Giovedì, 21 Novembre 2024
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GIUSY MORACA: MA SE IL CALCIO TI PIACE, NUN CE STA NIENT A FA!

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“Amo Napoli perché mi ricorda New York”, disse Andy Warhol. Terra di conquiste, di sogni realizzati e infranti, di Pino Daniele, Masaniello, Maradona e Higuain. E lo sarà anche di Giusy Moraca, centrocampista di sicurissime prospettive del Carpisa Yamamay Napoli, formazione attualmente in terza posizione nel girone D di Serie B. Un’autentica macchina da goal: 14 le reti siglate in stagione. Numeri importanti che le hanno aperto le porte della Nazionale Under 23 allenata da Rosario Amendola. Conosciamo meglio questa giovane classe ’96, all’apparenza piuttosto timida ma dotata di una determinazione fuori dal comune.

Ciao Giusy. Back to the roots per partire al meglio: raccontami del tuo percorso di avvicinamento al mondo del calcio.


Da piccola ero solita giocare a pallone per strada, ma arrivati i 16-17 anni i miei genitori non volevano più che lo facessi, così mi arrangiavo indossando il completo da gioco sotto jeans e maglietta. La passione è nata vedendo mio fratello e i suo amici giocare sotto casa e poi prendendo parte alle loro partitelle. Giunta ad una certa età, i miei hanno deciso di iscrivermi ad una scuola calcio. Per qualche tempo ho militato nel Giuliano maschile, anche se le loro perplessità di fronte alla cosa non erano poche.

 

A tuo giudizio quanto è difficile per una ragazza praticare serenamente il gioco del calcio?
Devo essere sincera: mi è difficile rispondere a questa domanda, ma se guardo la mia esperienza devo dire di aver incontrato alcune difficoltà, soprattutto giocando con i maschi, per strada. Poi mio papà e mio fratello sono piuttosto gelosi, quindi figurati. Ma se il calcio ti piace, nun ce sta nient a fa!.

Capitolo Nazionale Under 23: quanto pesa sulle tue spalle questa chiamata?
Mi pesa e non poco! Non ti so dire quanto, ma di certo più dei miei 60 kg. Ogni ragazza spera di indossare la maglia azzurra ed io sono stata fortunata in quanto ho avuto l’onore di vestirla per due volte. Tutto questo perché non ho mollato di fronte agli ostacoli quotidiani. Felice di aver realizzato questo sogno ma non mi aspetto niente se non di vivere tante esperienze e far bene.

 

Terzo posto alla spalle delle quotate Chieti e Roma. In cassaforte un buon bottino di 8 vittorie e 3 pareggi su 13 gare disputate. La A è solo un miraggio o ambite ancora al passaggio nell’Olimpo del calcio femminile italiano?
Purtroppo abbiamo perso inutili per strada, in particolar modo negli scontri con Chieti, Roma e Trani. Se durante quelle gare fossimo scese in campo con la giusta mentalità tutto sarebbe andato diversamente. La A è senza dubbio lontana ma indipendentemente da questo siamo contente di aver fatto una buona prima parte di stagione. Il meglio però deve ancora venire.

 

Se avessi tra le mani la lampada di Aladino e la possibilità di cambiare qualcosa nel calcio femminile italiano, cosa faresti?
Solo una cosa: essere seguite maggiormente.

 

Hai un modello sportivo/non sportivo in particolare cui ispirarti?
Pablo Osvaldo. Sinceramente non so perché, ma mi ha colpito come pochi sia fisicamente che calcisticamente, anche se so che Messi, Ronaldo e Higuain sono di un altro pianeta.

 

Domanda a bruciapelo: meglio Maradona o Higuain?
Eh, sono storie diverse. Higuain è un campione ma Maradona è un campione senza rivali.

Tre brani musicali che non mancano mai nella tua playlist prima di ogni gara.
Wlly William – “Ego”, il coro “Un giorno all’improvviso” e Gemelli Diversi – “E tu corri”.

 

Napoli o Juventus: chi vincerà lo Scudetto?
Da napoletana spero Napoli. Non sia mai che lo vinca la Juve!

 

Prospettive per il futuro? La prossima stagione la trascorrerai (da protagonista) a Napoli o vivrai il "grande" salto in A?
Per ora nessun progetto. A fine campionato vedremo come muoverci.

 

Riccardo Spendolini
calciodonne.it

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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