ChievoVerona da il benvenuto a Stefania Zanoletti
- redazione
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Una diga sull’Adige. Prosegue la campagna acquisti del ChievoVerona Valpo che dopo gli acquisti di Giorgia Motta e di Stefania Tarenzi, ufficializza anche l’ingaggio di Stefania Zanoletti, difensore classe 1990 proveniente dal Sassuolo. La compagine clivense irrobustisce così il reparto difensivo, investendo su una protagonista della recente salvezza sassolese.
Prima del biennio in terra emiliana, la “Zano” è sempre riuscita ad imporsi in spogliatoi di assoluto spessore: tre anni a Bergamo, prima di tanto Brescia e di una stagione in quel di Mozzanica.
Raggiunta telefonicamente mentre si trova in Messico, Stefania ci ha confidato le motivazioni che l’han spinta a sposare la causa gialloblù: una su tutte, la caratura del progetto messo sul piatto dalla dirigenza scaligera.
«Sono contentissima della mia scelta – esordisce il neo acquisto gialloblu – una decisione che affonda le radici nella bontà del programma espostomi dai massimi vertici veronesi. Nella mia carriera ho sempre cercato di ponderare le mie scelte basandomi sulla credibilità dei progetti a lungo termine e quando ho parlato con la società, ho avuto la sensazione di relazionarmi con un direttivo dalle idee molto chiare. Il ChievoVerona Valpo sa da dov’è partito, ma anche dove vuole arrivare: l’obiettivo è ben chiaro in vista, una trasparenza d’intenti che mi ha iniettato moltissima fiducia. Sono entusiasta di entrare a far parte di questa realtà e non vedo l’ora di iniziare questa nuova avvenuta».
Lo sguardo nel futuro, un pezzo di cuore nel passato. La stagione appena conclusasi per Stefania è stata un ottovolante di emozioni: dalla grande paura nel girone d’andata, sino alla gioia irrefrenabile per la salvezza conquistata all’ultimo respiro, la calciatrice desenzanese ricorda con grande piacere i trascorsi neroverdi.
«Mi lascio alle spalle un ambiente che mi ha dato tanto negli ultimi due anni – prosegue la Zanoletti – non lo nego, quando ho lasciato Mozzanica ho pensato di smettere, ma il Sassuolo mi ha fatto capire come la mia fosse una scelta affrettata, dandomi così le giuste motivazioni per continuare a giocare. Per questo ci tengo moltissimo a ringraziare la presidentessa Elisabetta Betty”Vignotto, l’allenatrice Federica D’Astolfo e in generale tutto lo staff tecnico e dirigenziale. In terra emiliana ho vissuto in un ambiente positivo, che nell’ultimo ha incontrato diverse difficoltà, alla fine tutte superate, sono sicura quindi che il travaglio dello scorso campionato fortificherà sensibilmente tutto l’ambiente neroverde. Abbiamo condotto un girone di ritorno strepitoso se paragonato a quello d’andata, centrando una salvezza che al netto degli episodi negativi è stata meritatissima: il risultato finale è stato frutto della grande volontà che animava il nostro gruppo. Dal Sassuolo arriva con me anche Stefania Tarenzi, o 'Tarello', come mi piace chiamarla, un’ottima giocatrice oltre che una grande compagna di squadra, con la quale condividerò la terza maglia nella mia carriera. Tra di noi vige un bellissimo legame, in virtù del fatto che comunque abbiamo condiviso tanti momenti insieme: ci lega un rapporto sano e sincero, per questo sono contentissima di iniziare insieme a lei questa nuova esperienza».
Nuova stagione, solite consapevolezze. La ricetta della Zanoletti per un’annata convincente è semplice, ma non banale: il ChievoVerona Valpo dovrà continuare a sciorinare la sua grande coesione strutturale.
«Ci relazioniamo con una Serie A sempre più competitiva – spiega l’ex Sassuolo – una crescita del sistema che a noi giocatrici non può che fare piacere, in quanto stiamo riscontrando la volontà di dare visibilità a tutto il nostro movimento. Il fattore che a mio avviso si rivelerà decisivo? Penso che il Chievo debba continuare a lavorare sul grande gruppo che ha. Il calcio è uno sport prima di tutto fatto di persone e alla fine il valore aggiunto è sempre lo spirito corale: la grande cavalcata clivense dello scorso anno non fa che confermare questo concetto. Entrerò a far parte di uno spogliatoio popolato da giocatrici di assoluto spessore, in quanto conosco già bene Fuselli, Boni, Gritti e Mason, compagne di comprovato valore con le quali ho già giocato in passato. L’altezza dell’asticella come detto si alza, ma sono certo che saremo in grado di adeguarci alla rinnovata competitività della manifestazione. Non vedo l’ora di togliermi delle grandi soddisfazioni con questa nuova maglia».
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