Calcio giovanile: un giorno arrivero' in Nazionale
- maurizio faretta
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In un'Italia piena di problemi: dalla crisi economica, allo spread e al caldo torrido; arrivando al calcio fra i grandi club senza soldi a "Scommessopoli". E' una boccata di ossigeno leggere un articolo, dove ci sono delle quindicenni che parlano di passione e sacrifici per realizzare il sogno di una maglia "azzurra". La passione e il sacrificio è il vero motore che porta al successo (non dimentico giustamente la tecnica e il fisico), ma secondo il mio semplice parere il carattere può incidere di più.
Non esiste solo un paese di " Veline" e raccomandazioni. Dallo "stage di Norcia", nell'articolo di Mario Merati, ho potuto leggere e intuire quali sono i loro "sogni nel cassetto". Ho avuto modo di conoscere personalmente Carlotta & Silvia, due delle convocate da Mister Sbardella e da semplice genitore ho potuto apprezzare la loro serietà e l'applicazione negli allenamenti.
La felicità per ogni convocazione. Era indifferente se l'impegno fosse per la propria squadra o per quella delle più piccole, dove la loro esperienza era necessaria per trascinare le giovani compagne in difficoltà.
Il fatto che mi ha più toccato, però non è stato un loro dribbling o un gol particolarmente difficile o importante, ma un gesto semplice ed elementare che ho potuto vedere spesso. Rinunciare allo svago meritato dai compiti e degli impegni, per seguire come semplici tifose e amiche i tornei delle più piccole. Gioire per un gol, dispensando consigli e apprezzamenti, da "sorelle piu' grandi", ma mai da superstar, che sono state convocate in nazionale.
Dimostrando che il gruppo è più importante del singolo.
Concludo facendo il mio personale augurio alle" 36 di Norcia " di buone vacanze, ma soprattutto di poter coronare il loro comune sogno di vestire la maglia "azzurra".
MAURIZIO FARETTA