Giovedì, 21 Novembre 2024
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L'attaccante del Cuneo Simona Sodini racconta cosa vuol dire essere bomber e mamma!

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Simona Sodini, neomamma e bomber del Cuneo, ci racconta il suo ritorno in campo e il suo splendido stato di forma.
Simona, che dire? Appena rientrata sembri davvero tornata in uno stato di forma invidiabile! Tre partite e tre gol (uno nella vittoriosa trasferta di Saluzzo per 0-6 contro il Musiello in Coppa Italia e doppietta all’esordio in questo campionato nel 2-0 rifilato al San Zaccaria), senza dimenticare l’assist meraviglioso per Errico che ha fruttato l’1-0 contro l’Alessandria e il passaggio del turno di Coppa. Immagino che il tuo stato di forma sia pressoché tornato perfetto dopo il parto, giusto?


“Quest'estate dopo un mese e mezzo dal parto ho ripreso subito ad allenarmi tutti i giorni, devo dire che non è stato per niente facile: le prime due settimana abbastanza tragiche e sconfortanti, qualche infiammazione di troppo è del tutto normale però mi sono fatta forza e ho cercato di resistere e piano piano sono arrivata a qualche giorno prima dalla preparazione con il Cuneo al 60% della forza per poi piano piano recuperare sempre più. Ad oggi a mio parere non sono al 100% ancora, ma questo lo potrò ottenere solo con il minutaggio partita dopo partita . Ad oggi sì qualche gol fatto e ne sono felice perché credo che per un attaccante far gol sia sempre importante, ma ciò che conta è' costruire sin da subito la mentalità giusta per affrontare ogni partita, facile e non. Per ora turno di Coppa superato e primi tre punti per iniziare non sono male , ma ancora la strada è lunga per poterci accontentare. Abbiamo iniziato bene e ora inizia il gioco!”

 

Quanto è difficile per una calciatrice, e più in generale per un’atleta, tornare in forma dopo un parto? Immagino che sforzi simili implichino un amore incondizionato sia per il figlio che per lo sport praticato...
“Stare ferma per una gravidanza è tutt'altra cosa che farlo per un infortunio... Io non credevo ma è molto più dura. Il corpo nei nove mesi si modifica e parecchio e ritrovare la forma di prima è sacrificante e pesante, ma con costanza e tanta volontà si fa, soprattutto per l'amore per questo sport che già da quando ero bimba mi appassionava. L'amore incondizionato per un figlio è qualcosa di indescrivibile che solo quando si diventa mamma si può capire: è in assoluto la cosa più bella che possa capitare ad una donna!”

 

A proposito di amore per il calcio, come è nato? Quando e come hai iniziato a giocare?
“Ho iniziato all'età di 4/5 anni: giocavo all'oratorio sotto casa con gli amichetti del vicinato e dato che non esisteva nel mio quartiere una squadra femminile ho giocato in una squadra di maschietti dove ho continuato fino all'età di 14 anni quando poi sono dovuta per forza passare a una squadra femminile, che è stata la Torres. Giocavo appunto nella squadra del mio quartiere, il Latte Dolce, ed ero l'unica bambina: finivo con la squadra e continuavo all'oratorio: non smettevo mai e quando tornavo a casa anziché giocare con le bambole staccavo loro la testa e giocavo a calcio con i loro capi. Insomma, pura passione che sin da appena nata mi ha trasmesso mio padre”.

 

La tua carriera è stata molto appagante e invidiabile: hai vinto, nemmeno diciottenne, lo Scudetto e la Supercoppa Italiana con la maglia del Milan segnando nove gol in diciannove partite di campionato, hai giocato nelle giovanili della Nazionale segnando la media di quasi un gol a partita con l’under 19 e giocando anche qualche partita con la maggiore. Quali sono i ricordi più piacevoli della tua carriera?
“Sì, ho bruciato davvero subito le tappe: a 14 anni ero già in serie A e in nazionale giovanile e a 18 ho esordito con la maggiore. Bè, credo che di ricordi ne abbia davvero tanti e uno in particolare sia difficile da scegliere, ma credo che la prima convocazione in Nazionale sia il ricordo più bello e desiderato appunto da una ragazzina di 14 anni che non desiderava altro che quello!”

 

Secondo te il movimento femminile italiano sta crescendo e si sta muovendo nella direzione giusta?
“Il movimento migliora ma a piccoli minuscoli passi, ancora troppo lontani da ciò che dovrebbe essere: mancano i progetti veri, da poter piano piano arrivate a ciò che si e prefissato, il professionismo! Ora anche il Sassuolo ha accorpato a sé una società femminile: questo sarebbe bello se lo facessero tutte le società di calcio maschile”.

 

Quest’anno cosa ti aspetti dalla tua stagione? Il Cuneo quest’anno dove potrà arrivare?
“Il Cuneo come obiettivo ha la salvezza ma credo che possiamo fare qualcosina in più: siamo una buona squadra e il gruppo pian piano si amalgama sempre più, siamo tante nuove e dobbiamo ancora conoscerci bene sul campo ma credo che possiamo davvero fare bene se restiamo concentrate e unite. Pensiamo partita dopo partita e ora pensiamo a sabato, contro il Mozzanica: rispetto per l'avversario ma paura di nessuno!”

 

Come detto, a 34 anni, stai dimostrando ancora di essere un top player. Ti sei già imposta una data di ritiro o è una cosa a cui non pensi minimamente per ora? Quando appenderai gli scarpini al chiodo pensi di restare nel calcio magari allenando o in un altro ruolo?
“Ogni anno credo che per chiunque potrebbe essere l'anno del ritiro. Ci sono ragazze che smettono molto presto: ciascuno si deve ritirare quando se lo sente . Io ancora ho da dare e sento di avere gli stimoli giusti per completare quest'anno e pensare positivo, il prossimo anno si vedrà. Dal momento che deciderò di smettere mi piacerebbe rimanere sempre in ambito calcistico ma al di fuori del rettangolo verde oppure mi piacerebbe presenziare alle trasmissioni sportive e commentare calcio; per quanto riguarda allenare non è invece una figura a cui aspiro in quanto non mi sento portata”.

 

Grazie di cuore a questa splendida calciatrice e grande mamma e in bocca al lupo per il suo futuro calcistico ed extra campo!

 

Intervista di Federico Scarso.


Nelle foto di Fabio Fazzari e Mara Ramella possiamo notare in alto la fotosequenza del gol del momentaneo 1-0 realizzato da Simona, che con un bellissimo pallonetto di prima intenzione scavalca l'incolpevole Tampieri, nella gara contro il San Zaccaria; in basso uno scatto di Simona in studio.

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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