ANCHE IL VERONA PASSA AGLI OTTAVI
- franzbaresi
- Stagione 2015-2016
- Serie A news 2015-16
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E’ finalmente arrivata anche per il Verona Femminile la tanto attesa sfida di women’s champions league davanti ai propri tifosi. Allo stadio Marcantonio Bentegodi le scaligere scendono in campo per affrontare le austriache del St Polten, nella gara di ritorno dei sedicesimi di finale. Il 5-4 dell’andata a favore delle venete è sicuramente un buon punto di partenza, ma non può far dormire sonni tranquilli a Renato Longega, il quale a sua volta deve fare a meno della danese Camilla Kur Larsen, mentre Fuselli parte solo dalla panchina. Tra le file austriche spicca il nome di Lilla Sipos, una delle protagoniste delle scudetto gialloblù della scorsa stagione.
La partenza è di quelle che fa venire il mal di testa per le veronesi. Dopo sette minuti sostanzialmente equilibrati le ospiti affondano, palla di Dunst nel corridoio per Vagò che supera Ohrstrom e deposita nella porta sguarnita. Le venete hanno però la bravura e la fortuna di recuperare subito lo svantaggio. Solo quattro minuti dopo infatti Capitan Gabbiadini si invola in area dove viene atterrata abbastanza platealmente da Prohaska. Per l’arbitro, l’elvetica Esther Staubli, è calcio di rigore, che la stessa n. 8 scaligera trasforma con freddezza. Sipos al 20’ su punizione dal vertice destro spaventa le ex compagne con un siluro che Ohrstrom con il solito colpo di reni salva deviando sulla traversa.
Poco dopo Carissimi di contro balzo manca di poco il bersaglio grosso. Maendly, viene colpita duro ed è costretta ad abbandonare la contesa. Al suo posto Mister Longega getta nella mischia Silvia Fuselli. Vagò ci prova da fuori al 28’, ma centralmente e Ohrstrom è attenta. Al 33’ Gabbiadini si libera al tiro e chiama Oprea alla deviazione in tuffo; Fuselli si fionda sul pallone, ma è defilata e trova solo l’esterno della rete. Sipos al 41’ riceve in profondità, supera la n. 1 scaligera, ma si allunga troppo la sfera e può solo mettere in mezzo rasoterra per la solita pericolosissima Vagò che tenta di infilarsi nello stretto andando a terra sull’intervento di Squizzato. Il direttore di gara vede una simulazione da parte dell’attaccante austriaca e comanda la punizione per il Verona e il conseguente cartellino giallo per la n. 7 ospite. A tempo già scaduto Gabbiadini subisce l’ennesimo fallo a pochi metri dalla lunetta. Alla conclusione va Di Criscio che sfiora la traversa con una bomba. La gara fin qui è equilibrata e il pareggio appare il giusto risultato delle diverse occasioni sia da una parte che dall’altra.
Spilka, coach delle austriache cerca subito di rimescolare le carte inserendo Mahr per Tabotta. L’avvio è di marca ospite con la solita Dunst che serve in area Vagò che da ottima posizione cerca la porta, ma Ohrstrom compie il miracolo di giornata e salva il risultato. Ed è sempre la n. 7 transalpina a infilarsi nei sedici metri ospiti al 10’ e ad incrociare sul secondo palo, non trovando però lo specchio. Mister Spilka manda in campo un’altra punta, la n. 9 Pinther per Petrusa e la nuova entrata si fa subito vedere presentandosi a tu per tu con Ohrstrom calciando incredibilmente a lato. Sul ribaltamento di fronte è Capitan Gabbiadini ad avere l’occasione del K.O., ma stavolta è l’estremo difensore ospite a salvare il risultato. Le ospiti premono di più e si riportano in vantaggio al 24’: azione insistita nell’area veneta con mischia finale nei pressi di Ohrstrom, la palla giunge al termine di un rimpallo fortuito sui piedi di Vagò che da due passi davvero non può sbagliare e riapre il discorso qualificazione. Ledri avrebbe subito la palla del 2-2, ma sull’uscita di Oprea cerca un improbabile tiro cross che si perde in un nulla di fatto. E sono così le austriache a presentarsi ancora al 27’ davanti a Ohrstrom con Pinther (in probabile posizione irregolare) e anche stavolta la portierona svedese delle scaligere deve far vedere il meglio del suo repertorio per tenere in piedi la propria squadra. Spilka prova il tutto per tutto mandando in campo anche Eder per Dunst alla mezzora. La solita Vagò si vede ancora pericolosa in area ospite, ma la pressione ospite non porta a nulla di concreto. Nel momento migliore per le austriache arriva invece il pareggio scaligero: incredibile ingenuità di Matysova che allarga il braccio e blocca il pallone crossato in area. E’ rigore ineccepibile che è ancora Capitan Gabbiadini a trasformare, spiazzando Oprea. Siamo al 41’ ed è la rete che vale la qualificazione. Il St Polten si lancia disperatamente in avanti negli ultimi minuti, ma lasciando libere delle autostrade che permettono prima a Belfanti (entrata da poco in campo per una stremata Pirone) e poi a Bonetti di sfiorare il 3-2, ma in particolare nella seconda occasione è bravissima la n. 1 ospite a sventare in angolo. Entra anche Baldo nel finale per Ramera, ma ormai è tutto scritto. Il 2-2 finale premia le scaligere che accedono agli ottavi di finale.
VERONA-ST. POLTEN SPRATZERN-2-2
Reti: Vagò (S) all’8’ e Gabbiadini (V) su rigore al 12’ p.t.; Vagò (S) al 24’ e Gabbiadini (V) su rigore al 41’ s.t.
Verona: 1 OHRSTROM (gk), 3 LEDRI, 4 CARISSIMI, 6 DI CRISCIO, 7 PIRONE (dal 43’ s.t. 25 BELFANTI), 8 GABBIADINI (cap), 10 BONETTI, 15 RAMERA (dal 44’ s.t. 21 BALDO), 20 SQUIZZATO, 22 MAENDLY (dal 26’ p.t. 11 FUSELLI), 23 SALVAI. All. Renato Longega. A disposizione: 5 Marconi, 12 Harrison (gk), 17 Ambrosi, 24 Pavana.
St. Polten: 6 POLTL, 7 VAGO, 8 PROHASKA (cap), 14 BIROOVA, 17 SIPOS, 19 TABOTTA (dal 1’ s.t. 18 MAHR), 24 ZVER, 28 MATYSOVA, 29 PETRUSOVA (dal 12’ s.t. 9 PINTHER), 30 DUNST (dal 28’ s.t. 27 EDER), 31 OPREA (gk). All. Johannes Spilka. A disposizione: 1 Krejc (gk), 4 Wronski, 5 Babicky, 10 Georgieva.
Arbitro: Esther Staubli (SUI), assistenti: Belinda Brem (SUI) e Susann Kung (SUI). Quarto ufficiale: Tiziana Trasciatti (ITA).
Ammonite: Ramera (V) al 20’, Vagò (S) al 40’ p.t.; Pirone (V) al 16 e Di Criscio (V) 35’ s.t.
Note: serata fresca senza nuvole. Campo del Bentegodi in ottime condizioni. Presenti 2800 spettatori. Recupero 1’+4’. Migliori in campo: Ohrstrom (V) e Vagò (S).
Foto di Damiano Buffo per AGSM Verona.