Caro Petrucci
- Admin
- Rubriche
- Parliamone
- Posted On
- Visite: 1855
Ci penso da domenica. Ci penso da quando sui giornali accanto alla notizia della morte del Papa ho letto che già il mondo dello sport era in subbuglio per la decisione del Presidente del CONI, Petrucci, di sospendere ogni attività sul territorio nazionale come segno di rispetto per il lutto che da li a poco avrebbe colpito il mondo.
Ci penso da domenica. Ci penso da quando sui giornali accanto alla notizia della morte del Papa ho letto che gi? il mondo dello sport era in subbuglio per la decisione del Presidente del CONI, Petrucci ,di sospendere ogni attivit? sul territorio nazionale come segno di rispetto per il lutto che da li a poco avrebbe colpito il mondo. Karol, il Papa dei giovani, Giovanni Paolo II il Grande, come ? stato recentemente soprannominato da chi ha seguito con enorme precisione e dovizia l'intera sua opera durante uno dei pi? lunghi pontificati della storia.
Per me solo il Papa, l'unico Papa che io mi ricordi. Non sono una gran religiosa, nel mio passato ? presente un?educazione cristiana ma da qualche anno a questa parte ho messo in discussione molte delle cose che avevo sempre date per scontate. Mi sono sorti dei dubbi, leciti, logici. Ho partecipato ad uno degli incontri organizzati dal Papa per i giovani, a Torino, allo stadio Comunale. Ricordo come fosse ieri ci? che ho provato vedendolo a pochi metri da me. Ci? che mi accomuna a milioni di persone ? il dolore per la perdita di un cos? grande uomo, una figura cos? importante e imponente, sempre presente nella mia vita, nella storia della chiesa, nella storia del mondo. Di questa storia ne ? stato uno dei protagonisti assoluti. La sua costante attenzione ai problemi del mondo ha fatto si che anche i potenti rimanessero colpiti da questa figura rappresentante i valori pi? alti e nobili. Ed era una persona, un uomo assolutamente coerente. E proprio di coerenza vorrei parlare in questo momento. Coerente ? la decisione presa da Petrucci di sospendere lo sport in segno di rispetto verso quelle che sarebbero state le ultime ore di vita del Papa. Una scelta che condivido in modo assoluto, senza remore. Ma la mia posizione ? privilegiata. La societ? della quale faccio parte non ? stata minimamente toccata da questo provvedimento. E' bastato disdettare la prenotazione di un pullman e rimandare la gara a data da destinarsi. Mi hanno colpito i molti articoli nei quali si rendeva la cronaca di episodi di violenza di alcuni tifosi che appresa la notizia dello stop ai campionati se la sono presa con chiunque e qualsiasi cosa fosse nelle loro vicinanze. Almeno loro si sono calmati sapendo che avranno i biglietti ferroviari e di ingresso validi per la data del recupero. Credo di non dire una sciocchezza dicendo che il campionato di calcio maschile, soprattutto nelle massime serie, sia stato s? toccato da questo provvedimento, ma in modo lieve a assolutamente risanabile. Non ? cos? invece per tutti quei campionati e societ? minori, che fanno enormi sacrifici per poter arrivare alla fine di ogni anno sportivo. Realt? fatte di bilanci sempre precari, spese ridotte all'osso per poter arrivare a fine campionato senza trovarsi in guai economici. Voglio portare un solo esempio, che fa parte di quell?universo parallelo al calcio maschile che da sempre vive nell?ombra: il calcio femminile. Vista la mia appartenenza ad una societ? di serie B, so perfettamente cosa ? accaduto ad una squadra nostra avversaria, il Quart (ma la stessa cosa vale per qualsiasi altra societ? si fosse trovata nelle stesse condizioni). La intempestiva decisione di Petrucci di sospendere i campionati ha fatto saltare la gara in Sardegna. E per una societ? la partenza per la Sardegna significa:volo prenotato tre mesi prima, idem per albergo e mezzi di trasporto. La trasferta pi? costosa, quella che da sola incide su gran parte dei budget a disposizione. Inoltre, la trasferta dovr? essere affrontata comunque ma in data da destinarsi. Tirando le somme, una perdita economica di enorme rilievo. E torniamo quindi a parlare di coerenza, che voleva essere il tema portante di queste righe. La coerenza che oraci si aspetta da un ente come il CONI, che dovrebbe organizzare lo sport sul territorio nazionale, che oltre a fermare i campionati ora dovrebbe chiedersi se con questa decisione ha creato dei problemi a qualcuno, che con coerenza ora dovrebbe mettersi a disposizione delle piccole societ? che cercano aiuto. Questo non vuol dire per forza risarcire in toto le trasferte mancate o qualsiasi altro tipo di inconveniente, ma almeno interessarsi, mettersi in prima linea per cercare di capire ci? che le societ? chiedono. Troppo facile fare un gesto nobile a spese di qualcun altro, e soprattutto ignorare poi le richieste di aiuto. Troppo spesso quando si parla di sport si fa riferimento ai campionati di alto livello e, soprattutto nel nostro paese, al campionato di calcio di serie A maschile. Un busisness, sicuramente, un grande palcoscenico dove, per una volta, non si sono presentati i primi attori. Ma come ogni spettacolo, non ci sono solo i primi attori. Ci sono tutti quelli che lavorano in silenzio, dietro le quinte. Realt? sulle quali ora, dopo lo stop, potrebbe iniziare a calare il sipario.
Giulia Polloli