Mondiali Femminili: si chiude un’edizione indimenticabile
- LorT
- Campionati del mondo
- Posted On
- Visite: 4914
La vittoria degli Stati Uniti ha fatto calare il sipario sull’ottava edizione dei Mondiali Femminili di calcio. E se comunque l’esito è stato quello annunciato, con la nazionale a stelle e strisce che si è confermata nuovamente Campione del Mondo come da previsioni, di certo non sono assolutamente mancate le sorprese. A partire, ovviamente, dalle nostre Azzurre. Le ragazze della CT Bertolini hanno reso orgoglioso un paese intero, arrendendosi ai quarti di finale soltanto all’Olanda, poi rivelatasi la maggiore antagonista delle statunitensi.
Insomma, una spedizione, quella francese, che ha visto sventolare il nostro Tricolore e che ha dato lustro al calcio femminile, rappresentando un punto fondamentale per la crescita di questo meraviglioso sport. Sperando che non resti soltanto un entusiasmo passeggero e che dalle parole si passi finalmente ai fatti: l’introduzione del professionismo, ormai, non è più procrastinabile se si vuole davvero dare la svolta.
Tornando al calcio giocato, al netto della conferma degli Stati Uniti, parsi ancora di un altro pianeta (sette partite giocate, sette vittorie, ventisei gol fatti e soltanto tre subiti, il bilancio USA parla davvero da solo), abbiamo assistito a una Coppa del Mondo davvero equilibrata e che ha mostrato alcune novità importanti. A partire dalla prima di tipo tecnico, e cioè l’introduzione storica della VAR anche in campo femminile: c’è da migliorare qualche meccanismo, ovviamente, ma l’esperienza è stato decisamente positiva. Entrando nel merito del rettangolo verde, le nazionali del Nord Europa si sono confermate come quelle più agguerrite e competitive: la Svezia, vincitrice della “finalina” di consolazione contro l’Inghilterra, ha comunque disputato un ottimo Mondiale e ha fatto compagnia ad un’Olanda che si è arresa soltanto in finale e non senza aver lottato. L’uno-due Rapinoe-Lavelle in meno di dieci minuti ha ovviamente tramortito le olandesi, che però hanno retto l’urto statunitense per più di un’ora, dimostrando di non essere arrivate in finale per caso.
E ne sa qualcosa proprio l’Italia, eliminata dalle Oranje nei quarti di finale e non senza qualche recriminazione. Le Azzurre sono state protagoniste di un torneo eccezionale, fin dalla prima partita: la vittoria contro l’Australia è come se avesse rotto un incantesimo. La rimonta ai danni delle più quotate australiane ha smosso l’orgoglio di una squadra che forse aveva soltanto bisogno di sentirsi forte per potere ambire a grandi traguardi. E da quel momento è stata una cavalcata trionfale, nonostante le sconfitte contro Brasile e poi, appunto, quella contro l’Olanda che ha rappresentato la fine dell’avventura. Resta comunque un bilancio non positivo, di più, perché le nostre ragazze hanno dimostrato di potersela giocare contro chiunque e mostrato al Mondo che il nostro movimento è in grande crescita e, molto probabilmente, soprattutto se aiutato dal professionismo, alle prossime competizioni si presenterà da protagonista.
Ci resteranno comunque negli occhi, e nel cuore, la doppietta e l’entusiasmo di Barbara Bonansea all’esordio contro l’Australia, la tripletta di Cristiana Girelli prima e la doppietta di Aurora Galli poi nel 5-0 della conferma contro la Giamaica, l’esultanza collettiva nonostante la sconfitta contro il Brasile per un inaspettato, ma non per questo immeritato, primo posto nel girone, la stoccata di Valentina Giacinti e l’ultimo acuto di una indomita Aurora Galli nel 2-0 contro la Cina che è valso i quarti di finale. Ci restano, comunque, anche le lacrime dopo la gara contro l’Olanda, perché sono certamente la testimonianza di un sogno infranto, ma sono anche le fondamenta dalle quali ripartire per i prossimi successi. Perché questa Italia ha dimostrato che il sogno, alla fine, non è così distante dalla realtà.
Insomma, questo Mondiale è stato un successo per l’Italia, ma anche in generale, con un seguito di pubblico eccezionale, una copertura TV da grande evento e un entusiasmo a tutte le latitudini. E che il seguito del calcio femminile stia crescendo in tutto il Mondo, lo testimoniano anche le nove candidature (Argentina, Australia, Bolivia, Brasile, Colombia, Giappone, Coree, Nuova Zelanda e Sudafrica) di potenziali paesi ospitanti della prossima competizione. Nove!
Un record assoluto. Insomma, il calcio femminile sembra davvero aver sfondato quelle barriere, invisibili ma decisamente alte, che lo costringevano e adesso è pronto a spiccare il volo. Grande attenzione anche dal mondo delle scommesse, con bookmakers scatenati e giocatori in visibilio: su www.sportytrader.it, ad esempio, è stato possibile seguire tutti i pronostici calcio delle partite in programma. Di fatto, quasi dispiace che sia tutto finito, ma mai come questa volta c’è la forte sensazione che riflettori e telecamere rimarranno definitivamente accesi a registrare e diffondere uno spettacolo meraviglioso.
LorT