Il Milan femminile alla ricerca della gloria
- Lorenzo Testai
- Stagione 2018-2019
- Serie A news
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Negli ultimi anni il calcio femminile ha assistito a un notevole sviluppo in Italia, dove sebbene da anni la nazionale raccolga buoni frutti, le squadre di club non hanno ancora seguito questo percorso, come ben si evince dai risultati nelle competizioni europee. La Serie A femminile fa parte, a livello amministrativo, della Lega Dilettanti, ed è un campionato dove prendono parte 12 squadre, con la squadra prima classificata che oltre a vincere lo Scudetto si qualifica per la tanto ambita Women Champions League.
Si tratta di un campionato nel quale gli equilibri sono diversi rispetto a quello maschile e non esistono club che hanno fatto il vuoto a livello di campionati, come ad esempio la Juventus, che negli ultimi sette anni ha vinto tutti i titoli nazionali. In totale, infatti, la Serie A femminile vede un albo d'oro composto da 22 formazioni in quaranta nove anni di storia. La prossima stagione, quella 2018-19, avrà inizio ad ottobre e vedrà una serie di squadre contendersi il titolo. Tra queste spicca il Milan, che a differenza del club maschile, ha vinto solo quattro titoli nazionali - l'ultimo dei quali nella stagione 1988-89 - e non è tra le società storicamente più forti. Eppure l'impegno dei dirigenti nella crescita della tradizione femminile del Milan è encomiabile e passa attraverso varie azioni.
La scommessa di Carolina Morace
La proprietà rossonera ha comprato il titolo sportivo dal Brescia, che l'anno scorso è finito secondo in campionato. La dirigenza rossonera ha fondato la nuova squadra femminile e ha deciso di dare immediatamente un segnale forte annunciando l'ingaggio di Carolina Morace, la giocatrice di calcio italiana più forte di sempre, come allenatrice delle ragazze. Quella che è stata l'orgoglio assoluto della nazionale azzurra femminile, è dunque al centro del nuovo progetto rossonero, qualcosa di architettato per proiettare il marchio del Milan molto in alto anche nell'ambito femminile.
L'esplosione del calcio in rosa è un dato di fatto, visto il continuo interesse che dimostrano le giovani per questo sport, qualcosa di non più dedicato solamente agli uomini, come imposto precedentemente da un modello culturale antiquato e chiuso. L'ingaggio della Morace, che viene da due anni alla guida della nazionale femminile di Trinidad e Tobago, è l'intenzione del Milan di diventare subito una grande squadra. Seppur partendo da zero, con l'ausilio della calciatrice dodici volte capocannoniere della Serie A e vincitrice di altrettanti scudetti, le rossonere avranno a disposizione una rosa importante per far bene fin da subito. Ingaggiata lo scorso 22 giugno, la sola donna ad essere entrata nella Hall of Fame del calcio italiano è una garanzia nel progetto del Milan che ha appena raggiunto un accordo di sponsorizzazione con Puma, che diventa automaticamente una delle squadre favorite alla vittoria del prossimo Scudetto femminile.
Diventare un modello
Secondo la stessa Morace, la squadra rossonera deve diventare un vero e proprio modello del calcio femminile italiano. Essendo una delle società più importanti e vincenti al mondo, il progetto poggia su basi solide soprattutto economiche, con la nuova proprietà statunitense della Elliot Management che vuole ripartire alla grande in tutti gli ambiti. Così, mentre la squadra maschile è stata riammessa a un'Europa League per la quale il Chelsea è la favorita alla vittoria con una quota di 7, il 26 luglio, la squadra femminile riparte di slancio.
Già dalla presentazione del nuovo kit si è visto il proposito importante della società. La nuova maglia riprende le principali divise indossate in passato, con il Diavolo Rossonero. La delegazione femminile della squadra presente all'evento era composta da Valentina Giacinti, Daniela Sabatino, Manuela Giuliano, Raffaella Manieri, tutte facenti parte della squadra bresciana. L'unica nuovissima rossonera presente era Marta Carissimi, che ha da poco sancito il suo addio alla Fiorentina Women’s e si è affidata alla gestione della Morace. La nuova società sarà dunque presente per la prima volta nel massimo campionato italiano, dove le squadre tradizionalmente più forti sono la Sassari Torres e Verona, che hanno vinto rispettivamente 7 e 5 titoli nazionali. L'obiettivo del Milan è quello di fondare una dinastia e iniziare un ciclo di vittorie importante.
La partenza in Serie A è solo il culmine di un progetto molto più ampio che è iniziato nella stagione 2015/16 con l’introduzione, nel proprio Settore Giovanile, delle prime due squadre rossonere di “pulcine” e proseguito negli anni successivi con l’implementazione di altre formazioni.
La sfida alla Juventus
Per vincere è chiaro che il Milan dovrà imporsi sulle principali rivali; la Juventus, che da poco ha iniziato a investire sul calcio femminile, è sicuramente la rivale più potente tra quelle in lizza. Si ripeterà dunque una delle grandi sfide dello storico calcio maschile, con le due squadre più titolate in Italia degli ultimi trent'anni a giocarsi la maggior parte dei titoli nazionali. Il tutto, proprio mentre si fa vivo un rumore che vuole il ritorno di Leonardo Bonucci alla Juventus, qualcosa di incredibile se si pensa a come il difensore centrale ha lasciato Vinovo un anno fa.
Tornando al Milan femminile, la grande speranza di Carolina Morace è riposta in Valentina Giacinti, attaccante classe 1994 che l'anno scorso si è imposta come capocannoniere del campionato con la maglia del Brescia mettendo a segno ben 21 reti, sebbene la sua stagione record è stata quella 2015-16, quando quando giocava nel Mozzanica andò in rete in 32 occasioni. Il sogno rossonero parte da lei.
Lorenzo Testai