PANICO: IN UCRAINA UNO DEI MIEI GOL PIÙ IMPORTANTI, ABBIAMO DIMOSTRATO DI AVERE CARATTERE
- Walter Pettinati
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La firma sulla finale del play off Mondiale non poteva che essere la sua. Ancora una volta Patrizia Panico ha dimostrato che per entrare nella storia non basta collezionare gol e presenze e che un vero capitano sa invertire la rotta quando la sua squadra rischia di andare alla deriva. E così, quando i supplementari erano ormai nell’aria, si è avventata sulla corta respinta del portiere ucraino, realizzando una rete che avvicina la Nazionale al Mondiale di Canada 2015: “Uno dei miei gol più importanti – confessa il giorno dopo tornando a parlare dei novanta minuti di Lviv – perché ha messo al sicuro il passaggio alla finale”. Da 2-0 a 2-2, dallo spettro dell’eliminazione alla dolce attesa di conoscere quale sarà l’avversario che affronteremo in finale a fine novembre (il 22 o il 23 l’andata, ritorno in Italia il 26 o il 27).
A Rotterdam questa sera sapremo se l’ultimo ostacolo sulla strada che porta in Canada sarà l’Olanda o la Scozia, con le olandesi favorite dopo il successo per 2-1 nella gara d’andata: “La Scozia è una buona squadra e mi stupisce che stia facendo gli spareggi. Se dovessi proprio scegliere preferirei affrontare l’Olanda: giocano più palla a terra e noi soffriamo di più un calcio fisico. E poi la Scozia ha delle individualità che fanno paura”. Una paura che ieri l’Italia si è scrollata di dosso nella ripresa, con una reazione d’orgoglio che lascia ben sperare per il futuro: “Dobbiamo temere più noi stesse che gli avversari – avverte il bomber azzurro - a volte ci complichiamo la vita da sole. Ieri non abbiamo fatto una grande prestazione, l’Ucraina è una squadra che non ti fa giocare bene e lo avevamo visto anche all’andata, quando dopo aver trovato il vantaggio non eravamo riuscite ad archiviare la pratica. Stavolta la partita si è messa per loro nel migliore dei modi, siamo state brave a non mollare e abbiamo mostrato grande carattere”.
Cuore e grinta sono due ingredienti fondamentali per una squadra che a 15 anni dal Mondiale statunitense vuole tornare a tutti i costi a disputare la fase finale di un Mondiale. Per farlo avrà bisogno ancora una volta del sostegno dei tifosi: “Non guadagniamo miliardi, siamo ragazze semplici. Molte di noi studiano, altre lavorano, giochiamo solo per passione e spero che questo possa essere un aspetto trainante per poter contare sull’affetto del pubblico, che già a Rieti ci è stato vicino. Poi è evidente che l’entusiasmo lo crei con le vittorie e per vincere in finale sarà fondamentale anche una crescita dal punto di vista fisico. Siamo alla terza giornata di campionato e non possiamo essere al 100% della condizione, ma tra un mese dovremmo stare meglio”.
Simone Orati
Ufficio Stampa
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