SALERNO RISPONDE AL PRESIDENTE DCF PADOVAN
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SALERNO RISPONDE A PADOVAN: COSA E’ IL DILETTANTISMO? GLIELO SPIEGO
“Quando cito i “valori del mondo dilettantistico” cito il volontarismo, la passione e la dedizione gratuita di un esercito di appassionati e volontari (alcuni di questi fanno i Presidenti di Società) che consentono e sviluppano la pratica di uno sport e nel nostro caso di un calcio che per dette premesse altro non può definirsi che “dilettantistico”.
Incassi insignificanti, nessun diritto televisivo, nessuno scopo di lucro ma solo contributi (quando ci sono) di enti pubblici, disperata ricerca di pochissimi e insufficienti sponsor e a saldare il tutto il sacrificio di quei Presidenti che mettono mano al proprio portafoglio.
In questo mondo, quindi, debolissimo, con pochissime iscritte (23 mila ?) e conseguente quasi inesistente interesse del “sistema”, qualsiasi pretesa di “professionismo” è da considerarsi priva del benché minimo senso della realtà.
E difendere il dilettantismo non vuol dire fare “comizi” (riferendomi alla causa di lavoro/professionistica che cita Padovan) ma significa esprimere queste posizioni come io ho fatto, a Torino, davanti al Giudice del Lavoro senza essere interrotto facendo notare che indossare la stessa maglia, presentarsi agli stessi orari per gli allenamenti, partire con lo stesso bus per la partita non possono essere considerati indicatori di lavoro subordinato (non ridano I LETTORI ma è stato sostenuto questo dalla Tesi dell’Avv. Arcieri, Testimoni della parte Attrice: Padovan, Zorri, Pasqui etc.).
Poteva esprimere queste posizioni anche il sig. Padovan che è il Presidente della DCF se solo lo avesse voluto dal momento che il Giudice aveva anche l’esigenza di farsi una opinione più generale della realtà di cui si trattava. Ma non lo ha fatto ed è questo che rimane. Il resto della sua “risposta” lo trovo inadeguato e modesto ed è inaccettabile tentare di svilire e denigrare quelle iniziative coraggiose (lo sciopero) che avevano lo scopo di richiamare l’attenzione sui rischi “professionistici” cui è esposto il nostro “calcio femminile” ad opera di coloro (poche/i) che vivono prive/i di senso realistico il calcio femminile.
Sbaglia le “conte”: le società di Serie A aderenti a quello sciopero/ritardo erano 6 e non 4 e non vi erano società di A2 e B perché, semplicemente, non erano state coinvolte.
Sorvolo sul resto, sulle sue autocelebrazioni (legalismo, sostegno delle trasferte disagiate, etc.) perché sarebbe un tamburello utile solo a svilire ancora di più i rapporti, sperando si arrivi ad una svolta che ancora una volta auspico sia onorevole, dignitosa, programmatica e produttiva per il nostro calcio dilettantistico femminile”.
Torino 7 Maggio ’10
Roberto SALERNO
Presidente TCF