LE SOCIETA DI CALCIO FEMMINILE CHIAMATE A DECIDERE IL LORO FUTURO: LND O FIGC?
- Walter Pettinati
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Tutto nasce da una telefonata con la presidente della SS Lazio calcio femminile Elisabetta Cortani in merito alla situazione attuale della Lazio calcio femminile e dell'intero movimento: "Walter, a seguito delle mie affermazioni sul caso Lotito, ho avuto un incontro molto prolifico con il presidente Tavecchio e con l'occasione mi sono permessa di esporgli la situazione negativa del nostro movimento. Sulla scorta dei risultati alquato catastrosi e considerato la sua volontà di sviluppare il nostro movimento, ho chiesto se fosse possibile trasferire il Dipartimento calcio femminile sotto l'egida della FIGC". Da queste parole, ho capito subito l'importanza di questa opportunità, non ho avuto esitazione, e gli ho risposto: e il presidente Tavecchio cosa ti ha risposto? "mi ha detto che se le società di calcio femminile presentaranno una richiesta scritta, la FIGC potrebbe prendere in considerazione quanto da me indicato, in ottemperanza alle procedure federali".
A questo punto, grazie anche a delle idee innovative e stimolato dalla possibilità che il calcio femminile possa beneficiare di questa operazione, mi sono messo a disposizione delle società e, nonostante che dopo la delusione Padovan mi fossi promesso di stare fuori dai giochi politico-sportivi, ho dato la mia disponibilità a sondare la volontà dei presidenti delle società di calcio femminile.
Chiusa la telefonata con Elisabetta mi sono subito messo al lavoro e ho iniziato a contattare i presidenti ai quali ho esposto i miei, disinteressati, pro e contro e inviato, dopo aver ricevuto il loro consenso telefonico, un fac simile di lettera da utilizzare e/o modificare per chiedere al presidente Tavecchio di prendere in considerazione la possibilità passare sotto l'egidia della FIGC.
L'idea di passare sotto la FIGC mi ha fatto pensare subito ai diritti televisivi che potrebbero arrivare direttamente sulla scrivania del Dipartimento Calcio Femminile, così come i finanziamenti di sviluppo che la UEFA e la FIFA erogano ogni anno, con incremento, per lo sviluppo del movimento (vedi precedenti articoli) senza passare dal filtro LND. Inoltre, permetterebbe al coordinatore e al consiglio di dipartimento (magari ripristinando il consiglio dei presidenti) di dialogare direttamente con la Federazione e i suoi responsabili che si sono detti, anche per voce della UEFA, di voler dare dignità e futuro al calcio femminile.
Oltretutto non credo che Tavecchio e la FIGC siano disposti ad ospitare il Dipartimento femminile senza volerci investire e avere un ritorno di immagine.
Abbiamo visto alcuni pro e ... quali contro? Magari a me sfuggono e per questo vorrei aprire un dibattito costruttivo per ricevere le vostre opinioni...
E adesso? I consensi stanno arrivando lentamente ma numerosi e l'obiettivo da raggiungere ormai è alla porte.
Successivamente, i presidenti dovranno sedersi, uniti, insieme a tutte le componenti della "Commissione federale per lo sviluppo del calcio femminile" coordinata dalla neo eletta Rosella Sensi, per mettere a punto un vero progetto di crescita pluriennale per sviluppare il movimento su tutto il territorio nazionale, partendo dalla base, dalle strutture e da tutte quelle necessità che servono a far crescere il nostro movimento sano e forte.
Per concludere, chi segue calciodonne.it sa benissimo che sono sempre stato molto scettico e critico verso l'operato di Tavecchio e il sistema Dipartimento e lo sono ancora, almeno fino a quando non vedrò l'inizio di un cambiamento concreto, ma ritengo che questo sia un passo in avanti da fare per passare dalla certezza del baratro all'incognita del futuro.
Walter Pettinati
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