Quante volte avremo sentito questa frase sui campi di calcio e nelle palestre. La nostra bambina è partita con tanto entusiasmo, neppure il più forte temporale poteva fermarla. Ora non vuole più sentire parlare di calcio. Le sue risposte sono evasive, talvolta brusche e finalmente riusciamo a trovare il motivo, dice che:" Il mister è sempre arrabbiata con me! Non ci vado più!". 
Bisogna fare il passo successivo: come affrontare il problema.
 

Il confronto con l'allenatore è doveroso, esprimendo le proprie idee e dubbi nel rispetto del suo ruolo di educatore e nostro di genitore. L'importante è cercare un alleato e non un nemico da battere. Nell'età fra gli 8-10 anni i bambini faticano ad assimilare troppo ripetitivi e tattici, il gioco rimane ancora il fondamento principale del suo modo di vivere il calcio. 
La psicologia applicata allo sport consiglia di evitare la tendenza" italica" della scusa e dell'alibi, spalleggiando il comportamento della piccola atleta. 
E' basilare arrivare alla soluzione attraverso il confronto, cercando però di non alimentare nella bimba l'obbligo e la prestazione a tutti i costi. Lo sport non deve essere abbandonato, perchè può e deve essere un importante veicolo per la crescita psico-fisica della nostra campioncina incompresa.

Maurizio Faretta