Martedì, 03 Dicembre 2024
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CALCIATORI ED ESULTANZA, QUALE ESEMPIO PER I NOSTRI FIGLI

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Prima che arrivasse il grande terremoto del Calcioscommesse, che ora occupa tutte le prime pagine dei giornali e dei tg, un fatto aveva mosso le discussioni da bar italiane. Quella di un famoso giocatore e del suo coro volgare, contro il suo ex allenatore, passato ad allenare l'arcinota squadra nemica.  L'opinione pubblica è stata piuttosto indulgente verso questo caso, perdonando al calciatore, tutto corsa e grinta, la clamorosa autorete mediatica. 

Il problema però è un altro, quale esempio lascia un personaggio di tale spessore nei nostri figli. Basta vedere nei campetti le tante partitelle di bambini. Il gol viene spesso festeggiato con l'emulazione della gestualità del campione, che si vede in tv.  Nella bergamasca notiamo toccate di mento, fino ad arrivare alla linguaccia bianconera, o al sorpassato aeroplanino della capitale e concludendo con l'universale pallone sotto la maglietta.

E' piuttosto inquietante pensare a mia figlia che vittoriosa, in una partita contro la squadra del paese limitrofo, festeggi insultando il suo ex allenatore dei pulcini, reo di aver cambiato casacca.

La mia è sicuramente una provocazione, ma in un mondo dove i calciatori valgono più dei "Nobel" è un rilievo etico, che vorrei sottolineare.

Maurizio Faretta

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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