Calcio e adolescenza: tra gioco e prestazione
- maurizio faretta
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Bisogna però specificare, che purtroppo le nuove generazioni hanno un po' perso quella capacità di aggregazione dei loro papà. Oratori,Campetti di periferia molto improvvisati, o addirittura vicoli dove i cancelli diventavano le porte del "Bernabeu", hanno lasciato spazio alle società sportive. Qui, mamma e papà possono lasciare senza pensieri i loro ragazzi, senza correre gli innumerevoli pericoli ( come dicono ed enfatizzano i media) che attanagliano le nostre città.
Il calcio è così più professionale, ma non sostituisce il gioco, ancora molto presente nelle nostre ragazze. Il gioco è divertimento, mentre lo sport è prestazione. Nelle squadre inferiori Il gioco è creatività, mentre ora si comincia a parlare di schemi e moduli, con ripetizioni e disciplina. Certo lo sport ha molti elementi di gioco, però le nostre ragazze ad ogni allenamento e in ogni partita, vengono messe a confronto con se stesse e con i propri limiti; quindi questa consapevolezza, coadiuvata all'incrementarsi degli impegni scolastici, porta l'adolescenza, ad essere è il periodo in cui gli abbandoni della pratica sportiva diventano più frequenti.
Allenatori e dirigenti dovranno monitorare le difficoltà delle atlete per non perdere un'importante fetta di futuro.
Maurizio Faretta