Noi appassionati di calcio femminile, fottuti immortali sognatori della speranza di veder germogliare il nostro movimento..., saremo ancora una volta delusi dalla facili promesse o saremo testimoni del cambiamento tanto voluto e propagandato dal nostro presidente federale?

Una breve attesa ci separa da una nuova delusione o da una bella iniezione di fiducia. Una decisione che spetta come sempre e solo agli uomini di potere, quelli che in nome dell'interesse politico del nostro sistema posso far vivere un desiderio o, ancora una volta, farlo morire.

Io spero che si faccia luce sulle reali motivazioni che hanno portato la Sensi a dimettersi nel bel momento che lei stessa ha voluto, creato e ottenuto. Spero per tutti noi che il presidente Tavecchio abbia le "palle" per giocare una partita che dovrebbe vedere tutti schierati sotto la stessa voglia di crescere per chi, come tutti noi, ci ha creduto e continuerà a crederci fino in fondo.

E' con questa speranza e fiducia che rimango in attesa di conoscere i risvolti di questa incresciosa vicenda, prima di svelare tutti i retroscena (di mia conoscenza) che hanno portato ad una nuova rottura (speriamo di no) tra chi dovrebbe gestire il movimento nell'interesse comune e disunire di nuovo ciò che la Sensi ha messo insieme.

L'arrivo di Rosella Sensi ha abbattutto frontiere e allargato gli orizzonti, ha portato visibilità sui canali nazionali come Rai, Sky, La7, e, nonostante che abbia trovato un movimento violato, depresso e sfinito ha iniziato ad ottenere risultati insperati.
Per ultimo il nuovo sito web dedicato esclusivamente al calcio femminile.

A mio avviso, una professionista così stimata e colta anche di calcio non scappa da un impegno preso e portato avanti con passione e lungimiranza. A rafforzare questa mia ipotesi sono le parole che lei stessa ha dichiarato a Soccerlife: "non ci sono le condizioni per poter andare avanti".

Oggi il consiglio federale ha la possibilità di respingere le dimissioni e forzare un clima di intesa, richiamando tutti i dipendenti a rispettare il proprio ruolo, oppure accettare le dimissioni della Sensi: questa ultima ipotesi, oltre a creare una spaccatura dai risvolti molto negativi, sarebbe un grosso passo indietro e soprattutto un'ulteriore prova concreta che alla nostra federazione il calcio femminile interessa davvero molto poco, così poco da non riuscire nemmeno ad organizzare una squadra di lavoro interna alla Lega. Speriamo di no!

Walter Pettinati