Giovedì, 21 Novembre 2024
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CHIARA FERRARIO, REGINA DEL GOL

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Chiara Ferrario 16b28 reti in 22 partite. Nessuno meglio di lei nei 4 gironi della Serie B, una media realizzativa irreale e tanta voglia di vincere. 21 anni e un futuro roseo davanti.
CHIARA FERRARIO, REGINA DEL GOL.


Come hai cominciato a giocare e come sei arrivata all’Azalee.
Ho cominciato a giocare a 7 anni nell’oratorio fino alla terza media. Dai 13 anni ho giocato due stagioni nella primavera dell’Azalee, poi Como fino alla quarta superiore, quando ho deciso di non rimanere perché avevo la maturità e sono andata a Tradate in serie B. Quest’anno mi sono trasferita all’Azalee.


L’anno prossimo?
Vediamo, devo ancora decidere.

Record di Gol?
28 in questa stagione.
L’anno scorso?
Pochi, è stato un anno un po’ difficile.
In che ruolo preferisci giocare?
Trequartista.
Ma sei attaccante.
Per necessità.
Partner d’attacco preferito in questa stagione?
Per questioni di ruolo con Gaia Barbini, c’è stata una bella intesa.
Rapporto con l’allenatrice?
Molto positivo.
Ti piacerebbe rimanere all’Azalee?
Si.
E andare al Como?
Anche.
Ti sentiresti pronta per la serie A?
Si, spero di essere all’altezza.
Gol più bello.
Il gol del 2-0 al Real Meda. Ho portato palla verso il centro sinistra, ho scartato l’avversario e l’ho messa a giro sul secondo palo (alla Del Piero).
Meglio un gol o una vittoria?
Il gol è sempre bello per un attaccante, ma se non vinci conta poco.
Meglio in B con 28 gol, o Serie A con 5 gol?
Serie A con 5 gol.
Come ti sei trovata all’Azalee?
Benissimo. Avevamo delle ragazze di alto livello e molto brave a fare spogliatoio, come Del Raso e Galati.

Potevate fare di più?
Decisamente. Abbiamo fatto un ottimo girone d’andata, ma dopo siamo calate. Forse ci siamo un po’ sedute per la salvezza raggiunta in anticipo rispetto all’anno prima. Potevamo fare più punti, dato che in tante partite, come contro l’Inter, siamo state al livello delle avversarie, ma non siamo riuscite a portare a casa i 3 punti. Gli episodi hanno fatto la differenza. Troppe occasioni sprecate, con dei blackout di 15 minuti.
Come si potrebbe migliorare?
Con il lavoro. Impegno da parte di tutti e organizzazione sempre. Serve un cambio di mentalità. Io e Alessandra Moro abbiamo provato a dire che era l’anno del salto di qualità, ma non ci siamo riuscite.
Siamo state in lotta fino all’ultima giornata, ma siamo arrivate ottave su dodici. Si doveva fare di più.
Difficile vincere la classifica marcatori?
Difficilissimo. Katia Coppola mi è sempre stata alle spalle e quando mi ha superato sono stata fortunata nel potermi sfogare contro il Villacidro (7 reti, n.d.r.).
Squadra più forte contro cui hai giocato in questa stagione?
Como e Valpolicella. Sono allo stesso livello, ma la difesa del Como è fortissima.
Il Como ti sembra pronto per la serie A?
Premettendo che penso sia stata una promozione meritatissima. L’allenatore è stato l’arma in più, ha saputo mettere insieme le ragazze dopo la rivoluzione dello scorso anno. Per il futuro hanno bisogno di rafforzarsi magari, dato che a fine stagione si sono trovate con la primavera in panchina.
Il tuo attacco ideale?
Io, Ambrosetti e Gritti. Con Barbini sulla fascia.
Difensore che ti ha dato maggiormente del filo da torcere?
Oliviero e Fusetti del Como. Soprattutto Oliviero, mi era sempre alle spalle.
La migliore della serie B 2015-2016?
Giulia Ambrosetti. La conosco bene, ci ho anche giocato. E’ proprio brava. Anche Laura Fusetti. E’ un ruolo diverso, ma è veramente bravissima.
La peggiore partita di questa stagione?
L’andata con il Valpolicella. Non c’eravamo proprio con la testa.
La migliore?
Secondo me in trasferta contro il Real Meda (vittoria 1-2, n.d.r.) e nella sconfitta casalinga contro l’Inter. Abbiamo fatto delle ottime partite. Peccato che ogni tanto abbiamo avuto dei blackout.
Giocare in velocità o fare la boa?
In velocità tutta la vita.
L’allenatore che ti ha fatto crescere di più?
Non so, ho tratto tanto dalla ogni esperienza. Dalla primavera del Como, a Tradate e all’Azalee. Ho sempre imparato molto.
Sport preferito?
Calcio.
Squadra preferita?
Juventus.
Calciatore preferito?
Messi.
Modulo preferito?
4-3-1-2. E io dietro le punte.
Barcellona…Brutti ricordi?
Eh si. Finale di Champions.
A chi t’ispiri?
Del Piero e, adesso, Dybala.
Convocazioni di Conte?
Avrei portato Rugani.
Possiamo vincere gli Europei?
Ci possiamo provare. Alcune sono più forti. La Spagna, la Francia di Pogba e Coman, la Germania.
Hai seguito la finale di Champions League femminile?
Non l’ho vista, ma sono di un altro livello.
Che cosa ci manca?
Per prima cosa gli impianti. Centri federali. Troppa differenza. I club fanno fatica e le nazionali non riescono a competere.
Quanti allenamenti fate a settimana? 3.

Pochi o troppi?
Il giusto.
Quanto incide non poterne fare una professione?
Tanto. I sacrifici sono gli stessi, uomini o donne. Loro sono ben ripagati, i nostri no. E così è difficile fare crescere il movimento. E non potendone fare la professione qualcosa devi fare. E, infatti, studio.
Hai mai pensato di andare a giocare all’estero?
E’ capitato.
Obiettivo conquistare la nazionale?
Sicuro. Si fanno tanti sacrifici per ottenere i risultati migliori. Ci spero.

 

Scheda: 

Nome.
Chiara.
Cognome.
Ferrario.
Nata.
15 marzo 1995 a Legnano.
Squadra.
Azalee.
Film preferito?
Quelli comici.
Gruppo preferito
Quello che capita. 
Studi?
Ingegneria energetica al Politecnico di Milano.
Media?
Ci lavoriamo. Il primo anno è stato duro.
Destra o Sinistra?
Non m’intendo di politica.
Fidanzata?
No, single.


Francesco Inverso

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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