Il calcio femminile apre i Giochi Olimpici di Rio
- Lucia Pirola
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Ieri, 4 agosto, il calcio femminile ha fatto il suo debutto in questa edizione delle Olimpiadi, targate Rio 2016. Come di consueto è proprio il calcio a dare il via a questa competizione mondiale, vedendo le prime gare sostenute due giorni prima della cerimonia ufficiale di apertura della manifestazione.
Le informazioni necessarie per seguire al meglio questa competizione sono poche: basti sapere che le squadre in gara in questa olimpiade sono 12, divise in 4 gironi (ovvero gironi E, F e G, dove A, B, C e D sono destinati al calcio maschile).
I sorteggi pre-olimpici hanno così definito i gironi:
E: Brasile, Svezia, Sudafrica, Cina
F: Germania, Canada, Australia, Zimbabwe
G: Francia, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Colombia
Alla luce delle 6 partite giocate durante il day one di questa olimpiade spettatori e tifosi hanno potuto assistere a incredibili risultati simil-tennistici così come a vittorie di misura; per il momento ancora nessun pareggio. Ecco un breve viaggio all’interno degli stadi del Brasile, per raccontare successi e fallimenti della prima giornata di calcio femminile.
SVEZIA 1 – 0 SUDAFRICA
Si è conclusa sul risultato di 1 a 0 per le svedesi la partita inaugurale di questa olimpiade, che ha visto la Svezia impegnata contro un Sudafrica che lotta strenuamente, battaglia dopo battaglia e partita dopo partita, per fiorire nel panorama del calcio femminile mondiale. Quando, nel 2008, Eudy Simelane, giocatrice più famosa del Sudafrica, fu violentata e brutalmente uccisa perché simbolo dell’orgoglio omosessuale e del coraggio di fare coming out, il mondo stette semplicemente a guardare. Ma il calcio femminile è questo e altro: ieri, 4 agosto 2016, il team sudafricano si è misurato con una delle squadre più vittoriose e all’avanguardia in questo sport, e ne è uscito con grande nobiltà, subendo gol solo al 76^, e chiudendo la partita sul punteggio di 1-0, con rete di Fischer.
CANADA 2 – 0 AUSTRALIA
Non c’è scampo per le Matildas –soprannome delle giocatrici della nazionale australiana- in maglia gialla, il cui entusiasmo non ha neanche tempo di raggiungere il secondo minuto di gioco: arriva infatti dopo 20 secondi il gol canadese di Janine Beckie, che deve solo accompagnare in rete una palla recuperata di prepotenza da parte della centravanti Cristine Sinclair, che al limite dell’area piazza un cross da destra, prontamente arpionato dalla ventunenne attaccante numero 16. Segnare una rete e contemporaneamente il record olimpico di gol più veloce non è però sufficiente per le giocatrici in maglia rossa: le canadesi chiudono definitivamente la partita all’80’ con un gol di Sinclair, protagonista di un’azione che vede un lancio dalla difesa direttamente alla metacampo avversaria, dove la centravanti numero 12 non deve fare altro che scartare il portiere australiano e “appoggiare” in rete, con un tiro di potenza e precisione dalla trequarti. Notevole è anche l’altro record registrato in questo match: Shelina Zadorsky, canadese, colleziona il cartellino rosso più veloce della competizione, dopo soli 18 minuti.
BRASILE 3 – 0 CINA
Altra vittoria della giornata viene dalla squadra di casa, che per 3 reti a 0 batte la nazionale cinese senza possibilità di appello. Le top player di nazionalità brasiliana non lasciano scampo ad una Cina che non trova spazio neanche per una rete: i gol delle padrone di casa arrivano ai minuti 36’, 59’ e 90’, da parte rispettivamente di Monica, Andressa Alves e Cristiane. Va proprio alla prima partita delle brasiliane il merito di aver gremito l’Olympic Stadium di Rio de Janeiro, dando spettacolo ai moltissimi tifosi accorsi a supportare la squadra di casa, che ha saputo ripagare il costo del biglietto con una partita di classe e carattere, come lo stile brasiliano ci ha sempre insegnato. Il ritmo è entusiasmante e non lascia iniziativa alle cinesi, che possono solo avventurarsi in incursioni in contropiede, ma senza mai risultare determinanti. La numero 10 Marta non fa mai mancare nulla a sé e alle sue compagne, ispirando azioni pericolose ed iniziative eleganti che le valgono una standing ovation all’uscita dal campo, a 10’ dalla fine, in uno scroscio di applausi.
ZIMBABWE 1 – 6 GERMANIA
È fintanto inutile commentare un risultato che già da sé è sufficientemente eloquente. La Germania non smette mai di segnare, di vincere, di non dare spazio: la Germania fa la partita, che l’avversario lo voglia o meno. Le reti arrivano ogni 10/20 minuti, e scandiscono sostanzialmente i tempi della gara: vanno in gol al 22’ Däbritz, al 36’ Popp 36', al 53’ e 78’ Behringer, all’83 Leupolz 83' e in conclusione autogol di Chibanda, al 90'; al 50’ arriva anche la rete dello Zimbabwe, segnata da Basopo. La formazione tedesca si piazza così al vertice della classifica del gruppo F, a parità di punti con il Canada vincente, ma con una differenza reti che non lascia dubbi. Menzione speciale va però alla squadra dello Zimbabwe: la nazionale femminile ha infatti debuttato per la prima volta alle olimpiadi proprio quest’anno, e nonostante la sorte avversa di aver incontrato come prima rivale la Germania le gialloverdi hanno dato prova di grande coraggio e forza.
USA 2 – 0 NUOVA ZELANDA
Buona la prima per la nazionale statunitense, stella del calcio femminile mondiale, che vince 2 a 0 contro la nazionale neozelandese. In rete già al 9’ Carli Lloyd, detentrice dell’ultimo pallone d’oro e della fascia di capitano della USWNT (United States Women National Team). Proprio la Lloyd è stata una delle star del mondiale 2015 in Canada, vinto proprio dagli Stati Uniti appena un anno fa, aggiungendo la terza stella alle maglie blu e bianche. La seconda rete è arrivata al minuto 46, pochi secondi dopo il fischio di inizio secondo tempo: gol marcato Alex Morgan, altra fuoriclasse della nazionale americana. Proprio Morgan si è ritrovata quest’anno senza la sua storica compagna di reparto Abby Wambach: l’attaccante ormai trentaseienne si è infatti ritirata pochi mesi fa, dopo una carriera che poche altre giocatrici potranno mai vantare, tra cui proprio la vittoria di due titoli olimpici (nel 2004 e 2012). Compagna di Alex Morgan nel match disputato ieri è stata per la maggior parte Mallory Pugh, centravanti diciottenne nonché più giovane giocatrice a debuttare in nazionale durante un’olimpiade.
FRANCIA 4 – 0 COLOMBIA
Ultima partita di questo day one di olimpiadi è stato segnato dalla vittoria della Francia sulla Colombia, per 4 reti a 0. I gol, nell’ordine: 2’ autogol di Arias, 14’ Le Sommer, 42’ Abily, 82’ Majri. Come è noto, una partita segnata già al secondo minuto da una rete, in particolare da un’autogol, prenderà facilmente la piega prevista, e infatti così è stato. I successivi gol di Le Sommer, su respinta di un tiro che ha colpito la traversa, e la magistrale punizione di Abily confermano i pronostici a favore di una Francia che si piazza in cima al girone G, a parità di tre punti con gli Stati Uniti ma superiore agli USA per differenza reti. Questo 4-0 spazza via momentaneamente una Colombia senza idee e che non è stata in grado di reagire all’incalzare della compagine in maglia blu; ma come ben sappiamo, i giochi sono appena iniziati.
Lucia Pirola