qui al 30 settembre, data in cui il ‘Valpo’ esordirà in campionato sul campo della Roma.
Silvia, la partita di domenica vi ha consegnato una vittoria e il passaggio del turno in Coppa vittoria. Ma questa squadra può e deve dare di più…
Sicuramente si. Dobbiamo fare dei passi in avanti sotto il profilo del gioco. C’è da dire che siamo all’inizio e quindi vanno ancora trovati i meccanismi giusti e anche le giuste sintonie fra tutte le giocatrici. C’è poi un fattore molto particolare da curare, specialmente per quanto riguarda il settore femminile, e cioè riuscire a imporre il proprio gioco. Quando si gioca contro squadre inferiori si tende sempre un po’ ad adattarsi e questo non va bene. Quando riusciremo a dettare noi tempi e ritmi di gioco vorrà dire che avremo fatto davvero un bel salto di qualità.
Sarebbe facile dire che sono mancati un po’ gli stimoli contro una squadra di categoria inferiore, ma non deve essere un alibi. E’ altrettanto vero che quando giocherete contro squadre di serie A avrete automaticamente più motivazioni.
Si è vero, penso sia anche questo un aspetto da curare: è facile trovare gli stimoli nelle partite importanti, ma una squadra con una certa mentalità approccia tutte le partite allo stesso modo, indipendentemente dal valore dell’avversario. Deve farlo.
Questo è un gruppo intelligente e ha ben chiaro cosa deve fare…
Beh sì, questo è un gruppo fa dell’unione la propria forza dato che la maggior parte delle ragazze gioca insieme da diversi anni; questo deve essere sicuramente un valore aggiunto. Sono ragazze intelligenti e che hanno messo subito a nostro agio le nuove arrivate, me compreso. Questo è importante perché fa la differenza in campo. In questo mese si è visto già un miglioramento nell’approccio e nell’intensità dell’allenamento.
E Silvia Fuselli, come sta?
Mi trovo bene dentro e fuori anche perché la maggior parte delle ragazze le conoscevo già. Si lavora bene, ho trovato un ambiente molto professionale anche come tipologia di allenamento proposta dallo staff. Non è facile in una squadra di serie A trovare uno staff così ampio che permette di lavorare in maniera così specifica, noi facciamo lavori molto dettagliati che magari non si trovano nemmeno nelle prime squadre di serie A. Ci sono tutti i presupposti per far bene, quindi dipenderà poi da noi, da come recepiremo tutto questo lavoro. Sto facendo un po’ di lavori specifici in base alle mie caratteristiche in prospettiva del campionato. Sono soddisfatta, molto.
Prima dell’esordio in campionato si sono da giocare ancora due amichevoli…
Due partite importanti: una con l’Orobica, buona squadra di serie B, e una con il Sassuolo, una delle squadre che sono state promosse in A con noi. Saranno due test importanti per capire a che punto siamo…
E poi via al campionato con la trasferta a Roma, formazione che forse l’anno scorso è stata la sorpresa della serie A…
Per me non è mai stata una sorpresa perché la Roma è una squadra formata da un gruppo di ragazze molto giovani, tutte molto brave tecnicamente che sono cresciute e stanno crescendo insieme. È una squadra in serie da diversi anni, che fa sempre buoni risultati perché comunque l’allenatore ha cresciuto questo gruppo tutto insieme, lo stesso da molti anni quindi si conoscono. C’è anche un fattore campo importante perché giocare là non è facile. Forse rispetto all’anno scorso hanno perso qualche elemento fra le più brave tecnicamente, però sarà comunque una partita difficile perché è una squadra che nonostante la giovane età è già esperta.
Giocare come Chievo è un prestigio e può darvi qualcosa in più a livello emotivo e di carica?
Sinceramente credo che una carica in più ci stia arrivando dalla crescita generale del movimento del calcio femminile in Italia. La strada da intraprendere è quella giusta. Ogni squadra poi farà il suo percorso più o meno veloce. Siamo di fatto la squadra femminile del ChievoVerona, e questo è un grande onore e prestigio, ma il nostro valore dobbiamo dimostrarlo sul campo. Bisogna sfruttare questa opportunità e andare nella giusta direzione. La salvezza è l’obiettivo, anche se prima di tutto bisogna pensare a far bene in campo, perché il campo dice sempre la verità.
Ufficio Stampa
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